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Due ore di splatter con protagonista Gesù. L'iperrealismo ricercato da Gibson è a tratti perfino apprezzabile ma sono gli intenti e la forma che non condivido e apprezzo. Gibson rappresenta la passione del Crìsto svuotata da qualsiasi suo messaggio, un corpo ridotto a brandelli e poi? Potevano essere pure le membra di Platinette dimagrito e con barba e capelli e non avremmo notato la differenza. Un uomo che fu/è importante per il suo pensiero e i suoi insegnamenti rappresentato come una carcassa. Gibson non ha centrato il punto della questione.
Buon Film sulla Morte di Gesu. Anche se non sei credente non puoi rimanere indifferente davanti ad un uomo torturato così duramente. Un film molto "reale" che non ti risparmia niente e ti fa bere fino in fondo l'amaro calice.
Pare che Giovanni Paolo II, dopo aver visto il film, abbia esclamato pieno di ammirazione ed entusiasmo: 'E' successo proprio così!' Meno male che non faceva il critico cinematografico...
film intenso e a tratti cruento...guardandolo senti le percosse nel corpo e nell'anima e ti viene da gridare "Basta x l'amor di Dio!" o di spegnere la tv... talmente tanto Gibson ti fa entrare nel film... non è questione di credenti o non credenti...tutta quella crudeltà su un unico uomo fa indignare e riflettere...
Ho provato quello che avrà provato Gesù Cristo guardando il film Mel Gibson riesce a farti entrare nel film con successo. Non trovo nessuna pecca. Ottima anche l'idea di lasciare il tutto in aramaico. Delizioso
Deliziosa La Passione di Mel Gibson. Premettendo di essere un agnostico, e cutoffando subito Monica Bellucci che ha una pessima dizione anche quando recita in aramaico o in latino (non saprei dire quando parlavano l'uno o l'altro), non avevo mai visto un film Biblibo strutturato come un film horror. E dubito anche nella sincera ispirazione del regista, che usa un linguaggio fuori luogo (il film è fotografato come un fantasy) e compiaciuto all'inverosimile: le ultime dodice ore di Gesù al ralenti; ma non v'è ragione d'esserci astrazione, tanto meno romanticismo; alla meglio, è tutto fine a se stesso. E grazie tante alla considerazione di Gibson sulle capacità intellettive dello spettatore medio nell'ultima scena, per farla intendere come quella della resurrezione; ma come, Cristo ne esce lindo dopo esser stato travolto da un tir, ma ie resta el buco del chiodo? Magari m'è sfuggito qualcosa del Vangelo. Film pessimo sotto tutti i punti di vista.
Bene o male, vale lo stesso discorso che per "Il codice Da Vinci". Ma in questo caso, se possibile, la gravità è ancora maggiore. Questo non è cinema ma solo una bieca e sensazionalistica macchina spettacolare che costringe il pubblico, confondendolo, a diventare vittima e carnefice dello scorticamento in tempo reale del povero Gesù. Un qualcosa di degenerativo e degenerante, visivamente di uno squallore tragico, moralmente riprovevole e nauseante, l'apoteosi di ciò che fa male al cinema e che oltretutto fa male in primo luogo alla nostra religione cristiana. Personalmente credo che sia la prova che Gibson andrebbe internato. Inutile continuare a dar adito a chiacchiere per quella che è forse l'operazione più massmediologica della storia del cinema (neppure con "Proposta indecente" si arrivò a tanto).
Sono un laico. Però vi chiedo: com'è raffigurato Gesù nei crocefissi? Con una corona di spine sul capo, con chiodi alle mani e ai piedi, con il corpo sanguinante. E' proprio l'immagine sacra quindi che evidenzia quali siano state le sue sofferenze nelle ultime ore. Ora, il regista è stato troppo cruento? Può darsi. Lo è stato poco? Puo darsi. Ricordiamoci che Gesù in quei momenti era un Uomo e fisicamente soffriva come ognuno di noi. Poi la sensibilità individuale ci farà valutare il film. Ma dobbiamo farlo senza pregiudizi atei, laici o religiosi. Solo così potremo confrontarci con le sequenze di questa pellicola.
un film decisamente orribile nn lo si può nemmeno guardare,troppe torture e sangue che nemmeno in un film orror si riesce a vedere...era meglio risparmiarselo....gesù di nazareth è il vero film di cristo...penoso
Visto al cinema. Quindi nessuna difficoltà nel leggere sottotitoli e seguire film. Volutamente scene violente, forse ad oggi non si può altrimenti al fine di essere compresi, ci vogliono immagini e parole dirette. Non l'ho trovata una furberia, ma una precisa scelta di come doveva essere il film. Qualche licenza extra storia vera.
Buon film. Forse un po' troppo "cruento" ma va bene, dimostra la sofferenza di Cristo durante la Passione che è, dopotutto, l'obiettivo del film. Per essere frutto di un attore come Mel Gibson che va dietro la macchina da presa è buono. L'unica cosa che può pesare sono i sottotitoli presenti per tutto il film e la presenza della Bellucci che io ho trovato davvero pessima.
Questo film mi è sembrato tanto una ingegnosa trovata per incassare quattrini, è pieno di simbolismi a volte anche non cattolici addirittura pagani che non hanno nulla a che vedere con quella che è stata la crocifissione di Gesu' cristo.
Certo alcune scene sono forti, trasmettono vera e propria sofferenza, la lingua "originale" da quel tocco in piu' ma i sottotitoli sono sempre e comunque fastidiosi...
non adatto ai piu sensibili, film brutale al limite della sopportazione. Dal punto di vista tecnico è un ottimo film ben realizzato, giusta la scelta delle lingue originali. Quello che spacca il pubblico è il messaggio che dà, per me è un film che andrebbe visto almeno una volta, fatevi forza!
