Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sè cento scalpi nazisti. Il gruppo sarà impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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A parte la buona ed indiscutibile performance degli attori, tra tutti direi proprio quella di Christoph Waltz, alias il col. Hans Landa, per me il film in sé è una FETECCHIATA PAZZESCA. Passi la scelta registica molto in voga di Tarantino, riproposta nei precedenti "Kill Bill" del 2003 e del 2004 e nei più recenti "Grindhouse - A prova di morte" e "Grindhouse - Planet Terror" del 2007 (anche se l'ultimo è del regista Robert Rodriguez, lo stesso tra l'altro dell'ottimo "Dal tramonto all'alba" del '96), di inserire sempre scene splatter e truculenti momenti grotteschi, è proprio questo tipo di parodia della guerra che, più che altro, mi schifa. Si ripropone per l'ennesima volta il solito "cliché", ovvero i tipici nazisti stupidissimi (eccetto alcune menti diaboliche), sadici e ultramalvagi, mentre gli alleati, in questo caso mixati coi semìti, sono eroi dai modi ancora peggiori dei primi. Atti di violenza gratuita, il non rispetto dei patti (vedi la brutta fine del soldato tedesco padre e il finale obrobrioso), torture a manetta, fanno rimpiangere il comportamento del classico, dal nostro punto di vista, nemico, tanto da provar quasi pena e simpatia per quest'ultimo. Si pensa ad un film parodistico ed alternativo della Seconda Guerra....ma che parodia c'è se è tutto così maledettamente serio, atroce e "vendicativo"? Sì, perché è solo in chiave di VENDETTA ALTERNATIVA da parte di molti registi e pezzi grossi che di certo non sono cristiani, e che sono lì a votare ed applaudire, che si può inquadrare una simile pellicola. Proporre uno sterminio sistematico di nazisti, coi modi più crudeli e sadici, può andar bene solo a chi ha meditato e medita ancora vendetta verso i torti e le umiliazioni subite in passato, ovvero solo a coloro che applicano ancor oggi alla lettera il biblico "occhio per occhio..."!! Certamente un simile e fecondo stereotipo non può aver fatto altro che breccia in chi ha sempre giudicato favorevolmente questa visione ultrascontata, ma non totalmente veritiera, del passato. La vera parodia la si può trovare ad esempio nel mitico "Il grande dittatore" di Chaplin (1940) e nel recente (2004) "Chronicles of war" di Peter Richardson....almeno qui c'é COMICITA', a parte il tipico pensiero. Neanche come "proposta alternativa" di un film a tema gli si può applaudire, poiché di inconsueto c'é solo il risvolto bizzarro del finale che però porta sempre al medesimo tipo di vittoria, stavolta in chiave breve, ma pur sempre politicamente corretta. Della serie...guai a proporre qualcosa di realmente diverso! Si potrà commentare a questa critica che si è più guardato al lato politico della situazione, piuttosto che soffermarsi sull'apparenza goliardica del film. Ma è purtroppo sempre questo lato che nei film di guerra viene più o meno esplicitamente risaltato, eccetto capolavori di bravura registica, verità dei fatti e soprattutto imparzialità di film di seria guerra come ad es. "Stalingrad" (1992 di Joseph Vilsmaier), "U-Boot 96" (1981 di Wolfgang Petersen), "La sottile linea rossa" (1998 di Terrence Malick), o "La caduta" (2005 di Oliver Hirschbiegel), tra l'altro di registi che non sono "religiosamente e politicamente" coinvolti.
Inoltre vi sono alcuni macroscopici errori di regia, come ad es. l'assurda "non sicurezza" per le più importanti autorità tedesche in un cinema in mano a gente non di certo nazi, anzi. Tra l'altro un po' stupida l'idea che tutti "i diavoli" si riuniscano sotto uno stesso tetto, senza scorta e fuori patria....mah.
Il voto comunque NON E' TOTALMENTE negativo perché gli attori e l'astuta psicologia dei personaggi, per di più molto ben sviluppata, sono degni di nota.
Certo che se Tarantino si impegnasse una volta nella vita a fare un film SERIO su tematiche SERIE sarebbe un regista da oscar, visto che il talento non gli manca affatto. Certo che ostinarsi a fare film di serie B lo porterà a lungo andare a rimanere regista di serie B, un po' come un buon allenatore di calcio che si incaponisce a non voler allenare squadre di serie A, nonostante faccia sempre vincere la promozione (in quest'ultimo caso comprando gli arbitri) a quelle della serie inferiore.