il demone sotto la pelle regia di David Cronenberg Canada 1975
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il demone sotto la pelle (1975)

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locandina del film IL DEMONE SOTTO LA PELLE

Titolo Originale: SHIVERS

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiPaul Hampton, Joe Silver, Lynn Lowry, Allan Kolman, Susan Petrie, Barbara Steele

Durata: h 1.27
NazionalitàCanada 1975
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1975

•  Altri film di David Cronenberg

Trama del film Il demone sotto la pelle

Un condominio ultramoderno viene infestato da orripilanti vermi che s'introducono all'interno delle persone. Ne derivano esplosioni di aggressività e, soprattutto, di appetiti sessuali di ogni genere…

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (90 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su Il demone sotto la pelle, 90 opinioni inserite

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andrea90  @  07/12/2022 00:09:51
   6½ / 10
Primo lungometraggio vero e proprio del regista Canadese, che non ho mai amato particolarmente a parte lo splendido "Videodrome" , invecchiato però malissimo...
anzi è uno di quei film che risultano già invecchiati e superati dopo pochissimi anni dalla loro uscita...
pare che Cronenberg abbia subito lo sfratto dal suo appartamento in seguito alla diffusione della notizia che il film era stato in parte finanziato con soldi pubblici canadesi... mah
visto 15 anni fa sulla vecchia vhs della serie "I Classici Proibiti" dell'Espresso, risultava ancora abbastanza intrigante e morboso ( quello ancora oggi a dirla tutta) ,ma adesso i difetti ( in primis pessimi interpreti ,nonostante la presenza della Steele) non si riescono a trascurare.

Certo l'idea alla base della storia e la tematica delle infezioni trasmesse per via sessuale con annesse mutazioni della carne, ha fatto epoca e precorso i tempi (AIDS compreso) ed e' forse il vero e unico motivo per cui ancora oggi viene ricordato e (da alcuni) celebrato e osannato.
Per quel che mi riguarda pero' un film ancora molto acerbo e grezzo, troppo troppo grezzo.

Boromir  @  26/10/2022 14:05:09
   8 / 10
Perfettamente incanalato nel solco tracciato da Romero con Night of the Living Dead (quello degli horror a bassissimo costo con spiccate connotazioni politiche), David Cronenberg evolve concetti ed estetica di Stereo e Crimes of the Future in un film dallo stile morboso, carnale e freddo come il ghiaccio. Dei due mediometraggi precedenti si conserva la claustrofobica ambientazione ristretta e dal sapore retro-futuristico, oltre all'attenzione per un ampio numero di personaggi mossi da un puro istinto perverso; le due grosse novità sono una narrativa più compatta e compiuta, oltre all'entrata in scena nella filmografia del regista di effetti speciali pratici (qui ancora caserecci), assoluti protagonisti di scene dove dominano il disgusto e l'inquietudine. Seminale nella commistione di mutazione genetica ed eros, Shivers è una chicca di serie B che nasconde tra le sue pieghe pure un smisurato amore per il cinema di genere, vedi il cameo dell'icona gotica Barbara Steele.

Godbluff2  @  30/04/2022 23:14:38
   7½ / 10
"Shivers" è il primo vero film di Cronenberg che sia stato compiuto e completo in ogni sua parte (ovvero, con dei normali dialoghi e una normale colonna sonora e una trama più definita) dopo le sperimentazioni/limiti tecnici di "Stereo" e "Crimes of the Future", lontani ormai 5 anni da questo film. Si tratta anche del suo primo film con distribuzione internazionale, seppur legato ancora ad un circuito assolutamente indipendente e casalingo, di produzione canadese. Insomma, il vero e proprio punto di partenza della sua filmografia lo troviamo qui, possiamo ben dirlo. "Shivers" è anche uno dei film più riusciti ed interessanti del primo Cronenberg, probabilmente il migliore del periodo pre-"Videodrome".
Vero che già nel film precedente c'erano molte idee e aspetti tipici del suo "credo", ma è qui che il canadese aggiunge gli ultimi, fondamentali tasselli mancanti nella definizione della sua idea di cinema.
Infatti con "Shivers" Cronenberg abbraccia l'orrore, sposa il genere "horror" che lo accompagnerà da qui in poi in molti film, gettando i semi di quella sotto categoria poi conosciuta come "Body Horror". E lo fa scrivendo e girando film che riprendono in tutto e per tutto il cinema "di genere" nel campo dell'horror e della fantascienza, del fantastico e del weird, quello del basso costo e del "B-movie" hollywoodiano, rivoluzionandolo però con tematiche del tutto nuove o trattate in modo originale, con uno stile particolarissimo che sconvolge l'horror "di genere" con una forte componente autoriale ed innovativa senza però togliergli quella fondamentale patina da "b-movie casareccio". Così Cronenberg trova la quadratura del cerchio, con un percorso stilistico oltre che tematico che in un fantastico crescendo arriverà al suo zenit una decina di anni dopo con "La Mosca".
Qui Cronenberg assorbe la lezione di Romero e la fa totalmente sua, rivisitandola con la sua visione d'autore, le sue ossessioni e i suoi orrori. Ne nasce il film di "zombie" più particolare e originale dell'epoca; gli zombie cronenberghiani sono esseri ormai dominati dalla pulsione sessuale più pura, animalesca, arcaica e violenta, fino a diventare omicida, trasformati da un parassita che dall'esterno si immette nell'organismo umano, controllandone il cervello e facendo esplodere in persone qualsiasi gli istinti più sepolti, più repressi. Ovviamente la nuova creatura infestante è nata attraverso gli esperimenti di un medico che corrisponde perfettamente alla rilettura della figura dello "scienziato pazzo" che Cronenberg riprende a modo suo, ma sempre con un tocco di classicità, appunto dai vecchi classici "fantastici" del genere. Da non sottovalutare come l'epidemia parassitaria e l'esplosione di questa zombesca furia sessual-omicida sia intelligentemente inserita nel contesto di un presunto "Paradiso Terrestre", nella riuscita ambientazione di questo modernissimo complesso residenziale all'avanguardia, posto in periferia, lindo, pulito, elegante, ospitante la parte "migliore" della società (almeno all'apparenza) e che si vanta di essere un'oasi felice capace di lasciare chiuse all'esterno tutte le storture delle città e del mondo. Un contesto idilliaco ma, sotto sotto, anche repressivo. E sarà teatro della nascita di una probabilissima apocalisse umana portata da sesso e morte, Eros e Thanatos. In quel complesso residenziale moderno e "futuristico" c'è forse un primo accenno al rapporto contrastante di Cronenberg con l'innovazione e la tecnologia, ma questo è un aspetto del suo cinema qui a malapena accennato.
Registicamente Cronenberg sa regalare momenti di assoluta intensità. Il semplice montaggio parallelo della prima sequenza del film regala allo spettatore con assoluta efficacia la dialettica base tra l'atmosfera pulita e rigorosa apparente del "Paradiso Terrestre" e ciò che sta già accadendo di orribile nelle sue "viscere", nel suo "corpo". Per quanto Cronenberg usi comunque un crescendo narrativo verso il climax finale d'orrore, in "Shivers" fin dalle prime scene sappiamo che il male è già presente, siamo gettati in un contesto nel quale la discesa è già iniziata e non c'è modo di fermarla, costruendo così una suspense perenne fino alla palese esplosione del delirio. Alcune sequenze di mutazione della carne (il solito corpo che dall'interno muta e si ribella, devastandosi in nuove forme) sono già visivamente capaci di colpire il bersaglio, soprattutto quando accompagnate da scene buie, con l'ausilio della penombra, senza comunque nascondere il sanguinolento risultato. Ah, e il verme-coso fa ribrezzo quanto basta, direi. In pochi d'altronde rivaleggiano con David Cronenberg in quanto a barocchismo (barocco nel senso di stupire e commuovere, nel suo caso, stupire e orripilare, ma ci siamo capiti) visivo nel campo dell'orrore.
La sequenza della piscina, dionisiaca orgia d'orrore e follia finale, è da maestro e il finale vero e proprio per quanto mi riguarda è stupendo, l'ho apprezzato moltissimo ed è girato con grande abilità, lasciando intuire al raggelato spettatore tutto ciò che c'è da intuire, tramite pochissime semplici inquadrature conclusive e una voce fuori campo. Secco, ermetico, desolante, terrorizzante. Comunica tantissimo mostrando poco, un finale eternamente, inesorabilmente sospeso verso il disastro imminente. Applausi.
Cronenberg è spietato nei confronti del genere umano, non lascia scampo, c'è pessimismo e nessuna possibilità di salvezza, solo abbandono alla (nuova) carne e all'impulso primordiale ormai insopprimibile. Naturalmente il tema del sesso è in "Shivers" quello dominante.
Non tutto funziona allo stesso modo, però in questa innovativa e personale lettura romeriana del film di genere Cronenberg regala tante idee visive e tante scene che restano impresse. Lo stile è ermetico, chiuso in se stesso e con slanci di virtuose visioni vomitevoli, diviso tra autorialità da cinema indipendente e "underground" e cinema di genere. Memorabile cameo di una gran signora del cinema horror "di genere" d'autore (qualcuno ha detto Mario Bava, per caso ?) come Barbara Steele.
Una piccola, importante pietra miliare, un gioiello del primissimo Cronenberg, indipendente e voglioso di mutare in nuove forme il classico cinema di genere. Uno dei migliori, se non il più bello, prima del nuovo passo avanti compiuto nel 1983 con il delirio di "Videodrome".

