un colpo di fortuna (2023) regia di Woody Allen Francia, USA 2023
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un colpo di fortuna (2023)

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locandina del film UN COLPO DI FORTUNA (2023)

Titolo Originale: COUPE DE CHANCE

RegiaWoody Allen

InterpretiLou de Laâge, Valérie Lemercier, Melvil Poupaud, Niels Schneider, Elsa Zylberstein, Grégory Gadebois, Guillaume de Tonquédec, Jeanne Bournaud, Anne Loiret, Sâm Mirhosseini, Sara Martins, William Nadylam, Arnaud Viard, Philippe Uchan, Alan Risbac, Éric Frey, Samantha Fuller, Emilie Incerti-Formentini, Christophe Kourotchkine, Naidra Ayadi, Constance Dollé, Juliette Plumecocq-Mech, Benoît Forgeard, Laura Malvarosa, Jamel Elgharbi, Bruno Gouery, Isabelle De Hertogh

Durata: h 1.33
NazionalitàFrancia, USA 2023
Generecommedia drammatica
Al cinema nel Dicembre 2023

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Trama del film Un colpo di fortuna (2023)

Il legame fra due giovani amanti porterà all'infedeltà coniugale e, infine, alla discesa nel crimine.

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Voti e commenti su Un colpo di fortuna (2023), 21 opinioni inserite

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stratoZ  @  06/12/2025 23:54:35
   6½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'ultimo Woody, fino ad ora - ed in fondo spero non sia davvero l'ultimo -, è un film elegante e delicato, pervaso da quell'arguzia tipica della sua opera, siamo ad oltre il cinquantesimo film della carriera ed inevitabilmente le tematiche tendono a ripetersi, qui tratta alcuni dei suoi cavalli di battaglia, una storia d'amore adultero in un contesto altoborghese sardonicamente preso di mira dal regista, mischiando abilmente i registri della delicata commedia sentimentale con una componente thriller che fa capolino nella seconda parte, il risultato è parecchio gradevole, gli immersivi dialoghi ci portano nel cuore del rapporto che vi è tra i personaggi del film, fin dalla prima sequenza in cui questo scrittore un po' bohemienne incontra questa affascinante donna tra le vie di Parigi, entrambi di New York che per via del caso si incontrano in una città diversa, una vecchia conoscenza ai tempi della scuola, di cui era perdutamente innamorato ma non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi, da qui i numerosi appuntamenti tra i due, per le vie di una Parigi in pieno autunno, il fascino dei parchi con le loro foglie appassite e i viali in stile liberty, una forte complicità tra un panino sulle panchine e una pasta nella sua umile mansarda - dice che fa una buonissima bolognese, avrei qualche dubbio su uno scrittore di New York che vive a Parigi, ma vabbè dai - dei momenti che fanno da contraltare alla vita col marito di lei, un miliardario dal passato fosco, di cui non si capisce bene il giro d'affari, che frequenta costantemente i posti più da ricchi della città, sempre con gente con la puzza sotto il naso e nel weekend vuole andare nella sua tenuta a caccia, un uomo che vive di ostentazione, che vuole a tutti i costi addobbare la bella moglie con i più costosi e sbrilluccicanti gioielli ma che nasconde una forte insicurezza di fondo, palesata da una particolare possessività, sotto questo punto di vista, Woody sembra ispirarsi ai modelli più classici, non è difficile scovare qualche omaggio a Jean Renoir, visti i punti in comune con "La règle de jeux", soprattutto nelle parti ambientate in campagna.

La possessività del marito ovviamente sfocerà in un'indagine nella quale scoprirà tutta la verità, andando ad eliminare il problema nella maniera più meschina, nella seconda parte la pellicola assume i connotati di un vero e proprio thriller, andando a giocare molto con la suspense, tramite anche l'invadente figura della suocera, sospettosa e sulle orme delle malefatte del marito, con diversi momenti particolarmente tesi, il tutto scandito da una componente del caso che fa da padrona e smorza ironicamente gli avvenimenti più importanti.

