Quando il visionario architetto László Toth e la moglie Erzsébet fuggono dall'Europa del dopoguerra nel 1947 per ricostruire la loro ereditŕ e assistere alla nascita dei moderni Stati Uniti, le loro vite cambiano per sempre nel momento in cui vengono approcciati da un ricco e misterioso cliente.
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Opera complessa su quella terra delle opportunità che era l'America. Fin dall'inizio Corbet mostra già le sue intenzioni e dove vuole andare a parare, quando Toth vede l'immagine della Statua della Libertà al contrario. E' un processo di lenta disillusione, di falsa accoglienza di un talento cristallino per l'architettura, ma al servizio dell'ottusità e della grandiosità travestita da mecenatismo del ricco industriale americano, che ammira il talento ma lo vuole sottomesso alle sue leggi. La lotta per sopravvivere in Europa e la lotta per poter emergere in un paese che in fondo non ti apprezza, ma ti tollera, che ti usa per i tuoi scopi. Per Toth diventa vitale mantenere la sua visione che passa dalla solarità del primo restauro di una biblioteca, ad una visione più cupa del Centro polifunzionale che gli è stato affidato. Corbet ha una visione pessimistica dell'America dove l'arte deve piegarsi al mercato a scapito di chi la crea. Brody da applausi, meritato l'Oscar.