Robin Hood racconterà la storia del celebre personaggio, le sue origini e la sua storia d’amore con Marian, donna forte e indipendente in grado di far superare a Robin durezze e diffidenze figlie del suo travagliato passato.
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Gradevole, non c'è che dire. La storia originale di Robin Hood viene leggermente rivista, qualche tocco sapiente che però non snatura le caratteristiche principali del personaggio. Questo a favore dello spettatore, che quantomeno non segue passivamente una storia trita e ritrita. Per quanto riguarda la regia il livello è buono, un po' semplicistico ma efficace. Se mai avrei preferito un approccio più serio e meno fumettistico (certi tiri con l'arco impossibili se li potevano risparmiare, oltre alla scena dei bambini sulla spiaggia, stile Disney). Il cast vive di contraddizioni, da un lato gli ottimi William Hurt e Cate Blanchett, oltre ai compagni di ventura di Robin, simpatici e di contorno. Dall'altra parte ruoli sminuiti come quello del principe Giovanni -non conosco l'attore ma è ridicolo- e dello sceriffo di Nottingham, espressivo come una quercia e mai vero partecipe delle vicende. Nel bel mezzo di questo marasma si trovano Strong, in una prova un po' incolore rispetto ai suoi canoni, e Crowe, bravo ma sicuramente più adatto a recitare in un film sul wrestling. Oltretutto la scelta di utilizzare lo stesso attore principale del Gladiatore non ha fatto che schiacciare Robin Hood in un confronto impossibile, da qui la media voto scarsa e il numero eccessivo di bistrattatori.