pret-a-porter regia di Robert Altman USA 1995
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pret-a-porter (1995)

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locandina del film PRET-A-PORTER

Titolo Originale: PRET-A-PORTER

RegiaRobert Altman

InterpretiKim Basinger, Linda Hurt, Julia Roberts, Tim Robbins, Marcello Mastroianni, Sophia Loren

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 1995
Generecommedia
Al cinema nel Luglio 1995

•  Altri film di Robert Altman

Trama del film Pret-a-porter

Parigi ferve per la più importante sfilata di moda del mondo. In tutto questo caos il capo del Consiglio per la Moda viene improvvisamente trovato morto nella sua limousine. Sebbene si sia strozzato con un sandwich al prosciutto, la polizia ritiene che si tratti di omicidio. Nella cerchia dei sospettati sua moglie, con la quale non parlava da anni, e la sua amante, una famosa stilista presente alla sfilata. L'inchiesta è in corso ma lo spettacolo deve continuare.

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Voto Visitatori:   5,90 / 10 (10 voti)5,90Grafico
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Voti e commenti su Pret-a-porter, 10 opinioni inserite

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stratoZ  @  15/03/2025 12:54:34
   6½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Un po' bistrattato nella filmografia di Altman, l'ho trovato un film tutto sommato accettabile, certo è che a questo punto della carriera il regista sembrava aver trovato la quadra e riproponeva abbastanza fedelmente il suo stile corale andando a narrare i più svariati contesti, questa volta se la prende col mondo della moda, le sue ipocrisie, il suo voler apparire a tutti i costi, col solito cast variegato e dai nomi parecchio altisonanti e le punte di grottesco che si raggiungono in svariati momenti, dopo una breve introduzione della tanto attesa settimana di sfilate a Parigi, accade la vicenda chiave che caratterizzerà il plot narrativo, un pezzo grosso della moda muore tragicamente - non è vero, comicamente - nella sua automobile soffocato da un panino che stava mangiando - già qui emerge nella sequenza la verve parodistica e grottesca che si vuole imprimere alla pellicola - convincendo le forze dell'ordine, complice la fuga di Sergei che si trovava con lui nell'auto, che si tratta di un delitto, da qui una serie di conseguenze che si muovono sugli svariati piani, ma il film, più che nell'indagine in sé, si concentra sulle reazioni a livello sociale, mostrando una forte ipocrisia dell'ambiente, fino a quel momento critico nei confronti del personaggio, poi dopo la morte mostrando una forzata solidarietà, per pura questione di immagine, non è immune da questa critica nemmeno la moglie, che odiava il marito da svariato tempo tanto da non avere la minima reazione alla notizia della morte.

Di per sé è un film interessante nelle intenzioni, tuttavia a differenza di altre perle del passato, Altman non riesce a scavare oltre la superficie, la critica al contesto risulta lievemente macchiettistica, rendendo il film una sorta di fotocopia della fotocopia di altre pellicole di stampo antiaristocratico/borghese, tipiche anche della filmografia del regista, certo, nel frattempo Altman tira altra roba in mezzo, come una sorta di omaggio all'arte della moda nel suo osare e cercare di distaccarsi dalla moralità vigente, il finale al riguardo è emblematico, rappresentando l'artista che si eleva sopra quel madre di ipocrisia e secondi fini, andando a realizzare una sfilata dal concept estremamente trasgressivo.

C'è spazio anche per la grande citazione a "Ieri, oggi e domani" di De Sica, col celebre spogliarello della Loren, che qui interpreta proprio la moglie del presidente trovato morto, trent'anni dopo, una sorta di versione parodistica senile con Mastroianni che si addormenta prima del tempo, un po' una sorta di modo estremo per ironizzare sul tempo che passa e perché no, cercando di dissacrare una scena di culto - solita tendenza a demitizzare di Altman -, tra l'altro anche prima i riferimenti al passato dei due attori erano abbastanza espliciti nei dialoghi tra i due che dicono di non vedersi da tempo e ricordano i bei tempi andati.

Sufficiente, poteva andare meglio.

DarkRareMirko  @  05/03/2018 23:26:32
   6 / 10
Effettivamente un Altman moooolto minore, strepitoso cast a parte (c'è pure Ferrè).

Si fatica a dargli la sufficienza e le vicende arrancano sino ad un finale poco risolutivo.

Come sguardo sulla moda si poteva fare molto di più, anche paragonando il tutto ad ottimi risultati recenti che, seppur con approccio diverso (ma neanche tanto; momenti pseudo-documentaristici sono presenti anche in questa opera di Altman), offrono una messa a fuoco più precisa sulla moda (dico Valentino The last emperor, Franca Chaos and creation, The september issue, ecc.).

Molto meglio, sul genere corale, America oggi, I protagonisti, Nashville.

Ma comunque, non capita spesso vedere Mastroianni andare addosso a Aiello, con Robbins e la Roberts vicini, in una stanza...

La sequenza delle modelle nude ha poi un suo coraggio.

