Robin Hood racconterà la storia del celebre personaggio, le sue origini e la sua storia d’amore con Marian, donna forte e indipendente in grado di far superare a Robin durezze e diffidenze figlie del suo travagliato passato.
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Un Robin Hood come non l'abbiamo mai visto prima, infatti non c'è la caratteristica principale dell'eroe popolare inglese quella di rubare ai ricchi per dare ai poveri. Il film sostanzialmente si presenta come un prequel di come sia diventato/cosa ha portato il protagonista a rimanere un mito. Punta molto sul contesto storico e sociale in cui è radicata la leggenda dell'arciere di Sherwood : Robin è un guerriero di ritorno dalle Crociate, che vede il suo Paese in preda all'ingiustizia e all'oppressione. Dopo aver combattuto al fianco di Re Riccardo I Robin va a Nottignham, città afflitta dalla corruzione e dalla carestia a causa delle elevatissime tasse imposte dalla monarchia per poi innamorarsi di Marian, mettendo insieme una banda di ladruncoli con cui riuscirà a salvare il Paese da una sanguinosa guerra civile.
Quest'ultimo lavoro di Scott ci manda indietro nel tempo a cominciare dall'artigianale I Duellanti da cui prende una fotografia molto rustica per certi versi, ha un ritmo moderato come nell'altro film storico Kingdom of Heaven (ma non noioso, attenzione !), mantiene la spettacolarità delle battaglie (soprattutto nel finale) del famoso Il Gladiatore e stilisticamente lo vediamo più perfezionato e maturo. Con la presenza di alcuni attori ormai consacrati grande star del cinema, il pubblico si aspetta capolavori ogni anno e in ogni film di cui fanno parte, di conseguenza trovano artefatte e poco credibile le loro prestazioni oppure ingannati dal trailer credono in una sorta di action pieno zeppo di effetti speciali in salsa medievale per poi rimanerne delusi. A mio avviso il cast è ben scelto e interpretato (ad eccezione l'odiosissimo Danny Huston che è solo una questione personale e Oscar Isaac poco adatto al ruolo di Giovanni) a cominciare da un buon Russell Crowe un po invecchiato, una graziosa e fredda (apparentemente) contadina Blanchett, un fedelissimo esperto stratega William Hurt, con la parte del cattivo affidata a Mark Strong e un sempre impeccabile Max von Sydow.
Piccole cadute di stile nel finale, ma credo sia valsa la pena di vederlo e quindi mezzo punto in più sulla fiducia.