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All'interno della filmografia di Rossellini, La Paura è realmente un film piuttosto anomalo. Non vorrei dire una bestialità, ma questo lavoro in fondo può essere collocato quasi come una contaminazione del suo cinema con un genere come il noir. Una donna, moglie ed adultera, che subisce ricatti sempre più pesanti da un'altra donna, ex fidanzata del suo amante, quest'ultimo comunque lasciato dal personaggio della Bergman. L'attrice svedese è bravissima, espressiva e sul suo volto è scolpita dall'angoscia di questa situazione che subirà un colpo di scena che Rossellini orchestra in maniera precisa e puntuale. Può destare qualche perplessità il finale che sembra palesemente posticcio, ma se ci si riflette bene, mi è sembrato un falso lieto fine. Una donna sdoppiata in una nazione divisa. Probabilmente Rossellini ha immesso qualche elemento autobiografico sul rapporto logorato fra lui stesso e la Bergman.