A Londra, capitale dell'Oceania dominata da un partito unico, l'esistenza di ogni individuo è spiata e indirizzata dal Grande Fratello. L'impiegato Winston Smith si innamora e tenta di resistere al potere totalitario e alla degradazione personale.
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L'aver letto o no l'omonimo romanzo, credo che in questo caso faccia assolutamente la differenza. Non avendolo letto commento solo il film, senza alcun paragone. Le ambientazioni e le musiche sono davvero ben fatte, e gli interpreti azzeccati per questo tipo di film. Tutto è allestito e congeniato per un'atmosfera oscura, morta e senza nessuno sprazzo nè di libertà, nè di sogni. In un periodo di sottomissione forzatissima, di distruzzione di qualsiasi ideale, di umiliazioni e di propaganda per la guerra e l'ignioranza, un uomo è ancora capace di sognare, di ragionare con la propria testa e di dire 2+2=4. Ricca di significati, alcuni criptati, altri meno, questa pellicola mi ha angosciato e arricchito. La pesantezza si è sentita, e alla fine del film tendi a esserne deluso. Poi, invece, ragionando bene ti accorgi che proprio il freddo e didascalico racconto riesce perfettamente a passare il messaggio, che durante la visione sembrava incomprensibile. Difficile valutare questo agghiacciante racconto, e difficile capirne il vero e profondo significato.