Filman  @  29/07/2015 01:21:48
   8 / 10
Tracce evidenti di una irrefrenabile voglia di raccontare, attraverso il consumo di quel genere comico demenziale, grottesco e di corale scritturazione che il regista autore dell'opera conosce fin troppo bene, trasudano da questa pellicola che pur rinunciando ad un progressivo cambiamento riesce ad esprimersi in quella tecnica Altmaniana di dettagli e confusione per tornare su uno dei punti preferiti del regista ovvero la classe sociale più elevata, in questo caso facente parte del mondo della fama e della moda, disegnata con sarcasmo e anche con una certa irriverente derisione che rimarca sulla sua superficialità e denuda ogni suo aspetto alto-borghese per estrapolarne il lato umano, con un certo romanticismo delicato oltre che satirico, mai banale nonostante la mancanza di novità stilistica generale che è avvertibile alla visione di questa pellicola, la quale rimane una delle ultime opere migliori di un regista che probabilmente avrebbe meritato più riconoscimento nel corso della sua carriera.

topsecret  @  12/11/2014 15:09:11
   6 / 10
Se c'è un mondo frivolo e concentrato solo su se stesso, non può essere che quello della moda e Altman ne tratteggia un quadro ben definito, senza enfasi o retorica.
Del film però si apprezzano e saltano all'occhio solo alcune cose: il cast stellare, 6+1 premi oscar, l'ironia di Sophia Loren e Marcello Mastroìanni nel rivisitare la loro scena più famosa e la sfilata delle modelle nude nel finale. Altro da evidenziare in modo particolare non c'è o almeno non mi è sembrato di vedere.
Un po' prolisso, anche se non noioso, ritmo altalenante e pochi sorrisi, non sembra essere una pellicola indimenticabile.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  06/03/2008 09:28:38
   8½ / 10
Ma come fa ad avere una media del 4 un film di Altman.
La patina di questo film è assolutamente ricercata, voluta, perchè l'unico modo per raccontare il mondo della moda è quello, così com'è..
L'abito fa il monaco eccome, un presunto omicida fotografato tralasciando i caratteri somatici, identificabile esclusivamente dal proprio modo di vestirsi.
Robert oltre ad una critica al mondo della moda, la fa al mondo del suo caro cinema, con un forse esagerato simbolismo dello sdoppiamento, e della falsa interiorità, gli specchi appunto (voglio dire non è mica Kieslowsky), con una passerella di stilisti veri per l'uno, e di celebrità per l'altro, dove l'unico elemento di congiunzione è un bel scivolone nella me.rda per tutti.
A mio avviso è una polemica ben riuscita, sulla scia di un meraviglioso intreccio del precedente "America oggi", dove la vera rivoluzione ideologica sta nello spoglio completo delle proprie maschere, delle proprie vesti effimere, una passerella di nudi quindi, quella finale, che svela metaforicamente quella che potrebbe essere la realtà, la verità, e la reazione è di shock totale. Più riuscito ed irriverente di così...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/08/2006 22:16:51
   6½ / 10
Piu' che un film "corale" lo strombazzatissimo "pret-a-porter" appartiene al mondo dorato delle riviste rosa, dei gossip, dei pettegolezzi da fotoromanzo.
Lo "scandalo annunciato" (purtroppo) si è rivelato assai fasullo, visto che piu' che essere un'irriverente satira sul mondo della moda rischia fatalisticamente di promulgare tutti i luoghi comuni del caso, e - cosa ancor piu' deprimente - a indignare codesti rappresentanti del "non sei uomo/donna se non spendi 1000 euro per un abito" , come del resto è sorprendentemente accaduto.
Cosa vogliono, costoro, che Altman ne possa sondare le "inesistenti capacità intellettive" o "la straordinaria cultura di Pitti Trend" et similia?
Un barbaro accanimento contro un film che - privo delle intenzioni e del coraggio che avrebbe dovuto ehm "esibire" (per inciso, anche il sospetto "delitto" ha un solo colpevole, un sandwich indigesto) e assunto a ruolo privilegiato della patina e del glamour delle passerelle (anche la cacca dei cani di Parigi è glamour?) resta francamente molto piacevole da gustare: non solo per l'enorme "sfilata" di celebrità e attori di fama (i cappelli incredibili della loren, l'ineffabile pancione esibito dalla lemper) ma anche per almeno un paio di episodi: lo script che rispolvera il soggetto de "i girasoli" e che sancisce il ritorno della coppia Loren-Mastr.oi.anni con tanto di strip-tease a distanza di secoli da "ieri oggi domani" - e il sesso occasionale di Julia Roberts con Tim Robbins, una strizzatina d'occhio al famoso "appartamento al Plaza" di qualche lustro prima.
Ah potrei citare anche la "vendetta" sottile e propagandistica di Anouk Aimee con la sua sfilata "primitiva" e naturista
Per il resto, resta inteso che il film è piu' chiassoso che bello, e - ripeto - abbastanza codardo nel dipingere una realtà che avrebbe bisogno di un colpo di mannaia (persino Vanzina, in "sotto il vestito niente" ha osato di piu').
Se il mondo degli stilisti viene scosso da un semplice ritratto di superficialità e qualche presenza di checchine (capirai che novità) è forse il segno tangibile che non vale la pena di occuparsi piu' di tanto della loro presenza nella società

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