il partigiano johnny regia di Guido Chiesa Italia 2000
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il partigiano johnny (2000)

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locandina del film IL PARTIGIANO JOHNNY

Titolo Originale: IL PARTIGIANO JOHNNY

RegiaGuido Chiesa

InterpretiClaudio Amendola, Chiara Muti, Andrea Prodan, Fabrizio Gifuni, Stefano Dionisi

Durata: h 2.15
NazionalitàItalia 2000
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio
Al cinema nel Giugno 2000

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Trama del film Il partigiano johnny

Dopo l'8 settembre Johnny, studente di letteratura inglese, torna ad Alba. Siccome è un disertore è costretto a nascondersi in una villetta nei dintorni della città. Johnny è convinto della necessità di dover combattere il fascismo, solo non sa in che modo e, soprattutto con chi. La sua formazione anglofila non gli permette di unirsi alle nascenti bande comuniste. Johnny parte da solo per le colline delle Langhe e si unisce al primo gruppo che incontra. In poco tempo Johnny impara che la vita del partigiano non è poi così romantica...

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Voto Visitatori:   6,44 / 10 (9 voti)6,44Grafico
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Voti e commenti su Il partigiano johnny, 9 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

VincVega  @  29/04/2022 19:46:07
   6 / 10
Un film di difficile valutazione, perchè "Il Partigiano Johnny" alterna momenti di qualità ad altri di mediocre valore. Ottime le ambientazioni delle langhe, in cui si respira la voglia di sopravvivenza del protagonista e dei suoi compari, ma non sempre le sequenze fanno centro, dato che alcuni momenti sembrano buttati via e talvolta la lunghezza si fa sentire.

Jokerizzo  @  17/02/2020 11:40:44
   7½ / 10
Buona ricostruzione storica e buone interpretazioni.
Da vedere!

kafka62  @  18/02/2018 17:57:53
   7 / 10
Guido Chiesa rende un ottimo servizio al romanzo di Beppe Fenoglio, traducendolo in uno stile visivo che sta ai film italiani sulla resistenza più o meno come quello letterario de "Il partigiano Johnny" (pubblicato, come si ricorderà, nel 1968) stava ai romanzi sulla guerra partigiana del dopoguerra: ovverossia, un'opera unica e sorprendente, anche se tanti film americani sul Vietnam visti nell'ultimo quarto del secolo scorso non ce lo facciano più apparire come una assoluta novità. In ogni caso, le ellissi spiazzanti, il montaggio franto, il ritmo incalzante e la fotografia sporca non fanno rimpiangere quello che è stato per molte generazioni un vero e proprio romanzo di formazione. Certo, alcuni spettatori probabilmente si lamenteranno dell'eccessiva velocità del film, la quale (nonostante le oltre due ore di durata) non permette di soffermarsi troppo a lungo sui singoli avvenimenti e di affezionarsi ai tanti suoi personaggi. Ma è proprio questa caratteristica che, a ben vedere, lo rende così inconfondibile e prezioso, in quanto l'avvicendarsi incessante di episodi su episodi, senza alcuna gerarchia, senza un ordine diegetico percepibile, rende benissimo il disorientamento di Johnny e dei suoi compagni, sballottati da una fuga all'altra, costretti a nascondersi, a mendicare cibo, a lottare per la mera sopravvivenza, senza che mai riescano a cogliere un senso superiore, un disegno che li trascenda.
Il film si sviluppa così in senso orizzontale, spogliato di pathos, immerso nel fango e nella neve in cui sguazzano, scivolano e arrancano i personaggi. Ci coglie pertanto di sorpresa la scena in cui la macchina da presa, fino ad allora incollata al protagonista, ondeggiante e sobbalzante anch'essa nei frenetici e incoerenti movimenti nei boschi e nelle colline delle Langhe, si alza per un minuto nel cielo azzurro, mentre Judy Garland canta Over the rainbow. Sembra il preludio della vittoria finale, ma è un falso segnale. Johnny muore, come sappiamo, due mesi prima della fine del conflitto, anche se il fermo immagine conclusivo, che lo ritrae vitale e quasi sorridente un istante prima che la pallottola lo raggiunga, toglie ogni drammaticità alla scena.
Fedele ai suoi intenti, Chiesa non cede al sentimento, né tantomeno al didascalismo e alla retorica, dandoci un'immagine della resistenza scrupolosa ed obiettiva, debitamente chiaroscurata e mai manichea, cruda e disadorna, antieroica nel suo caparbio mostrarci uomini normali che hanno solo avuto il merito di schierarsi dalla parte giusta.