Devo subito cominciare a puntualizzare dalla prima frase d'apertura, citazione di Isaia 53 700 a.C " egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità; per le sue piaghe noi siamo stati guariti "; ma che cavolo significa? Cos'è un modo per vittimizzare ancora di più cristo? Ma che inizio della menga. Per intenderci i primi 10 minuti mi stavano innervosendo a tal punto che ho dovuto fare una pausa, per poter proseguire. Erano pieni di simbolismi ultra-comuni tendenti al superstizioso, primo esempio il serpente, che rappresenta il peccato, la tentazione, ( ma che cavolo hanno fatto i serpenti per meritarsi tale nomea ), poi il diavolo tentatore-moralizzatore, ma che schifezza è? Passiamo al resto. Ma che cosa voleva dimostrare, quello " psicopatico " ( l'aggettivo è una citazione ) di Gibson? Che la crocifissione romana era al quanto cruenta? Così pure le punizioni inflitte? Bè se così fosse poteva utilizzare una persona qualsiasi, oppure poteva creare una storia in verosimile, per fare una critica sul tema. No, non contento lui prende il martire più famoso della storia, e gli fa un film (come se non ne avessero già fatti abbastanza ), risultato una schifezza che osanna sempre di più il cristo-vittimismo. Ma che cosa voleva fare, impietosire chi l'avrebbe visto? E poi una volta per tutte, quando lo capirete che la tortura, non era sempre puro sadismo e nemmeno quello che pensate voi, (mi riferisco alla frase d'apertura del film ). A quell'epoca, la crocifissione veniva utilizzata come una sorta di punizione con una valenza di avvertimento a tutte le generazioni future, ergo per tutti coloro che gli fosse venuto in mente di fare certe cose che non andavano fatte, tipo ribellarsi; uno degli esempi più palesi è l'episodio STORICO e sottolineo STORICO, della ribellione di Spartaco, risultato crocifissioni sulla via Appia. Ve lo spiego io perchè ha scelto proprio cristo, perchè se no, non avrebbe avuto lo stesso successo, e poi diciamocelo se voleva far un film che prendeva in esame la tortura ( visto che va molto a genio in generale ), in epoche più vicine alla nostra, la tortura è stata tremendamente utilizzata, ma poi non ci avrebbe guadagnato abbastanza sopra ( furbacchione di un Mel ). Utilizzando una operazione matematica per intenderci : cristo + Mel Gibson + sanguetorturaemmorte = schifezza " La passione di Cristo - per volontà espressa del suo regista - intende essere un pugno nello stomaco dello spettatore, e fare riflettere sulla portata del sacrificio salvifico del Figlio di Dio, attraverso scene realistiche e violente." cit. Ah è così? Sarebbe questo il messaggio che dovrebbe far riflettere? Riflettere su che cosa poi? Questo per me riesce ad avere solo una valenza vittimistica. Se Mel Gibson aveva tanto a cuore i pugni nello stomaco, perchè non si è fatto malmenare da un pugile professionista? Ancora una cosa: visto che la trama del film segue il racconto dei vangeli,( e con ciò ho detto tutto ) finitela di dire che è un film storico o che si basa su fonti storiche! Per usare di nuovo la matematica: storia / vangeli = impossibile Che film penoso nel vero senso della parola e tutto accompaganto da una buona manciata di antisemitismo. Devo comunque ammettere che la fotografia, i costumi e i paesaggi sono piuttosto ben curati e questo devo comunque rendergliene atto, ciò non toglie che nel complesso non mi sia piaciuto. Come ultima cosa vorrei scrivere una citazione che mi aveva parecchio colpito e mi sembra oltre ad essere esplicativa decisamente opportuna: -Quelli sono nostri, è il tuo film fa schifo! -Non puoi dire che fa schifo! Sarebbe come insultare tutta la cristianità. - No amico, vuoi essere un buon cristiano? Racconta quello che gesù insegnava, non come l'hanno ammazzato! Viviamo in tempi già abbastanza oscuri, non abbiamo bisogno di vedere ancora più nero, giusto? -Già tanta gente è stata crocifissa nel corso dei secoli, non possiamo contare sulla violenza per ispirare fede. " cit. [ S.P. 8° st. ep. 4 ]
scene ridicole -Apostolo perde l'orecchio, gesù gli tocca la ferita e tutto va meglio. -Demone, che urla contro a gesù. -Gesù il noto inventore del tavolo alto. -Giuda che si scaccola su una colonna. -Giuda e l'attacco dei bambini demoniaci. -Satana con in braccio lucifero jr. (accidenti di scene ridicole in cui compare satana ce n'è troppe ) -mi correggo tutte le scene in cui compare satana, che poi signori è niente po' po' di meno che la figlia di celentano.
drammatico,intenso,violento.....questi sono i 3 aggettivi che descrivono questa brutale opera di mel gibson..... una storia reale ce ogni volta che la si guarda fa venire le lacrime agli occhi.....
Niente da discutere: Gibson voleva incentrare la pellicola non tanto sui messaggi profondi di Cristo, quanto sulla sua sofferenza immane patita per colpa dell'uomo. E allora la violenza scellerata regna. Film pesante sotto questo punto di vista, sconsigliato ai più sensibili.
Il capolavoro assoluto sulla vita di Gesù è però "Gesù di Nazareth" di Zeffirelli.
Forse non tutti ci rendiamo conto di cosa ha significato per Nostro Signore prendere su di sé tutti i peccati del mondo. Penso che le immagini crude che Mel Gibson ci mostra nel film siano solo una minima parte delle sofferenze che Gesù ha sofferto. Comprendo i tanti che lo identificano come film sull'odio e sulla violenza, ma invito tutti a riflettere che siamo noi uomini, nessuno escluso, ad aver scagliato sul Figlio di Dio tutto il male di cui siamo capaci e Lui lo ha accolto su di sé fino alla morte per salvarci. Sono d'accordo che poteva essere dato più spazio alla Resurrezione, ma le immagini finali, sebbene di pochi secondi rendono secondo me già il messaggio della vittoria di Cristo sulla morte e il messaggio di speranza per tutti gli uomini. Credo proprio che il 10 a questo film sia meritato, complimenti al coraggio di Mel.
Premesso che sono ateo, qui non voglio criticarne la presunta blasfemia, ma il cattivo gusto. L'atmosfera dalle tinte dark, per esempio, e la violenza compiaciuta, suonano come una bestemmia. Se il regista aveva l'intenzione di mostrare sullo schermo le sofferenze carnali che può subire un uomo, perché mai avrebbe scelto come soggetto Gesù, che delle sofferenze ne è simbolo spirituale? Infine, perché diavolo ha deciso di realizzarlo parlato rigorosamente in aramaico antico, in una rappresentazione che non ha nulla di rigoroso?
Ormai un film classico, da vedere assolutamente. Ovviamente non per chi è molto sensibile alle scene di cruda violenza... Non sono cattolico, ma penso che questo sia il film più vicino alla "realtà" della Passione descritta nei Vangeli.
Un film che tecnicamente e registicamente è stato realizzato in modo perfetto: dalle musiche, ai costumi, alle bellissime scenografie materane. Pecche: la troppa violenza e il fatto di recitarlo in latino e aramaico. Un film che a mio giudizio bisogna vedere.
tra quelli a cui è piaciuto moltissimo e gli darebbero 10 xk è vero, è crudo, è realistico, rispecchia la verità, la storia, la fede, ti fa commuovere e soffrire insieme al protagonista
e quelli a cui non è piaciuto proprio xk è troppo crudo, quelli k pensano k ne sia venuto fuori un film tr violento x la bibbia, i vangeli, il loro stoto d'animo e cose varie... a qst seconda categoria voglio dire: emh emh..
