Un cavaliere torna dal campo di battaglia solo e trova ad attenderlo una terra devastata dalla peste, e la Morte che lo reclama. Riuscirà a prolungare la propria esistenza impegnando la Mietitrice in una lunga partita a scacchi che sa di non poter vincere.
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Il settimo sigillo è certamente una delle opere migliori del regista svedese, intensa e ricca di significati. Ambientato nel medioevo, da cui attinge credenze ed atteggiamenti, affronta tematiche come il rapporto con Dio e col soprannaturale, la paura della morte corporale, la ricerca della salvezza, il tormento individuale dell’uomo e la superstizione. Anche se con lieto fine, il film è profondamente pessimista e incentrato sui rigidi principi religiosi (la corruzione dell’uomo e Dio come suo giudice) ricevuti da B. da giovane, da cui cercò sempre di allontanarsi. Quando uscì il film alcuni critici vollero trovarci riferimenti a una futura guerra atomica e B. in alcune interviste sembrò voler confermare queste interpretazioni, che successivamente affrontò direttamente in “Luci d’inverno”.