benzo24  @  08/11/2012 09:58:51
   4 / 10
lento e privo di spunti interessanti, facilmente dimenticabile se non fosse per l'estenuante lunghezza

Rand  @  26/04/2011 09:03:25
   8 / 10
la staticità di Fenoglio trova compimento nella riduzione cinematografica che Guido Chiesa ne ha tratto. Un film non certo spettacolare, con cui la Fandango di Procacci ha affrontato uno sforzo produttivo non indifferente ma è riuscita nel suo intento. Raccontare la Resistenza è sempre difficile, si rischia di scadere nella retorica o di gettare troppa carne al fuoco ma qui ciò non avviene. L'inizio è veramente notevole con del sempice materiale di repertorio il regista riesce a dare il giusto risalto all' inizio della fine per il regime fascista. L'introduzione di Jonny avviene così in maniera semplice, un ragazzo che ha studiato inglese, che decide di fare la sua parte, per non essere indifferente. Prima con i rossi poi con gli azzurri di pierre. Il tempo è scandito dalle stagioni, Primavera, estate, autunno, inverno e a seguire.
Le scene d'azione non sono propiamente memorabili, anche se Chiesa riesce comunque a renderle discretamente. Stefano Dionisi riesce a dare un volto non facile al protagonista, Gifuni lo accompagna, due camei Claudio Amendola nella parte di Nord il comandante partigiano e Fabio De Luigi in quella del soldato. Splendide ambientazioni tra le langhe piemontesi, dove avvengono le vicende narrate nel libro. La musica è a volte triste a volte incalzante, i dialoghi non sono certo buttati a caso.
"e ora che ne sarà dell'italia con voi?"
Sarà un cosa un pò più piccola, ma pulita."
il finale è il libro...
Due mesi dopo la guerra era finita.
interessante la versione in DVD con contenuti extra tratti da materiale video dell'epoca sulle formazioni partigiane.

AMERICANFREE  @  31/08/2008 10:01:20
   5 / 10
mediocre film che lascia a desiderare soprattutto sul finale!alcune sequenze buone ma niente di piu'! scarsi i dialoghi e anche la recitazione! non lo consiglio!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/11/2007 19:27:19
   7 / 10
Questo film offre uno spaccato della Resistenza vista con gli occhi del protagonista che accompagna lo spettatore nel vedere con molto realismo più che i combattimenti, le attese, le paure e gli stenti della vita del partigiano. Il regista è molto attento a mostrare le immagini senza un clima celebrativo, ma anzi, proprio il carattere asciutto e realistico delle immagini dona dignità al prodotto finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  08/05/2007 10:58:44
   7 / 10
Tratto dall'omonimo, difficile ed incompiuto romanzo di Fenoglio, il film di Chiesa è apprezzabile soprattutto in quanto privo di enfasi. Un film semplice che non manca di qualche scena notevole di combattimento, ma che si sofferma più sulle estenuanti attese e sulla solitudine di un periodo di guerra.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/05/2007 23:30:18
   6½ / 10
Premetto che non sono mai riuscito ad amare Fenoglio, non ho mai condiviso le critiche a questo film di Guido Chiesa: è un prodotto dignitoso, certo a tratti un pò statico ma efficace, con un tentativo molto libero e indipendente di citare Terence Malick. Insolitamente riuscite sia l'ambientazione dell'epoca sia il pretesto quasi epico di scegliere una colonna sonora contemporanea

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