VincVega  @  25/08/2021 13:41:55
   8 / 10
Girato con due soldi, "Il Demone sotto la pelle" è un horror di alto livello, inquietante e angosciante. Cronenberg gira un film di grande impatto e personalmente lo reputo tra i suoi migliori.

Filman  @  30/07/2021 14:27:33
   8 / 10
L'horror del contagio e dell'estinzione dell'umanità, nato in quegli anni là, ha in SHIVERS una variante terrificante e magnifica, che non altera la logica del terrore ma neppure la segue, risultando anarchico e indipendente, con tutte le libertà e i limiti che si presentano nell'inesperta ma interessante scelta di una scenografia e di una fotografia contemporanea.
Quello che David Cronenberg compie, studiando e sperimentando sulla pelle dei suoi personaggi, è un dionisiaco mutilamento della carne che ha nell'atto e nell'impulso sessuale l'unico ma imponente simbolismo del film, che unisce in qualche modo la tematica del contagio e della mutazione genetica con il sesso, un intreccio carnale, sanguinolento e disgustoso di eros e thanatos.

Beefheart  @  08/04/2021 15:25:31
   7½ / 10
Questo è il Cronenberg che dico io: grezzo, sporco, eccessivo, provocatorio; e di un'efficacia unica ed implacabile.
Di sicuro siamo molto lontani dall'estetica moderna, con la recitazione tutt'altro che perfetta, la fotografia slavata (fatto salvo per l'arancione vivace che vorrebbe essere sangue) e gli effetti speciali non troppo speciali; tuttavia il famoso marchio di fabbrica, la commistione horror/eros, appare in tutto il suo perverso splendore, celebrato da riprese imperfette, dialoghi semplici, nudi femminili disarmonici, violenze, corpi splatterosi, mutazioni fisiche e persino qualche licenza ironica.
Un B-movie d'autore che sarebbe meglio non perdere.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  03/09/2020 18:21:58
   7 / 10
Un giovane Cronenberg che già tocca le tematiche che faranno da filo conduttore a tutta la sua opera. Pochi soldi ma tanto talento.
Un'orgia di sangue e sesso in un futuristico palazzo-quartiere: una lucida allucinazione metafora di un futuro prossimo venturo che abbiamo già visto.

Thorondir  @  17/11/2018 12:18:35
   7½ / 10
Il demone come malattia della borghesia che si chiude in se stessa e che nel suo egoismo finisce per annientarsi. Avanti con i tempi, crudo, diretto e violento e dove già ci sono tutte le tematiche di Cronenberg come sesso, mutazione, malattia, perversione, critica sociale.

mmagliahia1954  @  30/10/2018 11:05:10
   7 / 10
geniale per l'epoca, un film molto particolare per l'idea bizzarra che propone. in alcuni passaggi mi e' venuto da pensare che REC e addirittura altri film si siano ispirati all'idea

Crabbe  @  03/07/2018 13:32:46
   8 / 10
Primo lungometraggio di uno dei più grandi registi del mondo.
Metafora dell modernità vista come malattia contagiosa.

BenRichard  @  14/05/2018 04:23:09
   6½ / 10
Uno dei primissimi film di David Cronenberg datato 1975 rendendosi subito riconoscibile nella massa. Pellicola horror che per ciò che mostra credo che per l'epoca in cui uscì abbia destato sicuramente un certo scandalo.
Non credevo assolutamente che la tematica principale prendesse una piega così fortemente sessuale. Le scene non sempre si rendono esplicite ma mostrano spesso quel che basta per rendere l'idea. Suicidi, stupri, pedofilia, incesto, omosessualità da parte di ambo i sessi, orgie, scene bizzarre...tutto ciò causato da un parassita che ha la capacità di duplicarsi nel corpo degli essermi umani risvegliandone gli istinti più animaleschi.
Il fattore praticamente di non utilizzare le musiche l'ho trovata una buona idea, rendendo tutta l'atmosfera molto più macabra. C'è da dire che andando verso il finale tende ad esagerare rendendosi un pò troppo trash. La cosa non mi ha fatto impazzire anche se ammetto che in questo caso per quello che vuole essere l'opera di Cronenberg ci può anche stare, regalando così un finale parecchio grottesco, un pò a sorpresa ed anche citazionista.
In conclusione devo dire che il film a me personalmente non mi sia piaciuto tantissimo, però eventualmente consiglio sicuramente di recuperarlo soprattutto per gli appassionati del genere horror. Potrebbe anche essere visto come un piccolo capolavoro considerando inoltre la data di uscita. Per un mio gusto personale non riesco ad andare oltre ad un 6 e mezzo, però è uno di quei casi che i voti alti non mi sorprendono.

uranian  @  24/01/2017 16:46:27
   8 / 10
Uno dei più interessanti di Cronenberg a livello di tematiche, il cui sviluppo è oltremodo intrigante: in particolare, l'analisi dell'uomo attraverso l'erotismo, che giunge al suo apice nel magnifico finale. Sì, tecnicamente non brilla però, nel suo essere camp e delirante, risulta quasi avanguardistico. Il disagio e la morbosità che trasuda non solo son trascinanti per i sensi ma anche per la mente, trasmettendo una tensione sessuale inusuale per un'opera come questa. Il sottotesto satirico è acuto e, grazie a Dio, sottile -- chissà che danni avrebbe potuto fare fosse stato più diretto? L'umorismo, qui, non risiede e non deve farlo. Il successivo "Rabid" ne rielaborerà immagini e concetti con un risultato persino migliore.

alex94  @  24/04/2016 10:35:09
   7½ / 10
Film d'esordio del grande David Cronenberg che nel 1975 dirige una pellicola che presenta tutti gli elementi ricorrenti in gran parte della filmografia di questo geniale autore.
Critica sociale,mutazioni (che nei film di Cronenberg vanno sempre a braccetto) sesso e ossessione per la carne,il tutto ambientato all'interno di un palazzo "L'arca di Noè" che ricorda un vero e proprio corpo.
Tecnicamente ben realizzato (nonostante il budget di appena 179.000 dollari),molto bravo il regista che nonostante sviluppi la storia con un ritmo alquanto lento riesce a mantenere alta per tutta la pellicola la tensione.
Insomma una pellicola divenuta giustamente cult,tematica interessante,breve durata e un aspetto tecnico che nonostante un estetica da B movie si rivela abbastanza curato,da vedere almeno una volta.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  15/04/2015 13:22:02
   5 / 10
Pur amando Cronenberg in molti suoi lavori, qua devo valutarlo con l'insufficienza.
Le tematiche del film sono embrionali della filosofia di Cronenberg: stavolta la paura di essere vittime di mutazioni passa attraverso l'atto sessuale, il provare amore verso le altre persone.
Debitrice di Romero in moltissime sequenze (finale compreso), Cronenberg gira un film dove purtroppo il ritmo e la narrazione risultano lenti e poco utili nello sviscerare il tema del film, riducendo il tutto ad un banale contagio senza picchi o comunque scene veramente degne di nota.
La violenza sessuale, parecchio discussa attorno al film, appare veramente edulcorata e soft, senza trasmettere quella tensione necessaria alla pellicola.
Inoltre non dimentichiamoci che il film ha sul groppone 40 anni, che si sentono tutti durante la visione.
Ecco, questo è il classico esempio di film invecchiato molto male.
Aggiungiamoci anche degli attori scarsissimi nella recitazione, mentre risultano discreti gli SFX del parassita (ma anche qua non si grida al miracolo).
"Shivers" non lo voglio affossare del tutto perchè sicuramente ha contribuito a plasmare il Cronenberg regista, ma siamo assolutamente lontani anche da un interessante lavoro come "Scanners", girato solo 6 anni dopo.
La visione del film è consigliata a chi (come me) vuole approfondire la figura del regista canadese, mentre per chi cerca le vette cronenberghiane consiglierei sicuramente altro.