SVEGLIA!!!!!!! credete k sia stat una passeggiata x gesù?? avete visto k fatica???? apriteli un pò quegli occhi e cercate di ragionare con la vostra testa, non nascondetevi come pecoroni dietro a dei bambascioni in tunica e turbante dorato!!!!!! io parlo da credente e da atea (xk nn h ancora capito dove stare), ma comunque ragiono con la mia testa... qst è un gran filmone!!!!! con grandi effetti, grandi sentimenti, grandi emozioni, grande scenografia, i flashback rendono l'idea e sono fatti molto bene... meno male k la bellucci nn ha parlato molto!!! XD ahahah! bellissima la scena finale!!!!
qui non è in discussione la religione! però è un film che soprattutto i credenti possono apprezzere al punto giusto visto il tema in discussione analizzando il film la fotografia è molto buona, la location, i sassi di matera sono azzeccati e molto simili al paesaggio della terra santa (posso confermare visto che ci sono stata) ottima per me la scelta di lascire le lingue originali che rendono l'idea e aiutano a calarsi nella storia tanto crudo e tanto sangue (è mel gibson) ma d'altronde il calvario non è certo stata una passeggiata grande plauso alla celentano e al suo diavolo che è una meraviglia, e anche gli altri attori non demeritano affatto il tema trattato è un altra cosa dire dio non esiste non serve a niente per commentare il film in quanto il film è soprattutto storico; negare l'esistenza di gesù, vuol dire negare la vita di qualsiasi altro personaggio storico che ha camminato sulla terra basti pensare al solo conteggio degli anni (l'anno zero è la nascita di gesù) è inevitabile che partendo dalla vicenda storica non si finisca nell'ambito religioso perchè questo voleva essere il messaggio di mel gibson, mostrare come un singolo uomo tramite la sofferenza e l'amore è riuscito a cambiare gran parte dell'umanità. punto! le discussione in materia di fede e religione se volete le fate da altre parti!
«Perché questa notte è così diversa da ogni altra?». «Perché tutti gli uomini erano schiavi e ora non lo saranno più».
Un film che non è per tutti, semplicemente perchè bisogna avere il cervello più grande di una nocciolina per capire e commentare pellicole come queste. Esigenza che da quanto appare in molti commenti precedeni, non è stata per nulla rispettata. E' stucchevole constatare come i commenti al film postati qui siano più che altro commenti a Cristo, alla chiesa, o al cattolicesimo dei 'pretacci' sputasentenze e sputafuoco. Si leggono voti indecenti, post pieni di parolacce e basta, solamente perchè la gente è così mediocre che se vede un film sul Dio di una fede che ha sulle balle allora si sente anche in diritto di denigrare questa pellicola. C'è chi scrive "Dio non esiste", "Predica le stesse cavolate dei vangeli" e tutta una sequela d'insensatezza mista ad ignoranza ed anticattolicesimo seguita da voti immotivatamente bassi che chi avrà il coraggio di sfogliare le 10 pagine di commenti troverà in gran profusione. Questo più che un film è un documentario, su come un uomo duemila anni fa è stato crocefisso senza avere nessuna colpa. Punto. Il resto, tutte le chicchiere sul Gibson nazista e sulla chiesa birbante, sono amenità. Come i paragoni con la pellicola di Zeffirelli, il quale da galantuomo qual è ha dovuto anche attaccare Gibson sul personale per difendere il suo "capolavoro" autoproclamato, pellicola che racconta un Cristo effeminato dei tempi nostri, non il Cristo della storia. Complimenti.
Il fulcro di tutto il film è il realismo, l'estremo realismo. La ricostruzione storica (se poi qualcuno che non è andato oltre la licenza media ha da ridire sulle fonti, può sempre cercare di farsi una cultura al CEPU) è giusta, cruda, priva di ogni ingerenza romanzesca o di comodo. Il Cristo che si vede in questo film è umano, vero. Non è lo scialbo e sensibile emarginato di Zeffirelli, qui è un uomo. Uomo che viene martoriato e crocefisso con estrema violenza, non perchè Gibson doveva sprecare la scorta di sangue finto che aveva acquistato all'Ipercoop, ma perchè così facevano i romani duemila anni fa. L'ingiustizia della sua condanna è palese, palese nonostante la semicensura che è stata fatta sulla frase pronunciata da Caifa "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". La violenza è mostrata, non è taciuta. E a quanti si lamentano della crudezza delle scene vorrei sapere se hanno mai visto un Saw, un Hostel, un Hannibal, o un cavolo di CSI in televisione. Ipocriti. Jim Cavizel interpreta in modo perfetto la parte, la scenografia è eccelsa come il montaggio, la fotografia, la regia e le scelte stilistiche anche. Persino la rischiosa decisione di mantenere la lingua originale del tempo risulta azzeccata. Questo film si presenta come un capolavoro. Uno di quei film che fanno già parte della storia del cinema ponendosi in essa come pellicola che nel suo genere non ha precedenti.
L'unico rammarico che rimane, è che se verrà ancora commentato, da quanto si può ben vedere qui sotto e da quanto si può vedere dalla media voto che ha, sarà in gran parte perchè qualche povero mentecatto deve esprimere il proprio disappunto contro una religione o un vangelo, piuttosto che constatare che questa è una grande opera. Opera incentrata sulla vita di un grande uomo del passato che rappresenta per molti l'unico vero Dio. Opera che finalmente racconta la sua fine senza fronzoli e senza viltà. Perchè "così è stato".
Le dodici ore di Cristo con la firma di Mel Gibson...l'ho visto solo una volta al cinema e non ho il coraggio di vederlo una seconda volta.Pesante e veramente emozionante,è una pellicola che,per chi è credente,è difficile da seguire perchè soffri con lui per 3 quarti di film(ormai Gesù me lo immagino con la faccia di James!).Trascinanti gli episodi + importanti come il Lavaggio dei Piedi e sopratttutto l'Ultima Cena in aramaico..Mel Gibson regista convince anche questa volta rivisitando la Passione. Solo per stomaci e forti..e credenti.
Pessimo, davvero disgustoso. Pellicola violenta all'inverosimile. Punta tutto sul far parlare di sé e attrarre gente al botteghino. Avere molti spettatori con una storia su Gesù in paesi prettamente cristiani poi è fin troppo semplice. Esagerato in tutto. Sembra che a questo film a sfondo religioso manchi proprio l'anima. L'unica cosa buona è che un film su Cristo peggiore di questo non può essere fatto, ormai toccato il fondo si può solo risalire.
Gibson è un pessimo attore e regista. il suo "Braveheart" è probabilmente uno dei film più sopravvalutati di sempre; è un film abbastanza mediocre. ma è qui che Gibson da' il peggio di se stesso. è uno dei film più brutti che io abbia mai visto; un polpettone imbevibile, con tutti i difetti all'ennesima potenza dei prodotti hollywoodiani (ralenti, recitazione monocorde) e soprattutto moralmente scorretto. a tal proposito sembra scritto apposta per il nostro papa. a buon intenditore poce parole
Un film di grande impatto visivo che coraggiosamente cerca di proporre una visione alternativa rispetto a quelle date da altre pellicole sulle ultime ore della vita terrena del Nazareno. Dai contenuti molto forti "La Passione di Cristo" centra il suo obiettivo, grazie ad ottimi effetti visivi e ad una buona interpretazione di James Caviziel. Ho condiviso molto la scelta di girare l'intero film in latino e in aramaico perchè ciò conferisce un grande senso di realismo a tutta la pellicola. Inoltre le frasi in latino si capiscono piuttosto bene, salvo rare eccezioni. La presenza dei sottotitoli, comunque, permette una perfetta fruizione del film. Buona la regia di Mel Gibson, anche se personalmente lo reputo più bravo come attore. Buone anche le musiche di John Debney. In conclusione ci si trova di fronte ad un film abbastanza riuscito, ma non si può parlare di capolavoro.
mi dispiace solo che sto film e' di mel gibson :( cmq il film mi fa schifo perche riassume le solite sciocchezze del vangelo. forse non avete capito che dio non esiste?