Devo dire, è un discreto lavoro, ennesimo colpo messo a segno di un regista che per oltre cinquant'anni ha mostrato una continuità incredibile, godibilissimo, elegante, acuto, teso, con diverse implicazioni sociali, niente male.

freddy71  @  09/11/2025 12:11:05
   6½ / 10
Beh dai non siamo ai livelli di "match point" però rispetto a tante cavolate che si vedono oggi giorno il maestro Allen si distingue sempre

Thorondir  @  12/08/2025 11:51:01
   6 / 10
"Coup de Chance" funziona bene come meccanismo filmico (struttura, ritmo della narrazione, giusta tensione tra i personaggi) ma è in fin dei conti l'ennesimo giallo sulle idiosincrasie dei ricchi e la loro proverbiale vanità e crudeltà, tutto condito da quel retrogusto culturale e bohemien che ha stancato.

pak7  @  12/01/2025 09:58:51
   8 / 10
A me gli ultimi Allen sono piaciuti tutti.
Particolare e cinico, diverte e rilassa come una buona tazza di tè francese.
Promosso

Kyo_Kusanagi  @  26/08/2024 19:58:07
   6½ / 10
Una commedia nera che scorre piacevole accompagnato da buon jazz , una bella fotografia, dialoghi brillanti e una regia al solito impeccabile. Finale che chiude con l'ironia e il genio che solo Allen sa essere. Un bel film...non un capolavoro, ma sicuramente interessante... leggero (1h e mezza che scorre una bellezza) ma allo stesso tempo con tanti spunti di riflessione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/06/2024 19:34:18
   6½ / 10
Film che scorre in maniera piacevole e molto veloce pur non brillando particolarmente sulla sceneggiatura che non offre nuovi spunti e non aggiunge nulla alla filmografia di Allen.

Vicino come tematiche a "Match point" ma piu' commedia-noir che giallo-thriller.

Un film sicuramente gradevole.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  20/05/2024 11:47:00
   6 / 10
Solito film di Allen che aldilà di una sceneggiatura non tanto originale tenta di virare verso la dark comedy quasi ad imitare i ben più efficaci Coen dei bei tempi .
Resta comunque un film scorrevole e con personaggi ben delineati , intrattiene il giusto e c'e' la voglia di andare a vedere come finirà ..
Peccato per un finale un pò sbrigativo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  29/03/2024 21:11:44
   6½ / 10
Una commedia dark che spinge più sulla commedia.
Un film stiloso ed elegante.
La direzione degli attori è ben calibrata.
Un film più che gradevole, ma che nulla aggiunge alla filmografia di Allen.

michael star  @  29/03/2024 00:01:14
   7 / 10
Questo di "Colpo di fortuna" è il Woody Allen di "Crimini e misfatti", "Misterioso omicidio a Manhattan", "Match point" o "Sogni e delitti", per quanto mi riguarda l'unico Woody Allen che mi piace e riesco a seguire.
Bella ambientazione, ottima fotografia, trama lineare e piacevole, ottima recitazione dei protagonisti (con eccezione della madre ficcanaso, pessima attrice, pessima recitazione e pessimo doppiaggio).
Poi Woody Allen è bravissimo a scopiazzare dai vecchi film senza farsi tanto beccare.
In Match Point riprendeva la storia di "Un posto al sole" con Montgomery Clift e Elizabeth Taylor. In "Colpo di fortuna" pesca a piena mani in "Stephane, una moglie infedele" del maestro Chabrol.
La base della storia è la stessa, stessa ambientazione a Parigi, stessa casa di campagna con le stesse finestre, tante scene identiche che non starò qui a descrivere, basta vedersi il film del 1969.
Vecchio volpone di un Woody Allen...

Filman  @  30/12/2023 17:03:21
   7 / 10
Woody Allen è sempre un regista di riferimento, l'unico che ha ancora voglia di fare film sui borghesi annoiati e l'unico che è in grado di trarne delle commedie divertenti e non idiote, un regista chiaro nelle sue tematiche e capace di dare al film un tono farsesco che risulti incredibilmente efficace.
COUPE DE CHANCE è anche bello esteticamente, con un passaggio dai colori caldi a quelli freddi tanto classico quanto interessante e che mette da parte alcune scelte di fotografia un po' buttate là tipiche degli ultimi film del regista newyorkese. L'imprinting visivo e l'atmosfera sono invece simili ai suoi film americani, dimostrando, semmai ce ne fosse bisogno, come in realtà lo stile elitario del regista fosse già di per sé un po' "parigino".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  19/12/2023 21:03:10
   6 / 10
Woody Allen torna a parlarci, per l'ennesima volta, di fortuna e casualità in una nuova variazione. Chi ha familiarità con la filmografia del regista newyorkino avrà un senso di dejà vu vedendo "Coup de Chance", eppure il cinema di un Allen pur lontano anni luce dai suoi apici riesce sempre a regalarci, come in questo caso, una visione che nel peggiore dei casi è "semplicemente" piacevole (oltre che sottilmente ironica), vuoi per i dialoghi mai banali, vuoi per le situazioni al limite del grottesco o per i personaggi disincantati.