Neurotico  @  23/01/2015 11:24:24
   8 / 10
Secondo il dott. Hobbes, primo mad doctor cronenberghiano, l'uomo pensa in modo eccessivo, è una bestia troppo razionale, e così facendo si è snaturato indebolendo l'aggressività e la sessualità. E' necessaria la sintesi di un parassita vermiforme, grande quanto un membro maschile che liberi l'umanità dalle convenzioni e dalle inibizioni in cui la vita moderna l'ha spinta. Gli esperimenti vanno male, e Hobbes preso atto dei mostri che ha creato si suicida. Da qui in poi si scatena la diffusione virale di un agente contaminante che si insinua nei corpi attraverso i suoi orifizi e trasforma i suoi ospiti in belve assetate di sangue e di sesso selvaggio che non conosce morale e va oltre i concetti di stupro e pedofilia.

E' emblematico il luogo dove Cronenberg sceglie di far deflagrare le forze primordiali e selvagge dell'uomo, risvegliate dai vermi virali, ovvero in un complesso residenziale (le Starline Towers che in italiano diventano l'Arca di Noè, dal sapore salvifico) all'avanguardia tecnologica, presentato nel prologo come una zona distante dall'influenza negativa, dai tempi frenetici e dalla delinquenza della città. E' una sorta di paradiso terrestre, un mondo dei sogni, dove l'uomo ha salva la felicità e la purezza nelle più ideali condizioni di vita. E' "un'esistenza a misura d'uomo". Ed è qui che secondo il regista canadese si annida il marcio e l'ipocrisia umana. Cronenberg sembra dire che c'è più verità nello sfogo degli istinti (pur bassi che siano), piuttosto che nel quieto vivere asettico e freddo garantito dalla tecnologia, vera e propria gabbia dove l'essenza dell'uomo appare frustrata.

Il racconto di un sogno fatto dall'infermiera Forsythe (una sensuale Lynn Lowry, già nel The Crazies romeriano, quindi non nuova a pandemie cariche di violenza e sessualità immorale) inaugura un finale apocalittico tra orge in piscina e aggressioni di gruppo a mani nude. Recita l'infermiera "ogni cosa è erotica, ogni cosa è sessuale, anche la pelle di un vecchio ha una carica erotica. La malattia è l'amore di due creature estranee che si uniscono. Che perfino la morte è un atto di erotismo. L'esistere fisicamente è erotico".
Ora la nuova carne, fortificata e più cosciente della verità che si annida in lei, è in viaggio per contagiare il resto dell'umanità.

Il primo lungometraggio di Cronenberg indica la via, afrodisiaca, per la mutazione dell'anima umana. Nel successivo Rabid sarà il corpo a mutare, e il messaggio non sarà salvifico, come in Shivers, ma cupo, pessimista e apocalittico.

topsecret  @  25/10/2014 14:43:41
   6 / 10
Anche la "fame d'amore" può diventare inquietante se è Cronenberg a raccontarne genesi ed evoluzione.
Purtroppo il ritmo lento e la staticità di alcuni momenti non consentono, a mio avviso, una piena partecipazione allo svolgimento della storia, che pur essendo ricca di metafore e messaggi psicoanalitici non sembra poter contare su un fascino esplosivo, nonostante l'idea di base.
Sufficiente per regia ed ambientazione, ma dal punto di vista del coinvolgimento pesano gli anni che si porta dietro.

Crystal_89  @  30/09/2014 16:15:59
   5 / 10
Film invecchiato malissimo, bisogna ammetterlo. Tecnicamente modesto, soprattutto il cast. Incuriosisce nonostante la lentezza ma, alla lunga, diventa ripetitivo. La tanto celebrata sessualità è appena accennata.
Si salvano le tematiche sociali.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  15/09/2014 23:02:46
   8 / 10
Sotto il rigoroso bisturi antropologico di Cronenberg, la lamentosa melodia dell'uomo-carne inizia il suo inutile tormento, soverchiata com'è da ipocrisie, violenze, cupidigie e bizzarrie di lusso.

Sembra un ritratto molto vicino al presente? Proprio così. Il regista canadese costruisce un palcoscenico (un immenso complesso residenziale chiamato Arca di Noè) asettico e lo mette a contrasto con il parassita che ormai abita dentro di noi, in un'orgia di piacere sconsiderato che traghetta la realtà sociale della liberalizzazione sessuale affermatasi nella fase post '68 e anticipa di circa sei anni l'insorgenza dell'Aids.

Il nostro sangue è destinato a mescolarsi a quello altrui, in un'infinita rifrangenza assetata di amore contraffatto. Epidemia e follia trasmessi l'uno all'altro in una sorta di frenesia sessuale fuori controllo, un vero e proprio effetto domino del peccato originale.

E' la fine di qualsiasi isola felice. I vivi si levano, da sotto le lenzuola, al suono delle trombe. Siamo tutti chiamati a salire sull'Arca di Noè del contagio. Le prenotazioni sono aperte, affrettatevi.

Spotify  @  08/09/2014 17:17:27
   6½ / 10
Interessante e particolare film di un Cronenberg agli albori della carriera, ma che già ci mostra i temi che poi domineranno i suoi film a venire, e cioè perversione, mutazioni e fantascienza orrorifica. Qui il regista tratta la natura primordiale dell'essere umano, facendolo tornare quasi agli inizi della sua evoluzione. E devo dire che l'idea generale è assolutamente originale e molto interessante! Il solo pensiero di far diventare gli umani degli esseri assetati di sangue e soprattutto sesso, tramite l'inoculazione di un parassita, e davvero spiazzante, e penso anche un po' scandaloso per l'epoca. Peccato però che il livello tecnico non è sviluppato altrettanto bene quanto l'idea di fondo: cioè, la storia in realtà è narrata bene e in maniera semplice e la regia di Cronenberg non è neanche malaccio, ma le luci, la fotografia e anche le scenografie rendono il film ancora più vecchio di quel che è, e sono realizzate malino proprio di loro, poi aggiungiamoci pure che il budget non era altissimo. Pure il montaggio è molto mediocre per non dire altro. La sceneggiatura ha molti difetti, come cose tralasciate a metà strada e superficialità, però dispone anche di buoni dialoghi, una bella trovata finale e alcune scene valide. Il ritmo c'è e durante la visone non ci si annoia, magari il film parte un po' in sordina ma dopo comincia a diventare abbastanza "piacevole". Poi certo, se vogliamo dire che è una pellicola avvincente, allora no, però si lascia guardare. Le scene violente o splatter non sono tantissime, poi viste oggi non fanno più l'effetto di una volta, però ad uno spettatore impressionabile possono comunque far senso. Finale molto buono. Non lo è altrettanto il cast, formato secondo me da imbecilli, il dottore mi è sembrato il più idiota di tutti. Forse l'unico che ha fatto un'interpretazione decente è l'uomo che interpreta il signor Tudor.

Particolare, peccato che sia invecchiato male.

DarkRareMirko  @  08/05/2014 01:32:40
   7½ / 10
Cronenberg è già dotato agli inizi di carriera; lo dimostra un buon horror, che si differenzia dalla massa grazie ai dialoghi (notevole, come ha detto un altro utente, quello della donna che dice che ogni cosa è erogena) ed un'atmosfera malsana molto riuscita.

Già si intravede il discorso che l'artista canadese continuerà a proporre nel corso della sua filmografia: psicologia, mutazioni, scienza, erotismo, perversioni, orrore, pessimismo, ecc.; imho comunque si intravede anche un pò dello stile di Romero (e viene recuperata pure la Steele de La maschera del demonio!).

Lo stile registico è solo buono e piuttosto statico anche perchè il budget non sarà stato elevato.

Notevole angoscia, discreti sfx; da non perdere; d'ora in poi il regista non avrà altro di che migliorare, divenendo in assoluto tra i migliori esistenti.

Qua e là imho sono possiibli anche letture simboliche (i vermi sono le nostre ambizioni distruttive, le nostre ossessioni ,ecc.).