Brutto, bruttissimo. Non ci voleva questa mega minc**** di Gibson ed è meglio che non ne parli qui del tema trattato, altrimenti mi cancellerebbero dall'esistenza....
Da spettatore questo sembra decisamente un lavoro immane, a partire dalla sceneggiatura... Gibson ha dato agli attori il copione in aramaico... Chissà loro come ci sono rimasti...
Aldilà di questi gossip comunque il film mi è piaciuto abbastanza. Cadute di stile forse alcune scelte come le stigmati sul palmo e non sul polso... Sarebbe stato più veritiero e conforme alla sindone.
Forse nel conciliare rimandi a raffigurazioni antiche nelle immagini ha un pò perso di vista la sua spinta iniziale di esaudire l'assoluta fedeltà nella trasposizione...
difficile dare un 6....ma diciamo che non voglio essere di parte. Come film è un po povero, come documentario sulla Passione (secondo i credenti) potrebbe andare meglio. comunque sopra le righe.
Una volta tanto una Passione diversa, iperviolenta e strarealistica, visivamente ispirata ai quadri del Caravaggio (e ben diretta), in cui son anche presenti qualche flashback del Gesù da giovane.
Và dato atto a Gibson ovviamente di aver dato una rappresentazione delle sofferenze patite da Cristo in maniera davvero iperparticolareggiata, e tutto sommato l'effetto non deve poi essere molto lontano da quello che patì davvero, viste le armi usate dai vari torturatori, a dir poco bestiali. Nessun regista si è mai spinto così in là, quindi lode all'onestà e al coraggio di questo regista.
Però poi lo stesso inserisce anche qualche tocco sadico di dubbio gusto (tipo Cristo che, nella scena iniziale cade giù dal ponticello, e vine ritirato sù dolorosissimamente con le catene - tra l'altro aggiunta totalmente inventata, visto che nei vari Vangeli non credo che sia citata come cosa-, o tipo il corvo che picchietta la testa di Rubini nel finale), che poteva sinceramente tralasciare.
La fotografia è ottima, anche se, non saprei dire bene, quasi tendente al differenziarsi troppo; è talmente curata da straniare il film praticamente, allontanandolo dalle sue (credo palesi) intenzioni realistiche.
Ottime le prove di tutto il cast, si dai, pure la Bellucci. Caviezel tra l'altro, nonostante fosse protetto da una guaina in lattice, riportò per davvero certe ferite.
Io il film lo consiglio; è più originale e diretto di molte altre Passioni ma manca, ad esempio, dalla lirica e poetica finezza di Un vangelo secondo matteo ad esempio.
Il più brutto film su Gesù Cristo che io abbia mai visto, il quale in questo caso viene relegato a "giocattolo" per le manie di Gibson. Crudele e fondamentalista in maniera immotivata, il risultato è un prodotto da evitare ad ogni costo.
"D.IO creò l'uomo a sua immagine e somiglianza".....Sbagliato!! : E' stato l'uomo a creare D.IO per ritrovare se stesso in qualcosa di Superiore e non contaminato...una specie di specchio "di perfezionamento" della propria (umana) essenza! La Religione (intesa come gerarchia burocratica organizzata a se stante) è, secondo il sottoscritto, uno dei Mali Assoluti che impediscono al mondo di svilupparsi e di togliersi di dosso quella cappa soffocante e velenosa che non gli permette di evolversi in modo sano e naturale. Non mi riferisco soltanto al cattolicesimo o al cristianesimo in generale; vogliamo parlare, ad esempio, dell'ebraismo...che nelle sue compagini più conservatrici non permette alla scienza di esporsi, nemmeno parzialmente, sul tema della sanità e della ricerca di nuove cure?; che dire poi dell'islamismo che non lascia a una donna neanche la libertà di scoprirsi mezzo centimetro di caviglia?; qualcuno si domanda perchè l'induismo predica l'odio contro le minoranze e ne preguidica lo sterminio di massa? Sul buddismo non voglio esprimermi perchè, in tutta sincerità, penso sia l'unica corrente di pensiero simil-ateo religiosa che non predichi la violenza...senza dimenticare che è l'unica di queste a non basarsi su un perverso e pacchiano apparato burocratico....con questo, si badi bene, non voglio che si inquadri il qui presente anthony come un buddista..la mia era una semplice analisi in base alle conoscenze e alle ricerche da me fatte! Io non ho Religione!... o meglio, ne ho una mia personale e totalmente privata...anch'essa, comunque, molto spesso flebile e poco autoconvincente. Gibson con The Passion racconta la fine di un grandissimo uomo della Storia..e lo fa con convinzione e fermezza.....ma tralasciamo il lato religioso del film... altrimenti il voto scende a 2!!
Mel Gibson gira un film volutamente violento incentrato quasi totalmente sulle torture,le sevizie e le umiliazioni patite dal figlio di D.io. Altrettanto volutamente non si sofferma nel raccontare le figure che ruotano intorno al protagonista principale, dando per scontato la conoscenza tematica che il film tratta. Questa ricerca quasi spasmodica di rappresentare al meglio il concetto del dolore,ha fatto si che questa pellicola fosse oggetto di molte critiche piovute da più parti. A me le critiche non interessano, io l'ho trovato interessante. Guardate e giudicate.
Grandissimo film e tanto di cappello a Mel, non ho parole per descrivere il livello di emozione che suscita tale pellicola, poi il colpo di genio nel rendere il parlato in aramaico, rendiamo grazia a colui che ci a redento con queste atroci sofferenze, le scene crude servono per rendere l'idea del suo immenso dolore, grazie di nuovo Mel.
La passione secondo Mel è tra le trasposizioni religiose cinematografiche più riuscite e crude di tutti. Resa ancora più che mai realistica grazie a dei dialoghi approssimativi in lingua aramaica e latina, proprio per evocare maggiormente i tempi dei Gesù, il Messia, e da delle ottime riproduzioni fedeli dai versetti dei vangeli. Iniziando dall'Orto degli ulivi, alla flagellazione e alla crocifissione , Mel Gibson sa proporci quanto di più surreale e suggestivo. Una scenografia perfetta, un crudezza che sa far accapponare la pelle, gesti, ricordi, sguardi che escono direttamente dallo schermo per proiettarsi diretti nell'anima di chi vede. Sorprendente, come nessuno altro poteva raccontare, meditativo e struggente E' un film che tutti nel mondo devono vedere, cristiani e non, peccato che rivederlo una seconda volta sembra un impresa divina. Una pellicola segnata per metà dall'Italia sia per l'ambientazione ( nei vicoli di Matera) che per cast ( Monica Bellucci, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini, Sergio Rubini), e per l'alro 50 % ricostruita da Hollywood (con Jim Cavizel da coronare). Un film che saprà dare forza e coraggio, saprà sensibilizzare perfino il più grezzo dei cuori rendendolo per due ore vivo e pulsante. Candidatura a 3 premi oscar, successo in tutto il mondo ed anche pesanti critiche corniciano un capolavoro sulle 12 ore di Passione di Gesù Cristo. ...
