psyco (1960)

un capolavoro che ha fatto epoca e che mantiene il suo enorme fascino intatto nonostante l'incedere del tempo.
è un connubio di regia, storia, tipo di personaggi e temi trattati che aprirà un filone di film di genere che ne saranno tutti debitori in maniera sostanziale.
la timidezza di Norman Bates che cela la follia è inquietante grazie alla performance strepitosa di Perkins, la doppia personalità che si sviluppa con l'idea e nella figura della madre mummificata è un elemento di tensione disarmante, la trama che si modifica in corsa spostando i riflettori dalla donna che sembra la vera protagonista e che scegliendo il motel sbagliato muore invece dopo pochissimo ...e poi c'è la scena della doccia, con quel bianco e nero stupendo, le coltellate che si susseguono ma che non si vedono andare a segno, i cambi di inquadratura, l'eccellente resa in relazione alla parte musicale durante l'accoltellamento.
splendido e innovativo, ai più scettici dopo una prima visione, consiglio di guardarsi bene la data di uscita di questo film, rivederlo molto attentamente prendendo coscienza che è un'opera di 50 (cinquanta) anni fa.
a quel punto, alla visione di un thriller qualunque uscito...diciamo...negli ultimi 10 anni, contate quanti elementi ci si ritrovano che attingono a piene mani da Psyco.