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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  24/02/2014 15:59:11
   6 / 10
Storia dell'origine e della diffusione di uno schifoso parassita, la cui attività su uomini e donne li porta ad agire in preda a incontrollabili e sanguinosi effetti afrodisiaci.

"Il demone sotto la pelle" va valutato nel suo contesto storico. Per il 1975, sono stati senz'altro audaci questi effetti speciali e queste tematiche. Intrigante soprattutto la provocazione dietro/dentro la storia: la riproduzione di una società umana "bestiale", preda dei suoi istinti degradanti, ammassata in un condominio dal nome emblematico ("Arca di Noè") e che non esiterei ad accostare all'edificio di ballardiana memoria (toh, che caso, anche questo romanzo risale al 1975).

Però, insomma, visto oggi il film non porta troppo bene il peso degli anni. Effetti, ambientazioni, luci (o meglio ombre) giuste quanto vuoi, e molto interessanti i repentini e frequenti cambi di scena; ma le recitazioni non colpiscono certo per brillantezza, mentre la storia non si può definire coinvolgente o avvincente.
Quel che è certo è che questo primo Cronenberg è già sul pezzo di quel "body horror" che i successivi lavori esploreranno sempre più a fondo, in un vortice di carne sesso violenza sangue e molto altro - lavori che comunque risulteranno di livello superiore.

Consigliato agli ammiratori dei vecchi horror e ai fan del regista canadese.
Per gli altri è un film non imprescindibile.
La sufficienza basta e avanza.

BlueBlaster  @  14/02/2014 15:51:53
   6 / 10
Idee scandalose ed estreme per un horror invecchiato male ma che sopratutto nei suoi eccessi risulta spesso ridicolo...non credevo puntasse così prepotentemente verso la sessualità (in questo caso promiscua ed animalesca).
L'ambientazione del palazzo isolato (dal profetico nome "Arca di Noè") che diventa da "oasi sicura in cui fuggire" a "prigione da cui dover scappare" è significante ed accattivante...tutta la prima parte del film mi è piaciuta con il diffondersi del parassita (anche metafora dell'AIDS causato dalla fame sessuale e dalla promiscuità, ma potrebbe anche essere la dipendeza dal sesso che ha invaso la nostra società), scene da body-horror tipiche di Cronenberg e tutto il concetto del parassita immesso nel corpo umano per migliorarne le funzioni.
Il film è pregno di significati sociali, scientifici e psicologici...con quella piccola comunità ritorna allo stadio selvaggio con orgie e cannibalismo (non è mai bene isolare gruppi di persone) oltre che con comportamenti omosessuali, incesti, rapporti pedofili...un vero delirio man mano che arriviamo alla fine!

Visivamente forti, oltre ai concetti, le scene splatter con ventri squarciati e parassiti schifosi che fuoriescono dalla bocca o dal corpo...come sempre questo regista "stupra" il corpo umano a suo piacere. Abbiamo poi riferimenti alla sottocultura zombie (questa location verrà ripresa in "Demoni 2 ") quando vediamo questi contagiati arrancare in stato catatonico e cercare di contagiare gli altri...e secondo me questa vena romeriana se la poteva risprmiare.
Però la regia non mi piace proprio perché ha troppi rallenty, ostenta sulle immagini, la fotografia ed il montaggio non sono chissà cosa...anche se poi delle inquadrature ottime denotano le capacità del regista.
Se dovessi dare un voto per quello che ho visto darei 4 mentre per quello che mi ha trasmesso la storia 8.

Insomma un film visionario e pieno di idee, che poi si svilupperanno nel Cinema del regista canadese, e proprio perché è una delle prime pellicole di questo autore racchiude troppi concetti e metafore che creano della confusione nella sceneggiatura.
Non l'ho gradito poi molto ma per l'epoca un film estremo, sopratutto nella sfera sessuale, ed estremamente originale che merita anche oggi una visione.
Il commento finale in cui una voce alla radio dice che si vocifera di un delirio di sangue ed orge all "Arca di Noe" (come se in quel palazzo ci fosse stato un nuovo inizio) ma che tutto viene smentito e la situazione è tornata alla normalità..."loro sono normali, sono come noi...come tutti noi..." fa davvero riflettere, ormai il contagio è iniziato ed è invisibile!

Goldust  @  28/08/2013 08:51:45
   4 / 10
Un film già nato vecchio, dove una buona idea di base naufraga in una costruzione spazio - temporale implausibile e dove le forzature al buon senso non si contano. Di spaventi e suspense poi neanche l'ombra, e gli attori sono abbondantemente sotto la soglia della decenza. Da salvare solo il finale, che ha un beffardo ed inquietante retrogusto.

hghgg  @  22/06/2013 20:16:08
   7 / 10
Primo lungometraggio di David Cronenberg, regista che nel proseguo della sua carriera ci ha regalato numerose perle di cinema ad alti livelli e di altissimo valore. Un film ancora molto acerbo, raffazzonato in più punti, non esattamente molto originale (non è un mistero che il primissimo Cronenberg abbia preso più di uno spunto da Romero) con una sceneggiatura e dei dialoghi non esaltanti , senza contare gli attori mediocri. Tuttavia trovo abbia alcuni notevoli lati positivi che mi spingono a giudicarlo come un horror più che discreto. Innanzitutto le idee. Le idee ci sono e il tema dell'ossessione per la carne e le sue mutazioni, punto focale di buona parte della filmografia del canadese, comincia pian piano a farsi strada anche se ancora troppo soffocato da ispirazioni romeriane (non senza un tocco di originalità). E poi la classe, che come si sa, non è acqua. Cronenberg sa far bene il suo mestiere ed il film registicamente presenta buoni spunti e un'ottima scena, quella finale. L'ho trovata piuttosto ben fatta, molto inquietante e quantomeno opprimente, un finale oscuro e diretto con classe da vendere. Insomma un discreto esordio per Cronenberg. Preferisco questo "Shivers" al successivo Rabid, quello sì fin troppo ancorato a Romero. Ma la carne già cominciava a mutare e in fondo pochi film mancavano al suo primo capolavoro, quel Videodrome che simboleggia la fine del primo periodo di Cronenberg e la consacrazione definitiva di un grande regista.

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Sayurisama  @  17/06/2013 22:32:30
   5½ / 10
Un horror che non resiste al passare del tempo. Cosí tanto da risultare ridicolo in alcuni punti, ma gli attori molto bravi! Mi è piaciuto anche il finale, direi comico e inquietante.

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  19/03/2013 04:21:07
   6½ / 10
Vedo che gli otto e i nove fioccano a rotta di collo. In realtà si tratta di un film lentissimo (d'altra parte, Cronenberg era agli esordi) sebbene coi suoi potenziali ingredienti, quali l'ambientazione claustrofobica e la disinteressata ferocia dei personaggi. Se lo spettatore riuscirà a vincere la pesantezza della regia (la quale appunto non aiuta per niente) il film potrà (in parte) funzionare, in quanto egli difficilmente faticherà a lasciarsi coinvolgere da ciò che viene mostrato.

krueger419  @  19/02/2013 18:37:03
   9½ / 10
assolutamente il mio preferito!
Ottima regia, la sceneggiatura è spaventosamente curata e la trama è molto coinvolgente...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  08/02/2013 10:45:07
   7½ / 10
L' Arca di Noé è un centro residenziale all'avanguardia edificato su un'isola, lontano dal caos urbano garantisce tranquillità, comfort a iosa e soprattutto sicurezza.
In realtà gli abitanti sono all'oscuro del fatto che all'interno delle mura si effettuino singolari esperimenti riguardo la creazione di un parassita in grado di sostituire le parti anatomiche danneggiate o malate.
Il tentativo sfugge di mano e Cronenberg mette le fondamenta per un embrionale quanto interessante metamorfosi psicofisica, in onore di quelle ibridazioni che si ergeranno a temi portanti della sua cinematografia.
I pochi mezzi a disposizione si notano tutti, ma il regista canadese è abile nell' indirizzare altrove l'attenzione, utilizzando il ributtante invasore come simbolo di istinti primordiali che trovano sfogo in atteggiamenti sessualmente aggressivi. A differenza di qualsiasi altro horror infatti l'obiettivo non è l'eliminazione del prossimo, bensì prodursi in amplessi sfrenati affinchè l'epidemia possa essere diffusa nella maniera più celere possibile. La forte liberalizzazione sessuale che si respirava in quegli anni conduce a un'altra delle ossessioni croneberghiane per eccellenza, ovvero il sesso, tra l'altro anticipando clamorosamente l'incubo dell'Aids ricordato nelle modalità di trasmissione.
All'assunto iniziale scientificamente piuttosto nebuloso risponde un film ben costruito su un' escalation virale alla quale provano a scampare il medico dell'imponente complesso con fidanzata/assistente al seguito.
Straordinario il finale in cui il ritorno alla normalità è solo illusorio, i gesti composti uniti alle rassicuranti parole del notiziario sono l'anticamera alla probabile apocalisse. Cast impreziosito da Barbara Steele, tra le più celebri scream queen di sempre.