Pellicola semplice che però riesce a colpire nel segno.Mel Gibson riesce a incantare lo spettatore con un film crudo,violento,ma dopotutto realistico. I cenni storici sono stati appositamente trattati in maniera superficiale,proprio per lasciare spazio alla terribili torture che ha dovuto subire Gesù. Ottima anche la rappresentazione dei demoni che perseguitano Giuda;Rosalinda Celentano perfetta nella parte di Satana. Nel complesso un gran bel film,che conferma il talento di Mel Gibson alla cinepresa.
Fra i film più criticati, discussi degli ultimi tempi troviamo "La passione di Cristo" di Mel Gibson. Il film uscito nel 2003 fece scalpore, moltissime le scene cruenti che violentavano (e tuttora violentano) psicologicamente la massa spettatrice... Come dice il titolo il film narra la "Passione" di Cristo ovvero gli ultimissimi giorni della sua vita terrena (la pellicola si apre con Cristo che prega nella notte di Giovedì Santo), segue il Venerdì Santo (il regista dedica grandissima attenzione proprio a questa giornata che segna la storia del Cattolicesimo), è il Calvario di Cristo prima torturato in modo allucinante e poi crocifisso... Il film è discreto, la fotografia, le musiche, il Cast sono tutte note positive della pellicola. Una delle maggiori pecche riguarda l'assenza di dialoghi in lingua Italiana (il regista forse vuole creare un'atmosfera arcaica e la lingua parlata è l' Aramaico), lo spettatore italiano dovrà accontentarsi dei sottotitoli. Nel prodotto cinematografico di Gibson non mancano scene grandiosi. Inoltre il regista dona al film una serie di impressionanti flashback che colpiscono lo spettatore... Buone le ambientazioni (simili a quelle di Gerusalemme), il film è stato girato in buona parte in Italia (con precisione a Matera), gli effetti speciali quasi impeccabili alimentano lo sgomento, la suggestione nell'animo dello spettatore. Ottima Rosalinda Celentano che incarna letteralmente la diabolica e funerea icona del Male (ovvero Satana), la parte più bella del film risulta essere quella delle flagellazioni di Cristo (molto ben fatta sul piano cinematografico e davvero impressionante), gli ultimi minuti sono l'apoteosi del dolore, Cristo è crocifisso e non mancano scene splatter; il regista usa in modo sproporzionato il sangue ma tutta questa "esagerazione" ha il compito di resuscitare nelle anime della massa spettatrice la passione, la fede per la religione ovvero per Gesù morto per la salvezza umana… Film molto spettacolare e crudo, durante il cammino verso la crocefissone Cristo cade in modo sistematico a terra (si poteva evitare, scene prevedibili e ripetitive... comunque...) Il criticato Mel Gibson riesce nell'impresa di donare al mondo un film vero e crudo, la sofferenza di Cristo è riportata in modo fedele (o quasi) su una semplice pellicola cinematografica...
Un certo accanimento verso questo film è da considerarsi ingenuo e a tratti anche infantile, "La passione" è sicuramente un film che divide ma trovo veramente fuori luogo le polemiche che ha generato.
E' possibile toccare tematiche religiose senza che queste diventino oggetto di valutazione di un film?
Per me si, sopratutto il contenuto di un film può sicuramente essere parametro di giudizio ma non l'unico e sopratutto non fondamentale (altrimenti qualsiasi film a tesi dovrebbe risultare una porcata per chi non la condivide).
La premessa è d'obbligo nel momento in cui si valuta questo film e per correttezza devo premettere che sono sostanzialmente agnostico e che il sottoscritto considera la figura di Gesù Cristo come un predicatore mitizzato dai suoi seguaci e trasformato in divintà magari contro il suo volere.
Detto ciò ho trovato questo film un quasi CAPOLAVORO, in quanto Mel Gibson crea un film di emozioni generate tramite un uso, a volte furbo è vero, di immagini, personaggi e della colonna sonora.
L'idea di mettere in un realistico contesto storico la passione di "vostro" signore, è certamente meritevole come meritevole è la rappresentazione non edulcorata della realtà del tempo e di una condanna a morte. Quasi capolavoro perchè il film resta maracatamente religioso e il Gesù presentato è quello dei vangeli, il che di per se non sarebbe nemmeno un difetto (sebbene "Dio solo sa" quanto ci sarebbe bisogno di un film STORICO e scientifico su quei tempi) se da un lato non si trattassero certi eventi con grande superficialità, tipico di tutti i film hollywoodiani quando si parla di storia (AMERICANI FATEVENE UNA RAGIONE SUL FATTO CHE COMPARITE SOLO NEL 1500 E COMINCIATE A STUDIARE UN PO' DI STORIA).
Il processo romano è rappresentato in modo superficiale, sembra quasi una esecuzione di piazza quando invece esistevano regole ben precise e la decisione non spettava a Pilato. In secondo luogo i romani sono visti con eccessiva indulgenza, il che sarebbe anche storicamente corretto considerando che la loro presenza in certe zone della Palestina era poco più che formale, fatto sta che la figura di Pilato è vista positivamente........magari nessuna presa di posizione sul personaggio sarebbe stata sicuramente più consona alla situazione (che Gibson voglia buttare la croce, è il caso di dirlo, sugli Ebrei mi sembra pretestuoso , ennesimo esempio di vittimismo sionista, magari giustificato dalla storia, ma che francamente spesso è ridicolo anche considerando il fatto che un certo manicheismo è tipico di pellicole di questo genere).
Per il resto trovo che The passions sia una pellicola che produca grandissime emozioni, toccante ed estremamente efficace. La violenza è da bassa macelleria? Dopo quello che il cinema ci abitua a vedere ogni volta, the passion sembra un film Disney, oltretutto anche alcune scene che possono essere effettivamente disturbanti sono perfettamente funzionali al messaggio, ovvero rendere il valore del sacrificio di Gesù Cristo, poi tutto il resto è contorno, e se questo era il vero obiettivo di Gibson bisogna dire che è perfettamente riuscito.
Ode al merito anche alla Celentano e al piccolo nanetto delle pubblicità sulle reti locali, una versione di Satana molto originale ed inquietante
Gli stomaci sensibili stiano alla larga da questo film! :) Scherzi a parte, è una pellicola che occupa il primo posto tra quelle da vedere, in quanto più di altre prova far capire veramente le sofferenze che Cristo ha patito per noi. Sofferenze inimmaginabili, inesprimibili. Mai come ora si era cercato di fare altrettanto. Il film ha alcune sue caratteristiche particolari, che sanno sicuramente scuotere lo spettatore.