Ottima la coppia costituita dai poco (almeno qui in Italia) conosciuti Laâge-Poupaud.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/12/2023 00:25:31
   7½ / 10
Proprio non riesco a capire la media bassa per quello che è probabilmente il miglior Allen dell'ultimo decennio, certamente non un capolavoro ma se fosse il suo canto del cigno sarebbe una degnissima chiusura di sipario. Non stiamo parlando dei suoi flop, da "Celebrity" all'atroce "To Rome with love", ma di un film che riesce abilmente, dove molti hanno fallito, a raccontare le dinamiche tra uomo e donna in un contesto post-noir. La Parigi del film si discosta da New York proprio per la sua perfetta stilosita' anche cromatica e per lo script. I personaggi possono essere odiosi ma proprio per questo si prova una sorta di perversa empatia, compresa quella per l'insopportabile protagonista. Donne infedeli che vivono da snob ma non disdegnano di consumare un panino al parco (!?), mariti dalla carriera discussa, eterni innamorati in cerca di essere tardivamente corrisposti, adorabili madri-dectetive. Mi chiedo cosa si aspettavano gli spettatori, visto che è un film Alleniano al cento per cento ma avrebbe potuto essere girato dal compianto Claude Chabrol e scritto da un inedito (di) Simenon. Allen pertanto esce dai binari strizzando l'occhio a uno dei suoi film più straordinari, "Crimini e misfatti" ma con una leggerezza un tocco che rende ogni crudeltà quasi una rosa, non senza spine. Dipende da come o dove si posi se nel gambo o nei suoi petali. Eccellente esempio di cripta esistenziale dove si posa, inevitabile, l'Amore o il suo senso qualunquista ed errato

marimito  @  13/12/2023 19:09:01
   6 / 10
E' sempre la fortuna ad avere un ruolo fondamentale nei lungometraggi di Woody Allen, che questa volta fa dire al protagonista "io la fortuna me la creo", non importa con quali mezzi e strumenti, tutto sta aiutarla. E se la fortuna si può aiutare, il caso è ingestibile ed imprevedibile ed è lui che ha l'ultima parola in quella che rappresenta la lotta fra il bene ed il male; siamo molto lontani dallo spessore e dalla qualità di match point ma si potrebbe comunque affermare che Allen resta un regista mai banale.

Wilding  @  10/12/2023 11:34:11
   7 / 10
Una commedia "nera" di Woody Allen, piacevolissima e mai noiosa.

matt_995  @  03/12/2023 16:20:24
   6 / 10
Innocuo. Non brutto ma nemmeno bello.
Ultimamente Allen si va impelagando in trame abbastanza facili (badate bene: facili, non semplici!), senza risvolti particolarmente significativi e con personaggi altrettanto poco sfaccettati. Quello che sorprende, in negativo, è che uno dei più brillanti dialoghisti della storia del cinema, con all'attivo massime di fatto entrate nell'immaginario collettivo, ormai si sia ridotto a scrivere dialoghi così monocordi, senza la benché minima traccia di sottotesto, con cui i personaggi (spesso ingenui, al limite della stupidità come la protagonista di questo film) annunciano apertamente cosa pensano, cosa provano e cosa hanno intenzione di fare. Senza mistero, senza ambiguità, senza sfaccettature.
Lo stesso coupe de chance finale non sorprende nemmeno un millesimo del suo meraviglioso equivalente nel finale di Match point, tra gli ultimi capolavori di Allen.
E poi, diciamoci la verità: sta storia del caos che regola l'universo e che tutti noi siamo in balia della fortuna ha un po' stufato, specie se in ogni film del regista ci viene riproposta con le stesse identiche parole (qui si parla della millesimale probabilità che proprio quello spermatozoo di nostro padre fecondasse l'ovulo di nostra madre... STESSO IDENTICO SPICCICATO discorso fatto da Larry David in Basta che funzioni).
Ad ogni modo, è pur sempre Allen e il film si lascia seguire piacevolmente nella sua breve durata, senza di fatto annoiare mai e, tra gli ultimi film del regista, ammetto che sto preferendo nettamente quelli noir, come questo appunto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/09/2023 11:08:42
   6½ / 10
Anche il film di Allen, apparso Fuori concorso a Venezia, rientra nella categoria che nella kermesse veneziana ho definito "col pilota automatico" e se i piloti automatici sono di livello eccelso il film comunque lo porti a termine come questo Coupe de Chance. Non aggiunge nulla alla filmografia alleniana, meno dark e più commedia rispetto a Match point. Non mancano riferimenti a Criminie e misfatti e Basta che funzioni, quest'ultimo con la sua filosofia di fondo ("Non pensarci troppo"). E' un film nel complesso gradevole con una buona direzione degli attori tra cui spicca Poupaud, marito del personaggio di Fanny, maniaco del controllo e vero villain del film. Un Allen che tutto sommato, detto in gergo giornalistico, sta sul pezzo con un pizzico di disillusione in più.

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