Leonardo76  @  31/01/2013 21:01:34
   6½ / 10
I primi 10 minuti promettevano bene poi il tutto è scivolato nella noia (il 95% del film è girato all'interno di un anonimo condominio) se non nel ridicolo. Buoni gli effetti speciali tenendo conto che per il resto tutto sembra preso al discount Classico finale all'insegna dell'ottimismo imperante negli anni '70.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  08/01/2013 14:54:29
   9½ / 10
Malsano b-movie che riesce, sfruttando al meglio la claustrofobia del luogo d'azione e la fotografia anni 70, a trasmettere un disagio della visione e una potenza impensabile per un esordio. Una discesa negli inferi con i temi cari al regista canadese già pienamente maturi: il corpo, le pulsioni sessuali, la violenza del desiderio, il male interiore che diventa un incontrollabile virus e cancro.

Filosofia e horror a braccetto, Cronenberg troverà successo negli anni a venire, ma questo film resta una delle sue opere imprescindibili.

ferzbox  @  05/01/2013 21:11:24
   8 / 10
I primi film di Croneneberg puntavano al genere horror con uno stile che era impossibile non riconoscere...riusciva a trasmettere quella sensazione di realismo tramite una regia studiata in modo tale che tutto sembrasse decisamente vero;lo si vede con "Rabid" o "Scanners" e lo si vede in modo particolare su questo "Shivers".
Il terrore lo si può immaginare in molteplici modi,ma il più delle volte,quello che ci viene in mente sono sempre le solite cose....mostri disumani,alieni con cattive intenzioni,mutazioni genetiche che rendono gli uomini mostruosi,psicopatici che uccidono in modo cruento,i morti che tornano in vita,maledizioni terrificanti,esorcismi o presenze di spettri;Shivers di David Cronenberg parla di mutazioni umane..è vero..ma il modo in cui lo mostra non è concentrato solo sulla violenza e la follia cruenta ma anche sulla sessualità,individuando una formula di terrore che non si era mai vista prima e che non si è neanche rivista successivamente...non come su questo film almeno..
Merita più visioni ed è una chicca imperdibile per chi ama il genere o vuole conoscere a fondo David Cronenberg ...

vieste84  @  04/01/2013 18:49:00
   4½ / 10
I primi film di cronenberg sono horror puri e fatti in maniera abbastanza rudimentale. Le idee ci sono, sono già presenti i suoi temi ricorrenti, ma in questo film in particolare il risultato è grezzo, gli effetti speciali anche, i dialoghi sono acerbi, qualche scena mi ha provocato un po di disagio e qualche denuncia sulla società dell epoca non riesce a risollevare il voto complessivo dell opera....Ho sempre apprezzato poco gli horror puri e specie se sono mal recitati. Il film ha l'onorevole merito di far fare le prove generali che fungono da apripista per i capolavori futuri e far mettere in campo per la prima volta i temi ricorrenti di uno che in futuro diventerà uno dei registi più coraggiosi, ambiziosi e malati della storia del cinema. Il film sicuramente lo ha visto pure Ridley Scott

jannakis  @  15/12/2012 15:43:59
   4½ / 10
sono giò presenti i temi ricorrenti nei suoi successivi film ma questo è davvero un pessimo cronenberg, davvero. gli attori sono dei cani, reattivitò zero, effetti speciali e dialoghi ridicoli. evitabilissimo

prof.donhoffman  @  29/11/2012 14:08:04
   8 / 10
So che è anomalo ma .. questo film mi piace tantissimo perché mi fa ridere un casino.
Vedere degli zombi (perché zombi sono) che cercano di scoparsi qualsiasi cosa gli capiti a tiro.. è troppo, non lo reggo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/11/2012 11:03:23
   6 / 10
Uno dei primissimi lavori di Cronenberg e, se non sbaglio, primo film da lui sceneggiato e diretto ad essere distribuito. Il budget è limitato e "Shivers" è poco più di un B-movie, però il regista canadese dimostra di aver buone idee in testa, le stesse idee che caratterizzeranno la prima parte della sua carriera (ovviamente stiamo parlando della sua ossessione per il sesso e le mutazioni) e qui trasposte in simil-zombie affamati di sesso. Ovviamente non mancano gli spunti di riflessione. La storia c'è quindi, così come il talento registico, però la povertà di mezzi è un limite innegabile che si riscontra soprattutto nelle interpretazioni insufficienti.
Nel complesso non è niente di esaltante, ma come inizio va più che bene, specialmente considerando la scarsità di soldi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/10/2012 00:07:56
   7½ / 10
Il moderno albergo protagonista del film ci viene rappresentato come il Paradiso terrestre sulla terra, un angolo di Mondo dove si vive felici...dalle prime scene vediamo che non è cosi, in maniera cruda Conenberg ci mostra violenze e trucidita' nei confronti di una giovane ragazza.
Capiremo successivamente che è iniziato un contagio mortale che distruggera' le pareti d'ipocrisia delle torri...e fuori? Lo splendido finale ci mostra come la natura umana riesca a covare dentro di se sentimenti mostruosi senza darli a vedere...noi siamo fatti di carne e sembra che sia lei a comandarci verso gli istinti piu' naturali.
Un grande film di Cronenberg che gia' agli inizi della carriera sviscera il suo tema preferito.
Giustamente un cult

Signor Wolf  @  09/09/2012 20:21:30
   5½ / 10
se la parte finale risulta essere gradevole, l'inizio è smorto, gli attori sono gente presa a caso, la trama e quel che è, gli attacchi delle creature.. ridicoli, insomma di tutto questo film si salva solo l'idea di fondo e il finale e ho valutato il film per l'anno in cui è uscito.. se dovessi confrontarlo con i film di adesso farebbe compagnia a grazie padre pio, paganini horror e a quelli dell'asylum

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  28/07/2012 11:14:23
   8 / 10
Zombie assatanati sessualmente. Nonostante il budget ridotto, Crononberg dimostra di avere già le idee chiare. Delirante.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  19/05/2012 18:07:38
   6 / 10
Ovviamente il film va contestualizzato e, trattandosi del primo vero film distribuito di Cronenberg si può anche capire la povertà dei mezzi. Però non si può non dire che gli attori siano dei cani e che tra effettacci e recitazione perloppiù si finisce per ridere (e per un horror francamente non può essere un buon segno). La critica sociale c'è tutta, girato nell'epoca in cui erano di moda gli zombie (e infatti appartiene al 90% a questo genere) ma anche in cui dilagava la pornografia (qualche tetta di troppo comunque mi insospettisce...)

rockyeye  @  23/03/2012 16:04:34
   8 / 10
Il demone sotto la pelle (Shivers) è un film del 1975, diretto dal regista David Cronenberg. Questo è il primo film del regista che fu distribuito a livello internazionale.L'allora giovane regista sforno' un ottimo film horror, allacciandosi al genere Body Horror, genere che affinera' nei suoi lavori successivi. I suoi primi film si incentrano sulla modifica del corpo umano da parte di scienziati, e si risolvono in un'anarchia sociale (Il demone sotto la pelle, Rabid sete di sangue). Un cult

Might_is_right  @  14/02/2012 21:04:49
   1 / 10
Questo film non ha proprio niente di inquietante...
attori completamente privi di espressione e pathos (dei cani...), dialoghi comicissimi ("mi restituisci il cetriolo?"), sceneggiatura raccapricciante (nel senso negativo del termine)

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questi voti così alti non li giustifico per niente. Trashissimo...

gemellino86  @  27/11/2011 19:30:30
   8 / 10
Cronenberg esordisce con questo horror di puro valore. La tensione è altissima e la storia inquieta molto. Un film bello e allucinante.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  18/11/2011 00:46:11
   7 / 10
Dopo un lungo apprendistato, finalmente Cronenberg debutta alla regia. In "Shivers" rivela di avere già le idee molto chiare su quelli che saranno i suoi temi principali. Ecco quindi che un semplice horror si trasforma in una riflessione non priva di cinica ironia sul rapporto tra corpo e società, sul sesso come istinto primordiale, sulla mutazione.
Gustoso ma ancora rudimentale e privo della raffinatezza che contraddistinguerà le opere successive. La geniale chiosa finale però era già un segnale di grandezza. Produce Ivan Reitman, tra gli interpreti anche l'icona baviana e frediana Barbara Steele.