Capolavoro assoluto,poi io essendo credente l effetto di questo capolavoro mi è rimasto a lungo in mente,per quanto riguarda le polemiche sulla brutalità delle scene...in verità secondo fonti forse quello che abbiamo visto è poco,e poi scusate leggendo il titolo cosa ci si doveva aspettare?non si intitola mica "cristo va a fare un pic nic con gli apostoli" non ne capisco il motivo,poi altri criticano il fatto che gibson essendo di altra fede ha trattato un argomento che non gli competeva,invece mel gibson è credente praticante quindi non si può criticargli niente,a mio parere un film PERFETTO,tranne forse per la presenza di monica bellucci, 10 E LODE
quando lo guardai la prima volta rimasi abbastanza sconcertato dalla totale mancanza di approfondimento sulla persona di gesù. la sua personalità,le sue parole. ma questo è da vedere appunto come la passione e mel gibson in questo senso ha fatto un ottimo lavoro, ma che reputo incompleto.
Io questo film l'avevo già commentato! Scherzi dell'informatica... E' un film oggettivo, crudo e senza dubbio da vedere. Non capisco le critiche sulla troppa violenza del film: è realtà, ed è quindi giusto cercare di realizzare un film che sia il più realistico possibile. Promosso, anche se non a pieni voti: 7 è il suo voto!
A me questo film è piaciuto. E' vero, ci sono i lineamenti della classica americanata. E' vero, il successo della pellicola è stato determinato in gran parte dalle polemiche e dalla pubblicità (motivo per cui l'ho visto solo a quattro anni di distanza dall'uscita). E' vero, il film è violentissimo (nonostante quella violenza fosse non sconosciuta a quell'epoca e alquelle situazioni), ma il film si lascia vedere, è toccante in alcuni passaggi, la lungua utilizzata ha il suo effetto. Non sono particolarmente credente, quindi non mi sono lasciato "suggestionare" e non sono di parte dal punto di vista "argomentativo". A me il film è semplicemente piaciuto, riconoscendone pregi e difetti.
Difficilmente si riesce ad essere obiettivi nel giudicare questo film. E' troppo denso di significati che vanno al di là della mera trasposizione cinematografica degli ultimi giorni di Geù Cristo. Gibson ha fatto una scelta, magari non condivisibile, magari azzardata, ma coerente. La passione di Cristo vuole essere un documento il più possibile vicino a quanto viene narrato nei Vangeli canonici, con tanto di aramaico per i dialoghi. Forse Mel si lascia prendere un pò la mano nella sequenza della flagellazione, ma tutto sommato rispetta quello che probabilmente è stata l'agonia dell'uomo Gesù (con qualche imprecisione qua e là). Trattare certi temi in una maniera tanto diretta è rischioso e questo Gibson lo sapeva. Film duro e da guardare cercando di entrare nell'ottica del regista. Nel complesso un buon lavoro, voto 7.
Un film difficile da giudicare in maniera obiettiva,specie per me che sono agnostico..un film che predica al coro di chi ne condivide i pensieri! A livello storico sono ben pochi gli approfondimenti e l'uso di lingue antiche non fà sembrare il film più autentico di molte altre versioni sincere delle storia! Lo spettacolo dove stà?è tutto incentrato solo ed esclusivamente sulla sofferenza di Gesù nelle sue ultime 12 ore di vita con un'ossessività atroce e ripetitiva. Fa strano poi vedere tanti volti noti a noi italiani...rende tutto molto finto anche se bisogna ammettere che l'uso della tecnologia è usata in maniera impressionante! Il mio voto è 6 (forse generoso,forse no!) ma non riesco a pensare ad altro voto che a questo!!
La passione di Cristo è un film notevole. Aldilà delle molte polemiche che lo hanno accompagnato, personalmente ritengo che segni il passo nella filmografia che si è occupata della figura di Gesù, per più di un motivo.
Anzitutto, le intenzioni. Mel Gibson, a mio giudizio, aveva un obiettivo preciso nel presentare con tanta determinazione la cruenta delle torture e della morte subite da Cristo. La passione e la crocifissione sono infatti state rappresentate sempre in modo assai “pulito” e incruento, fornendo allo spettatore una visione diafana, essenzialmente simbolica di quei vissuti. Gibson decide invece di fornirne il dettaglio umano, restituirne la crudezza esplicita, mostrando allo spettatore le carni lacerate e le ferite sanguinanti senza alcuna pudicizia estetica. Questo comporta almeno due passaggi essenziali: anzitutto riporta il cristo alla dimensione umana agli occhi dello spettatore. Se, nella religione cristiana, il messia si è sacrificato addossandosi tutti i peccati del mondo per mondarne noialtri, Gibson ci rammenta che non lo ha fatto con un gioco di prestigio indolore, che le corregge romane rompevano pelle e carne per davvero, le travi della croce erano di legno massiccio, le spine di rovo tagliavano la pelle della fronte e non stavano lì per bellezza. Insomma un Cristo fatto uomo e crepato in modo totalmente umano, sotto violenze totalmente umane. Il credente, nel vedere questo spettacolo, è condotto a rendersi conto che la crocifissione non è una barzelletta o un disegnino ma qualcosa di profondamente umano e doloroso, che lo riguarda da vicino.
La particolare efferatezza della sorte di Gesù appare costellata di casualità: per un soffio egli non viene salvato dal martirio in molte occasioni. Pilato si oppone alla sua morte, e lo manda alla fustigazione per salvargli la vita accontentando il sinedrio, ma i suoi ordini vengono travisati e i legionari infliggono al prigioniero un supplizio da solo in grado di ucciderlo. La scelta tra lui e barabba viene fatta ancora una volta nella speranza che il popolo condanni un assassino temuto, ma ancora una volta il destino di Cristo è segnato dalla peggiore delle sorti. È evidente nella narrazione filmica che quella sorte non è frutto del mero caso bensì parte di un programma preciso, divino appunto, che deve condurre l’innocente alla peggiore delle morti, scatenando il male degli uomini contro il rappresentante dell’innocenza, che con il suo sacrificio li mondi del peccato.
Poi, alcune coraggiose scelte narrative. Ad esempio quella di voler ricostruire in modo ancora una volta realistico e brutale i personaggi. Dall’odio dei farisei alla brutalità spiccia dei soldati romani, dalle partigianerie dei passanti al sorriso sdentato e stolido di Barabba, dai dubbi di Ponzio Pilato alle lacrime di Maria, la galleria di questi personaggi non trova paragoni nella filmografia precedente. Vedere i Barabba, i Pilato di tanti altri film dedicati alla vicenda a paragone con quelli offerti da Gibson strappa un sorriso amaro allo spettatore. Gibson li rende reali tanto quanto la filmografia precedente li aveva resi stereotipi e simbolici. Un bagno quindi nella realtà di un’epoca di cui abbiamo ricordi solo simbolici, resi emotivamente nulli dalla ripetizione del messaggio. In questi termini, l’evangelismo militante di Gibson risulta evidente.
In particolare la scelta dell’uso delle lingue originali è una trovata geniale, che offre una resa davvero eccezionale del clima, delle sfumature e dei distinguo in una realtà a noi tanto lontana. Spero sinceramente faccia scuola e diventi regola nei film ambienti in altri periodi storici, e magari anche nel raffigurare ambienti in cui si parli per ragioni culturali o geografiche lingue diverse dall’inglese.
