Nel tentativo di lasciarsi alle spalle le loro vite tormentate, due fratelli gemelli (Jordan) ritornano nella loro città natale per ricominciare da capo, ma si ritrovano nel mezzo di un evento terrificante.
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Ne ho letto lodi sperticate... mah... Fotografia molto bella, che insieme all'ambientazione ed alle musiche contribuisce al senso di retrò... però.... Il protagonista non regge il doppio ruolo dei gemelli, oltre ad essere personaggio poco carismatico e poco credibile come "cattivo" ha un'interpretazione piuttosto anonima. Mescola questione razziale, blues del Mississippi, gangster movie, musica (tantissima musica), horror/soprannaturale... un po' troppo, un po' pasticciato per infilarci tutto. Si segue fino alla fine, ma la lunghezza è estenuante, anche perché per i primi 40-45 minuti non si capisce dove voglia andare a parare, ed il film decolla (si fa per dire) dopo 1 ora abbondante, quando lo spettatore si è annoiato, e non basta il cambio di registro a risollevarlo. Poi, è ambientato nel 1932, ok
le pistole semiautomatiche già c'erano, così come c'erano le chitare resofoniche e le prime chitarre elettriche, ma in una delle scene centrali più iconiche uno dei musicisti suona quella che sembra proprio essere una Gibson Flyng V... chitarra elettrica tamarrissima ma che non sarebbe esistita prima degli anni '60. Come vedere una Fiat Uno Turbo in un film ambientato negli anni '50.