Jack_Burton  @  22/07/2011 22:58:11
   6 / 10
Film veramente interessante e profondo che però il tempo deteriora e non poco. La storia apparentemente banale cela invece un significato grave e terrificante: il SESSO può diventare una MALATTIA al punto tale da trasformare le persone in zombi incapaci di fermarsi, bisognosi unicamente di copulare. Il film a suo tempo avrà sicuramente turbato e terrorizzato ma adesso non ci riesce risultando a tratti fastidioso per la lentezza e per l' "amatorialità" delle scene. Sufficienza di rispetto, di più è dura dargli...

baskettaro00  @  14/06/2011 15:36:57
   6½ / 10
Lo credevo leggermente meglio e meno lento, per fortuna la durata non superiore all'ora e venti aiuta:)
Buona trama, molto simile a prodotti realizzati dopo l'uscita di questo film e che quindi gli si son ispirati.
Bello il finale, l'unica pecca è che il regista preferisce non osare più di tanto, ma ha dato alla luce un discreto prodotto.
Più tardi il regista dirigerà alcuni tra i suoi migliori lavori, film che consiglio come"la mosca"o"videodrome", a molti è piaciuto anche"scanners"che però a me non ha garbato di più di tanto.

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Ultima risposta 28/06/2011 12.08.43
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guidox  @  29/05/2011 13:30:24
   6 / 10
ok, ci sono tematiche che sviluppate in film successivi, porteranno Cronenberg all'apice, ma onestamente non si può far finta di niente su tutto ciò che riguarda le interpretazioni da parti degli attori (amatoriali) e non sottolineare oltretutto la scarsa consistenza narrativa, che alla fine risulta essere un mero contorno.
si vedono poi le influenze di Romero, che però a mio avviso, diversi anni prima, riesce già a dare un senso più compiuto sia a livello concettuale che di stile alla sua opera; negli anni, sarà tutta un'altra storia.
a livello di effetti, non mi è piaciuto poi molto.
resta di buono tutto ciò che si intravede e che esploderà in seguito in altri film del regista, ma da solo questo film è sufficiente e niente più.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  03/02/2011 11:59:53
   8 / 10
Appartamenti pronti per essere abitati, piscine azzurre, campi da tennis; ma in questa fortezza reclamizzata di confort un demone, pene sanguineo, verme fecondo, cosa orripilante senza occhi né bocca, striscia dalle fognature urbane a quelle dell'uomo, nella catena di sesso, ira, tradimento, violenza, egoismo, ambizione; sorto dalla sua scienza capace soltanto di creare nuovi mostri dagli appetiti antichi.
E' l'angoscia carnale di Cronenberg, che si muove nella superficie di una modernità lustra, terribile, aliena, e che ne rivela lo sporco in profondo, la scia sanguinosa, il miasma segreto. Gli uomini, apatici come gli zombi di Romero, vanno simili a oggetti per asettici corridoi, finché una loro stessa budella non li smaschera: tessuti organici tenuti insieme, agglomerati di carne, fami cannibali.

Oskarsson88  @  24/01/2011 20:11:47
   5½ / 10
non mi piace molto Cronenberg, questo film incluso

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  15/09/2010 11:32:18
   7½ / 10
Ottimo horror. Anche qui, come nel primo film di Romero, non incide molto sull'efficacia dell'opera il fatto di essere stata girata in economia e con attori un po' raccattati. La forza di entrambe le opere giovanili di Romero e Cronenberg sta nel fatto che rimandano in maniera palese a questioni generali che in quel periodo (ma anche adesso in parte) inquietavano la coscienza civile dopo la "liberazione" civile ed etica del 1968. Quindi l'horror non è fine a se stesso ed è questo che lo rende più forte e potente.
L'opera di Romero tendeva riguardare più che altro questioni di carattere sociale, politico o economico; Cronenberg preferisce puntare su alcune personali ossessioni di carattere scientifico e morale/etico.
Quella più evidente è il "pansessualismo" di cui sono piene le sue prime opere fino all'espressione pura che ne ha dato in "Crash".
La rivoluzione sessuale è stato forse l'aspetto più eclatante del 1968. All'improvviso l'espressione della propria libido diventa libera e considerata gioiosa e positiva. Cronenberg ne dà una versione un po' più problematica. Intanto "primitivizza" e "desocializza" il sesso. A livello puro e dominante lo fa apparire come un istinto quasi "bestiale" che si esprime in maniera ceca, saltando qualsiasi barriera di età, sesso, legame sociale (padre/figlia, giovane/vecchio). E' slegato completamente da affetto, cura e istituzione civile (il concetto di famiglia sparisce, sostituito da quello di orda). Tutto diventa fonte di piacere, persino la morte, anzi la morte è il piacere più ambito perché "libera" da una sete implacabile di piacere che diventa alla fine un immenso dolore. E' il corpo, la fisicità che si riprende la rivincita sulla mente, annullandola del tutto.
La "ragione" comunque non ci fa bella figura. Altra ossessione tipica di Cronenberg è la "sfiducia" nel progresso tecnologico. L'uomo non sa governare o dominare le sue capacità creative. Osa troppo e la sua creazione gli sfugge di mano e lo distrugge. Pretende poi di avere creature fedeli al proprio servizio, situazione che spesso si rovescia. Si tratta di un tema frequentissimo nella letteratura fantascientifica del XX secolo e un segno (salutare) di coscienza dei propri limiti da non superare.
Altra coscienza pessimista (che lo accomuna a Romero) è la sensazione dell'approssimarsi della massificazione, dell'omologazione al basso (i bassi istinti, la stupidità) che sommergerà, annullerà, affogherà chi non si vuole adeguare o omologare (la massa degli zombi e l'orda degli ossessi). Chiaro riferimento alla cultura di massa, tema trattato più approfonditamente in Videodrome.
Inoltre entrambi cercano di situare le loro storie in contesti di normalità e ordinarietà, per rendere più penetranti ed esplosive le loro storie (vedi il finale di questo film).
Ciò che differenzia Cronenberg da Romero è che Romero in qualche maniera lancia messaggi "progressisti" di accusa al sistema sociale e alle sue leggi economiche, mentre il messaggio di Cronenberg risulta più "conservatore". E' un avvertimento a non sovvertire troppo il nostro modo di vivere, a non lasciarci andare alla sirena della liberazione degli istinti, a tenerci strette le nostre tradizionali istituzioni e limitazioni/divieti, a non esaltare la massificazione. Soprattutto a non essere orgogliosi, superbi e a puntare troppo sul "nuovo". Ovviamente tutto questo non viene detto chiaramente ma è implicito in quello che viene mostrato.
I debiti con Romero sono chiari anche a livello visivo. Alcune scene (vedi quelle con le mani e il finale) sembrano prese di peso dai film di zombi. Cronenberg punta però più sulla tensione che precede le scene, sulla preparazione per poi affondare improvviso il colpo. La ricerca di questo effetto "preparazione" incide addirittura sulla plausibilità della storia, in quanto all'inizio il parassita non agisce con la stessa immediatezza che ha dalla metà del film in poi. Questo è un grosso punto debole.
Per il resto mi ha discretamente disgustato e agitato. Ottimo, anzi pessimo (visto che ho sognato quei vermacci per tutta la notte :-) !