Tornando al messaggio del film, oltre all’evidente evangelismo militante, trovo interessanti alcune sottolineature che Gibson ha voluto dare. Proprio nel narrare con tanta veridicità questa storia, Gibson pone inevitabilmente lo spettatore di fronte alla domanda. Finché la vita e la passione di Gesù restano favoletta stereotipa e soffusa di nubi di incenso, la propedeutica regna sovrana: si tratta di insegnamento per l’ascoltatore, amen. Ma qui non c’è nessuna retorica, non c’è nessuna simbologia sublimata: ci sono sangue e carne ferita, lacrime e sabbia, e lo spettatore viene scosso tanto nella sua emotività quanto nella sua razionalità vigile. Per cui la domanda giunge inevitabile:
La domanda, aldilà delle meccanica dei giochi e della loro rappresentazione, è questa: perché?
Perché mai il diavolo e Dio sarebbero in ballo sulla sorte di questo particolare individuo? Quale sarebbe la posta in gioco? Perché morendo innocente tra mille sofferenze Gesù segnerebbe un punto a favore di Dio e dell’umanità?
Nella raffigurazione di Gibson i tempi erano talmente empi ed ebbri di violenza e crudeltà che il diavolo poteva tranquillamente passeggiare tra gli uomini come fosse nel suo regno, e occorreva dunque da parte del padreterno una presa di posizione specifica. Gesù dunque arriva a fare da spugna per pulir via il male dall’uomo e raffigurare il perdono ed il monito di Dio in un colpo solo. Nelle facce spaventate dei suoi aguzzini in fuga dopo la sua morte ed il terremoto, il diavolo perde ogni potere e lo vediamo urlare di rabbia mentre viene precipitato nel suo arido inferno. Ma tutto ciò è, in modo evidente, di importanza soltanto nel gioco delle parti Dio / Satana, perché gli uomini non sono cambiati dalla venuta di Gesù. Tanto che, a distanza di duemila e passa anni, abbiamo le stesse crudeltà, le stesse violenze vive e vegete a punteggiare la nostra permanenza sul pianeta terra. Quale che fosse l’importanza strategica della passione di cristo dunque, essa ha luogo soltanto dal punto di vista dei due sommi giocatori, e non ha esito decisivo per la condizione umana in sé, perlomeno non in termini percettibili all’essere umano stesso.
Gesù e la sua venuta, passione e morte per segnare un punto, insomma, nella partita. Una partita di cui gli uomini, tutti gli uomini, dai crudeli soldati romani rotti alle sofferenze proprie ed altrui al colto e dubbioso Pilato, dal ghignante assassino Barabba agli ispirati discepoli, da Maria madre in lacrime al bilioso Kaifa sarebbero tutti pedine più o meno consapevoli, oggetto del contendere senza nessuno specifico valore aggiunto.
Da buon ateo, questo film mi è piaciuto parecchio. Non so se lo avrei apprezzato altrettanto se fossi stato un credente.
mah! Forse è realisticamente esagerato come passione, ma non è strutturato in maniera malvagia, anzi..!M. GIbson accusa in maniera sottile gli ebrei , dove è la verita?
Se l'intento di Gibson era quello di creare una messa in scena il più possibile realistica del martirio di Cristo, l'intento era condivisibile. L'uso del linguaggio aramaico era un elemento che supportava tale tesi, ma se guardiamo il film ed alle scene della passione c'è un grado di compiacimento eccessivo e irritante
forse molti lo considerano uno splatter, ma alla fine e solamente molto realistico, e fa vedere come e stato trattato nn solo cristo, ma anche tutti gli altri ke incappavano nella in-giustizia dei romani e nelle loro crudeli torture, realizzato molto bene, soprattutto dalla parte storica nel senso di costumi, ambientazioni, scenografia, caratteristiche delle classi sociali come soldati, contadini, sacerdoti giudei, ecc.. e anche nella parte riguardante la religione, come supplizi, terremoto, Disma e Gesta,ecc... va considerato quindi come un ottima ricostruzione (nessuno vi costringe a credere a Dio pero). Leggere i sottotitoli fa parte dal film e delle suoi obbiettivi.. sn belli grandi e nn sn neanke molti quindi nn pesa leggerli
Non c'è neanche una goccia di sangue fuori posto o "gratuita" nel film e va apprezzato lo sforzo di fare un film in aramaico / latino. E lo dice uno che detesta i film schizzati di Verhoeven (o Verehoven o come cappio si scrive) Per quanto riguarda i menzionati "errori nei sottotitoli" non conosco abbastanza bene il latino e tantomeno parlo l'aramaico. Il film è estremamente reale e senza autocompiacimenti, quasi un documetario. Non sono assolutamente daccordo con il giudicare il film come un film splatter. Cristo era un uomo e qualsiasi uomo fustigato a morte si riduce un hamburger sanguinolento esattamente come riportato nel film. La sua passione è resa molto bene da Caviezel, azzeccatissime le colonne sonore, forse un po' ridotta all'osso la recitazione delle protagoniste femminili ed un eccessivo uso delle immegini a rallentatore.
Bellissimo film, mi ha commosso, anche se la scena della flagellazione è troppo lunga ed esagerata quasi inverosimile oserei dire si poteva invece dedicare qualche minuto in più alla Resurrezione, no comment x la Bellucci , la Gerini un pò inadeguata a mio parere, buona l'interpretazione della Celentano, non do 10 pieno x questi motivi ma 9 lo merita tutto!
mah......mezzo scioccato...si potrebbe tranquillamente intitolare: LA FLAGELLAZIONE DI CRISTO!!!!!!!! ma andiamo per ordine, vediamo cosa c'è da salvare: caviezel sicuramente! --- costumi pure... per il resto è tabula rasa!!!!!!!! 1) errori nei sottotitoli 2) troppe le scene sanguinolente.. ( in certi momenti anche splatter, sembra di stare sul set di hostel...) esagerata la scena della fustigazione... 3) il trio medusa( celentano-gerini-bellucci ) a dir poco imbarazzante... ma a parte queste considerazioni negative ciò che mi fa dare un voto così basso è a mio modo di vedere è l'errore di mel gibson compie nello sviluppare questo film: non sono un esperto del campo ma la passione di cristo dovrebbe celebrare anche la resurrezione: il Nazareno, secondo il racconto evangelico, sarebbe risorto dopo tre giorni, nel giorno festeggiato dai cristiani come " domenica di pasqua'' l'ha detto anche il mio prete alla messa di oggi.....................ma qui la scena della resurrezione dura 3 secondi.... che passione è???????????
Horror splatter di buona fattura, ma che alla lunga stanca... Casting da paura, nel vero senso della parola (Rubini, Bellucci, Celentano.....mah). Si poteva fare di meglio.
Ps. Per quanto riguarda la diatriba storico culturale, mi vien da ridere...stiamo parlando di un soggetto su cui nemmeno i primi quattro testimoni (??) sono riusciti a mettersi d'accordo..
Grande interpretazione di Jim Caviziel. Peccato che il film non è stato considerato solo perchè religioso. La scelta della lingua aramaica dà ancor di più realismo al film.