76eric  @  27/08/2010 19:34:28
   9 / 10
Cronenberg in uno dei suoi primissimi film e con un budget risicatissimo fa già centro.
Già qui infatti ritroviamo le tematiche che in futuro ed in opere più mature ( ma qui parlo più che altro del lato tecnico, che non dell' intreccio delle storie raccontate), il grande regista canadese tratterà con maggiore attaccamento: il contagio con conseguente destrutturazione fisica che avrà il suo culmine nel film forse più famoso "La mosca", il pessimismo, la componente sessuale morbosa ( presenti nella fattispecie anche ammiccamenti al lesbo), il voyerismo e la velata critica sociale, in questo caso rappresentata dal meraviglioso complesso residenziale, "non per tutti", dell' Arca di Noè, dotato di ogni comfort possibile, un vero e proprio paradiso, ma allo stesso tempo fonte embrionale del Male e del contagio come vedremo nel meraviglioso ed apocalittico epilogo.
Ed è da qui che sono chiarissimi i riferimenti sulla visione poco fiduciosa del regista nei confronti degli esperimenti e dell' operato medico in generale, che non riesce a tappare le falle una volta scoppiati principi di pandemia.
Tema che comunque sarà sempre ricorrente anche ai giorni nostri e visto l' andazzo ( i comportamenti delle case farmaceutiche, tra l' altro trattato seppur marginalmente in Scanners), inevitabilmente pure in futuro. :-(
Ma tornando al film, che è meglio, geniale già all' inizio come dicevo il fatto di chiamare l' edificio "L' arca di Noè" in netta contrapposizione o meglio all' estremo opposto di ciò che ci viene narrato nel racconto biblico del Diluvio.
Possiamo dire benissimo inoltre che la pellicola è una variante originalissima della Notte dei morti viventi di Romero ( al pari di quella di Carpenter del '76 Distretto 13).
Dal lato tecnico, si vede che è un prodotto grezzo, fotografia un tantino scadente, il montaggio comunque non è male (la sequenze sono tutto sommato ben collegate fra loro), mentre dal lato artistico gli attori sono piuttosto scarsetti ( c'è una particina anche per Barbara steele), ed in alcuni frangenti la recitazione è molto approssimativa.
In alcuni momenti poi potrà risultare lento, ma in 1 ora e 20 scarsa non annoia mai e il punto di forza sta nel serratissimo finale pessimista. Un altro modo di ricordarci che il Male è tra noi.
Per me anche se come già detto visivamente acerbo una delle sue opere che preferisco ed anche migliori in senso assoluto, ma pure in futuro riuscirà a deliziarci in egual misura e forse anche di più.
La visione è straconsigliata.


bulldog  @  05/06/2010 10:21:33
   8 / 10
Primo lungometraggio di David Cronenberg, ed è capolavoro.
Una chicca che contiene già tutto ciò che il regista canadese porterà su schermo negli anni successivi.
In una ambientazione Ballardiana(‘Il Condominio’ uscito lo stesso anno’) postmoderna.
Viene rappresentata una realtà mutevole, che va verso la malattia e il contagio.
Metafora apocalittica e pessimista di un mondo che sta mutando le proprie sembianze e critica(presente anche nei successivi, a partire da Rabid) alla scienza che deforma il corpo umano.
Un atmosfera apocalittica e malsana si respira sin già dalle prime inquadrature, Il connubio Romero/Ballard funziona alla perfezione e la presenza della grandissima B.Steele è la ciliegina sulla torta di questo grandissimo 'esordio' di uno dei registi migliori degli ultimi 40anni.
Ave David.

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pinhead88  @  21/05/2010 16:08:56
   2 / 10
Per quanto mi riguarda paragonabile a qualsiasi trashata d'epoca.di un piattume unico e noiosissimo come pochi,zero coinvolgimento emotivo,tensione e suspance.non c'è nulla che mi sia rimasto impresso.brutto,brutto e brutto.

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Ultima risposta 21/05/2010 21.16.21
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chem84  @  31/03/2010 17:56:38
   5½ / 10
Uno dei primi Cronenberg per un film che a mio avviso risulta inferiore ad altri suoi lavori che invece ho apprezzato molto. Buone trovate ma forse realizzate in maniera troppo approssimativa, si alternano a momenti dove purtroppo prevale la noia.
In sostanza lo ritengo non del tutto sufficiente, pur considerandolo un buon punto di partenza per la carriera di quello che diventerà comunque un grande regista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  13/02/2010 20:19:41
   7 / 10
Un Cronenberg alle prime armi che se la cava egregiamente in questo B-movie che si può chiamare così solo a causa del budget ridotto.
Senza stare a ripetere i messaggi ed i pensieri dietro la storia che verranno sviluppati meglio dal regista nei suoi film successivi,la storia tratta della perdita della razionalità a causa di un virus,quindi le tematiche della Carne Cronenberghiana ci sono tutte.
Splendide le scene iniziali e alcune sequenze apocalittiche.
Mi pento di aver messo solo 6 e mezzo a Brood,a questo punto.
Chissà che schifezza commerciale sarebbe uscita fuori nelle mani di qualcun'altro...

BraineaterS  @  25/01/2010 22:34:38
   7 / 10
Che paura se tutti ad un certo punto dovessero diventare dei maniaci sessuali!!
Scherzi a parte il film non è malvagio, anche se non era quello che ci aspettavamo...

GodzillaZ  @  27/12/2009 09:40:00
   7½ / 10
Film dall' atmosfera che va dall' inquietante al grottesco.
Mi è sembrato un pò grezzo ma efficace e con una sua "morale".
In alcuni momenti, quando il contagio era già inoltrato, mi è venuto in mente "Demoni"...
Divina come sempre la Steele.

BrundleFly  @  10/11/2009 09:23:01
   5 / 10
Adoro Cronenberg e il suo modo di fare cinema, ma in questo suo primo film mi ha deluso parecchio. Si vede che forse stava ancora sperimentando e non aveva le idee molto chiare. Non si capisce se voglia fare un thriller, un horror splatter, un film di critica o...un porno. La pellicola è lenta, noiosa e non decolla mai e a parte qualche trovata carina mi ha lasciato del tutto indifferente.
Gran parte del film deve molto al primo cinema di Dario Argento, secondo me.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/10/2009 00:57:02
   8½ / 10
Perverso e malato è uno dei primi Cronenberg.
Finale fantastico

AKIRA KUROSAWA  @  04/06/2009 02:19:32
   7½ / 10
uno dei primi film di cronenberg, molto bello , non a livello dei suoi piu grandi capolavori , ma un cult da guardare

simone p  @  21/05/2009 11:10:00
   5½ / 10
Film piuttosto lento e noioso.
Pochissimi i momenti di tensione.
Si vede che è uno dei primissimi film di Cronenberg.

ROBZOMBIE81  @  06/02/2009 15:16:52
   5½ / 10
mi aspettavo molto di più da questo film di un regista che mi piace tantissimo ma il risultato è una pellicola piatta che si trascina con pochi spunti degni di nota e una totale assenza di musiche... ma come si fa a fare un film senza musiche nei momenti che dovrebbero essere di tensione? non capisco... e la sua versione del film di romero del 68... bruttino

paride_86  @  12/01/2009 16:33:05
   5 / 10
Nonostante gli spunti interessanti il risultato finale è un film piuttosto piatto, privo di ironia e di attori convincenti. Non mi è piaciuto per niente. Pessima la musica.

gasy  @  21/12/2008 18:27:26
   8 / 10
Morboso quanto basta per essere interessante, il primo lungometraggio di Cronenberg contiene già tutti i temi classici del regista (la contaminazione all' interno del nostro corpo).

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Invia una mail all'autore del commento wega  @  18/05/2008 11:23:43
   7 / 10
Primo lungometraggio per Cronenberg ad esser distribuito, in realtà il terzo del regista, si rischia di scrivere spesso le stesse cose circa le sue pellicole, gli ingredienti sono sempre gli stessi, sesso, la vita, le perversioni, l'ossessione..questo non è diverso dagli altri, l'ho interpretato come un film che parla di arte, in rapporto alla vita.
"L'arca di Noè" è questo albergo, moderno, anche architettamente, una fetta della società dove l'uomo sceglie un tipo di vita plasmata da ogni comfort(non aspettatevi chissà che, è un B-movie), ed inevitabile sarà, sotto forma di virus, la totale perdita di contatto con la realtà, la totale perdita di creatività, che, anche secondo il mio parere personale, porta l'essere umano a diventare una vera e propria sorta di automa.
Non male gli effetti speciali, per un regista che sa il fatto suo e che si saprà migliorare di volta in volta, credo il Cronenberg maturo sia quello di "History of a violence" e "La promessa dell'assassino.

marfsime  @  14/05/2008 00:48:47
   6½ / 10
Discreto debutto alla regia di Cronenberg che sforna una pellicola veramente particolare dove un parassita si impossessa del corpo delle persone e li fa cadere in preda ad istinti sessuali irrefrenabili. Il film vive di parecchi alti e bassi uniti ai momenti di tensione che vi sono.. bella la scena finale.. nel complesso godibile.. ma niente di più.

fra81fra  @  27/03/2008 21:49:08
   7 / 10
C'é qualcosa di rassicurante - mirabile dictu!! - quando si comincia a vedere un film di Cronenberg.. la sensazione che, per quanto raccapriccianti e scioccanti, le sensazioni che i suoi film sono in grado di trasmettere allo spettatore sono le medesime: schifo, sorpresa, ammirazione per la capacitá del regista di esplicitare le pulsioni che si celano nell'animo umano.. shivers, come gli altri film di Cronenberg, é tutto ciò, e gioca sulla discrasia tra l'apparente e fin troppo tranquilla routine quotidiana - la comunità dell'arca di noé - e l'elemento perturbante - il parassita. La pecca del film é forse quella di aver dedicato un tempo troppo limitato alla rappresentazione della vita nella comunità prima dell'apparizione del parassita, e dunque di non aver avuto l'opportunità di costruire personaggi sufficientemente strutturati, e ritrovarsi dunque con una sorta di caricature - il dottore, l'infermiera, la bellona, i vecchiettini (detto cosí sembra il cast di un film di banfi). Il vero protagonista - il parassita escrementizio, fallocefalo e sessuomane- stravince su tutti i fronti, "seduce" i suoi ospiti, e prepara il mondo per un'orgia senza fine e senza confini..

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  10/03/2008 15:34:03
   7 / 10
Un buon B movie, niente in confronto a quello che verrà dopo dello stesso autore ma primo manifesto della sua filosofia. In germe, in questo film, c'è tutto il Cronenberg che verrà, la deformita della mente umana che si proietta sul corpo, sesso, morte. Alcune scelte sono perfette, altre mi hanno convinto un po' meno, scene come quella nella vasca da bagno e quelle dell'ultimo quarto d'ora mi hanno fatto rabbrividire.

The Monia 84  @  04/01/2008 11:52:34
   8 / 10
Come esordio non è male.
Anzi è uno dei più interessanti e terribili horror degli anni 70, cosa che non potrebbe essere altrimenti: Cronenberg è uno degli illuminati.
Anche la materia prima con questo tipo di regista diventa fonte di riflessione e divertimento.
In They Came From Within c'è gia tutto un compendio del pensiero Cronenberg: il corpo che cambia e la stretta relazione tra sesso e morte.
Il tutto condito da una forte dose di humor nero e di negativa rassegnazione.
Per i fans del genere horror anni 70 e d'autore un titolo da conservare con cura.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  25/12/2007 10:51:27
   6½ / 10
Mah...non l'ho apprezzato granchè, non sono riuscito a inquadrarlo bene. mi è sembrato che Cronenberg non sia riuscito a ispessire una trama piuttosto banale come ha fatto con The Fly (il suo capolavoro). putroppo l'ho visto nell'edizione orrenda della Quinto Piano e questo ha contribuito molto a non farmelo piacere, però si vede sempre qualcosa di buono e qui non manca.
Beninteso un horror pregiato, però vi sono troppo poche scene di violenza e splatter, manca una musica convincente, è un pò noioso.
bello però il finale.

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Ultima risposta 26/12/2007 17.45.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  17/12/2007 23:35:38
   8 / 10
Se il buongiorno si vede dal mattino...
Esordio coraggioso e sicuramente molto interessante, soprattutto alla luce dei lavori della filmografia del regista canadese.
Forse in alcuni punti un pò troppo acerbo, comunque la visione è imprescindibile per chiunque ami Cronenberg.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/05/2008 12.20.03
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rapture  @  07/12/2007 19:23:46
   7½ / 10
Buon film di Cronenberg, le interpretazioni non sono granchè e la storia è troppo lenta in certi punti, tuttavia è consigliatissimo per gli amanti dell'horror degli anni 70/80.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/11/2007 23:53:35
   8 / 10
Grande esordio di Cronenberg. Dietro l'apparente tranquillità del residence "Arca di Noè" è celata una realtà che rapidamente si sta ammalando, un microcosmo che sta mutando le proprie sembianze. Cronenberg, già in questo primo film pone le basi tematiche per le sue pellicole successive. Un orrore che al suo interno nasconde un certo fascino, dove i corpi contagiati sono liberi di sfogare le proprie pulsioni sessuali represse.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  28/09/2007 10:16:32
   8 / 10
CRONENBERG D'ANNATA. IL FILM, CONSIDERATA L'EPOCA, E' BEN FATTO. MA QUELLO CHE RILEVA IN ESSO NON SONO TANTO GLI EFFETTI SPECIALI, QUANTO IL TEMA TRATTATO DAL REGISTA, IL QUALE PROBABILMENTE SI RIFA' A ROMERO E -PERCHE' NO- A BUNUEL. EGLI CI PRESENTA E METTE A NUDO UN'UMANITA' PREDA DEGLI ISTINTI PRIMORDIALI E BESTIALI NEL CONTRASTO DI UNA CORNICE "POSTMODERNA" COSTITUITA DA UN EDIFICIO FUTURISTICO.

nevermind  @  28/09/2007 00:59:24
   7½ / 10
Non male...veramente...Sicuramente meglio di The brood. Il film parte bene, e non è sicuramente noioso come detto da qualcuno, riprende molto la notte dei morti viventi di Romero nel pezzo finale.
Ci sono alcune incongruenze e qualche scena un pò troppo al limite dell'irreale, ma l'interpretazione degli attori è buona, e la trama anche.
Non brilla certo per effetti speciali ma dato che è del 1975 il 7 e mezzo è meritato!

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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  16/08/2007 22:42:44
   6 / 10
mah...il primo film di cronemberg ke ho visto è stato crash e onestamente non mi era piaciuto x nulla. da quella volta ho deciso di guardarmi 1 po la filmografia di qst reegista tanto acclamato x cercare di rivalutarlo ma a parte videodrome ( buon film ma cmq non 1 capolavoro ) gli altri film ke ho visto ( il pasto nudo,spider,la zona morta) non sono stati nulla di straordinario,x non parlare di history of violence a mio giudizio 1 dei peggiori...e shiver? bhe sikuramente 1 film ke gia fa intuire qll ke sara' lo stile di cronemberg ma nell insieme mi è parso inconcludente...merita la sufficenza x la regia e x la recitazione ma x il resto non ci siamo...l ho trovato inconcludente... mi spiace ma cronemberg non mi entusiasma

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/08/2007 23.02.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  08/08/2007 15:09:39
   6½ / 10
Buon esordio per Cronenberg, dove dimostra subito le capacità registiche in un film tutto sommato originale e lineare. La fotografia forse è troppo lucente per creare un’atmosfera horror ma alcune scene splatter stanziano delle parti macabri. Poi ho notato la bravura di Barbara Steele. Se non fosse per dei momenti leggermente piatti arriverebbe al 7 pieno.

9 risposte al commento
Ultima risposta 18/05/2008 11.40.44
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Il Messere  @  19/06/2007 21:05:31
   7 / 10
Un disgustoso vermaccio contagia i placidi abitanti di uno squallido e sedicente paradisiaco residence. Nel giro di poche ore l''obbrobrio edilizio "Arca di Noe" diviene un coacervo di malsana aggressività dalla sessualità conttroversa. Come se non bastasse l''esseraccio potrebbe diffondersi a macchia d''olio in tutto il Canada...
l''esordio nella distribuzione ufficiale del truce regista canadese avviene con quest''horror crudo ed orripilante, a dispetto degli esigui mezzi e degli effettacci di serie b. È più indicato per appassionati dell''autore, ma fa inopinabilmente il suo effetto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  17/03/2007 14:34:35
   8 / 10
...L'esordio di Cronenberg in un lungometraggio e subito sfornò un piccolo gioiello... Il regista canadese ci presenta i temi che ritorneranno nei suoi grandi film futuri... Malato, perverso, assolutamente importante per comprendere l'evoluzione del cinema di Cronenberg. Molto bello, ben architettato e poi pensando che è di 30 anni fa è ancora più rimarcato il genio di questo regista...

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  04/02/2007 12:03:23
   5 / 10
Non mi è proprio piaciuto questo film, che non decolla mai. E' strano come per Cronenberg non ho via di mezzo (se non per qualche caso isolato): o il film mi piace, e molto, o no. Comunque, pur essendo generi diversi, è peggio "Crash" di questo.

larcio  @  28/01/2007 13:11:43
   7 / 10
parte bene ma poi diventa dawero noiosissimo.....buona la regia di croenberg ma il film nn mi ha convinto più di tanto!

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