Senza ombra di dubbio davvero originale la trovata di girare il film completamente in aramaico antico e completamente sottotitolato!!! Molto scene sono davvero crude oserei dire quasi spietate ma Gibson ha trasmesso in maniera chiara il senso di calvario!!!! Però il fatto è che tutto questo assieme ha reso almeno da parte mia il film un pò noiosetto e la visione è stata davvero impegnativa!!! Comunque nel complesso lo promuovo!!!
riporto il commento di sonhador... (un gran bel film da vedere e basta...senza fare discorsi patetici) che p***e tutte ste critiche...antisemitismo; incoerenza con la storia ecc ecc.... ma godetevi sto film!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ritengo che questo film sia un capolavoro. Non soffermiamoci sul soggetto che può creare, come ha fatto, dissensi; valutiamo piuttosto le ardite scelte registiche, che vanno dall'uso dell'aramaico ai numerosi effetti speciali. Pur nella sua lunghezza il film riesce a non stancare e sono sincero quando dico che ogni volta che lo riguardo rimango emozionato!!
Finalmente arte e cinema riescono ad incontrarsi. Gibson realizza un film che oltre ad essere eccellente riesce a fare scandalo, lo dimostrano le ormai patetiche accuse di anti-semitismo. Un grande gesto di coraggio oltre che di talento: in un' industria cinematografica interamente gestita dal "popolo eletto", dove per vincere un oscar basta fare un film sulla shoah, Gibson va contro corrente e vince. Il voto sarebbe 8 1/2, ma viste le circostanze do 9 1/2.
pessimo film, antisemita e assolutamente portato all'esaltazione religiosa. hanno ragione stan e kenny che in una puntata di south park hanno definito questo film una ****** pazzesca e vanno a riprendersi i soldi da gibson.
bel film,non bisogna però vederlo avendo assorbito critiche esterne..il colpo di genio secondo me è il fatto di voler recitare in lingua originale..caratteristica tipica di gibson..bravo!!bene!!! non voglio entrare in polemiche religiose ma concludo che gibson ha ben interpretato la vicenda..storicamente ci siamo!!!
Un film eccelente.Quello che non bisogna fare è partire con dei preconcetti. Il film va interpretato. Vi è descritto il calvario di un uomo, molto umano, come molti di noi.Le varie aggiunte all'uomo ce le abbiamo messe noi. E' difficile non rimanere colpiti dalle scene assolutamente pure, l'aramaico infine è un colpo da maestro di Gibson che ancora una volta conferma la sua straordinaria bravura. Da vedere assolutamente
A parte le inesattezze storiche e le insensatezze (avete visto la Celentano?), il film è orrendo. Gibson non la smette mai di soggiogarci con il putridume gretto dei mutilamenti e dei sanguinamenti e costruisce una storia che trasuda antisemitismo (vedasi i non salvatori di Gesù, provate un po' a pensare chi sono?). Poi questa leziosità di far recitare in aramaico e latino la trovo estremamente superflua.
Nonostante non adori troppo le esasperazioni epiche di Mel Gibson, considerando tanti errori e stravolgimenti epici mirati allo stomaco degli spettatori (nel tentativo oltretutto riuscito di trasmettere qualcosa che va OLTRE quella che è stata la VERA passione del VERO Cristo), questo film mi è piaciuto nella sua esagerazione e su alcune idee malsane del buon Gibson... Straziante oltre ogni limite, mirato appositamente a iniettare nello spettatore un senso di schifo nei confronti della razza umana in generale... In questo sta la sua pecca maggiore, rendendo troppo TROPPO TROPPO il senso di ESASPERAZIONE e perdendo il filone logico con la realta (lo spettatore tende a dire:" Ma che C4zzata, nessuno può resistere a quelle frustate perdendo ettolitri di sangue.. neanche il figlio del Boss")
La lancia che trafigge il costato di Cristo dalla cui ferita sgorga un altro litrozzo abbondante di sangue (che in realtà sarebbe già stato coagulato dalla reale morte per asfissia causata dall crocefissione) è inquadrata in modo da provocare nello spettatore un conato di vomito, avendo quasi la sensazione che detto sangue si riversi sulle teste dei presenti al cinema... troppo direi!!
Bella invece la pellicola in generale, la tecnica, gli effetti (il budget non mancava di certo) e la rappresentazione di Satana (per non parlare della scena fighissima di Giuda che si impicca con i suoi sensi di colpa) Tenendo conto del budget a disposizione, della sceneggiatura, della storia e dell'intenzione non mi sento di dare più di 6 e mezzo ad un film il cui tentativo di sconvolgere il pubblico (riuscito per altro) andava al di là della voglia di realizzare qualcosa di veritiero nei dettagli e con e nuove tecniche cinematografiche! Sconsigliato ai deboli di cuore ma comunque da vedere decisamente!!!
Al di la degli innumerevoli errori storici (forse sono stati anche voluti) il film è discreto. Scene molto forti e crude, molto bella anche la colonna sonora (anche se sa di scopiazzato). L'intento di Gibson era quello di sconvolgere lo spettatore con scene forti per cercare di rioprodurre in maniera più realistica possibile quello che molto probabilmente è accaduto veramente. A mio avviso c'è un pò di esagerazione con la quantità di sangue. La scena di quando lo inchiodano fa raggelare il sangue. La regia è ottima ma non priva di imprecisioni. Il film in se stesso è fatto abbastanza bene ma quello che non capisco è ilo motivo di tale produzione. Qual'è il messaggio? La storia la conosciamo. Cosa può insegnarmi questo film che parla della tortura di Cristo e dedica solo 2 minuti di pellicola alla sua resurrezione?.
Alla fine sembra come riprendere il ritornello di una bella canzone e metterci il distorsore a palla!.
Beh forse poteva risparmiarsi la fatica. Resta comunque un discreto prodotto cinematografico. (Tranne la Bellucci, la sua presenza in un film del genere e in questo costesto la copnsidero un'offesa)
Probabilmente il film più controverso dell'ultimo decennio, un pò per il soggetto così sacro per l'umanità intera che solo a pensare di farne un film inevitabilmente si sconfina nella blasfemia, un pò per i modi, così ineditamente gore e violenti, che Gibson utilizza per la sua rappresentazione. Si può obbiettare su tutto ciò che "La Passione di Cristo" contiene, ma la simbiosi tra il martirio fisico e l'integgerimità ad una fede divina è un atto cinematografico straordinariamente riuscito e simbolicamente con pochi precedenti. Il sangue, il dolore, la preghiera ripetutamente reiterati divengono un linguaggio espressivo che travalica l'importanza della narrazione e delle sue regole, arrivando direttamente al significato più intimo del sacrificio di Cristo. Le brevi sequenze che si alternano all'interminabile via crucis riacquistano così il vigore e la verginità dispersa da secolari e asettiche ripetizioni evangeliche: squarci memorabili di cinema e di passione per lo stesso. La scelta dell'aramaico si coniuga perfettamente alle ideee di Gibson e Caviezel è la perfetta icona del martirio. Credenti o meno, un film incredibilmente importante.