arirang regia di Kim Ki-Duk Corea del Sud 2011
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

arirang (2011Film Novità

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film ARIRANG

Titolo Originale: ARIRANG

RegiaKim Ki-Duk

InterpretiKim Ki-Duk

Durata: h 1.45
NazionalitàCorea del Sud 2011
Generedocumentario
Al cinema prossimamente

•  Altri film di Kim Ki-Duk

Trama del film Arirang

Uscito dalla depressione, Kim Ki-Duk decide di raccontare cos'ha fatto in questi tre anni d'assenza. Si filma con una telecamera, si confessa e cerca di autoesorcizzarsi.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,06 / 10 (9 voti)7,06Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Arirang, 9 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  
Commenti positiviStai visualizzando solo i commenti positivi

alex94  @  08/08/2025 18:36:14
   6 / 10
Kim Ki-Duk si filma durante il suo autoesilio in una casa tra le montagne,mettendo in luce i suoi malumori più profondi.
Praticamente un lungo piano sequenza,dove il regista parlerà senza sosta della sua vita,delle ragioni sulla sua crisi,della Corea ecc ecc...
A tratti intimo e sincero, eccessivamente narcisista e vanitoso in altri,quasi catartico nel finale.
Un discreto miscuglio tra dramma e documentario, interessante certo ma anche piuttosto pesante e onestamente non proprio nelle mie corde,non lo rivedrei.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  12/03/2015 21:15:02
   6 / 10
Pellicola con cui Kim Ki-duk cerca di esorcizzare i suoi demoni; genera alcune riflessioni di notevole interesse che però si vanno a perdere nella generale pretenziosità di un film (o documentario?) che a tratti sembra più un'autocelebrazione che una confessione.

Sayurisama  @  23/01/2014 18:58:26
   6½ / 10
La prima pellicola di Kim Ki Duk che abbia mai visto. E' stato un inizio piuttosto violento con un tipo di cinema che veramente non conoscevo e tanto meno immaginavo. Non sono riuscita a terminarlo, però è stata una pellicola che ha acceso il mio interesse verso questo regista che, al momento attuale, stimo moltissimo e seguo volentieri.
Per chi non conosce l'autore può essere un documentario lento e senza molto senso, ma per chi conosce gli avvenimenti che hanno portato a frutto questa pellicola e anche solo vagamente un po' la sua produzione, può rimanere molto toccato. Sono sicura che se lo rivedessi adesso lo guarderei con occhi diversi da quelli di prima.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  13/01/2014 02:00:31
   8 / 10
Mi aspettavo poco da Arirang, e invece l'ho trovato molto interessante: probabilmente (almeno spero) il film della rinascita di Kim Ki-duk. Evidentemente, aveva proprio bisogno di un periodo come questo; e i due episodi che l'hanno mandato in crisi probabilmente sono stati solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Era tanto che Kim non era più lo stesso e i suoi film avevano perso lo smalto di prima.

Nelle sue riflessioni, Kim mette sul piatto molti concetti interessanti e almeno per me è stato un vero piacere sentirlo confessarsi, o anche solo godermi i suoi sproloqui da ubriaco. Non mi è molto piaciuto verso la fine, né il finale; ma mi rendo conto che era difficile creare un certo climax narrativo che potesse chiudere la pellicola in un film del genere, e quindi si può anche perdonare la forzature dei finti omicidi e del finto suicidio di Kim.

Interessante anche che egli dica esplicitamente di voler essere il primo coreano a prendere un Gran Premio in un Festival importante, e che poi di riuscirà davvero a Venezia con quel Pietà che secondo me è la conferma che dopo questi 3 anni vissuti in auto-isolamento avremo un nuovo Kim Ki-duk, un po' diverso dalle origini ma ugualmente in forma e ispirato, lontanissimo da film come l'Arco, Breath o Dream.

Se si è ammiratori di Kim Ki-Duk, a mio avviso questo è un film assolutamente da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/09/2012 15:01:35
   6 / 10
Accusatore ed accusato, due ruoli uno stesso inteprete: Kim Ki Duk stesso. L'incidente occorso sul set di Dream forse ha provocato un effetto scatenante di qualcosa che covava già sotto le ceneri dell'animo del regista, facendolo deflagrare tutto insieme. La frustrazione del tradimento di vecchi collaboratori, la frustrazione di non riuscire a soddisfare un intimo desiderio di essere profeta in patria e non solo il regista coreano più celebre all'estero. Un documentario, ma anche la diretta di un dramma personale di uomo che sa più come girare un film, che ha voglia di farli ma è bloccato. Non è certo il suo miglior lavoro.

speXia  @  13/05/2012 00:27:02
   9½ / 10
Cosa successe dopo l'uscita del bel Dream? Dove finì il celebre e amato Kim Ki-duk? Perchè non girò più film per tre anni?

Il carissimo Kim risponde a queste domande raccontando cosa fece durante la sua depressione, dei suoi periodi bui, dei suoi sogni infranti, i rimorsi, e dei numerosi tradimenti subiti. Ma non solo. Il regista, ormai disperato, si sfoga su tutto e su tutti, in un film delirante che, come dice lui stesso, è un documentario ma è anche un dramma.

Così, con estrema tanquillità, Ki-duk riflette sul significato della vita, sulle sue difficoltà, sulla morte, sull'aldilà, sulla crudeltà delle persone, per poi chiedersi confuso cosa veramente sia il cinema, e cosa sarebbe successo se una ragazza fosse morta per un'idea partorita da lui. Interrogativi che distruggeranno la sua pazienza, lo faranno delirare, gridare, e arriveranno persino a provocare sdoppiamenti (ma anche triplicamenti e quadruplicamenti) della sua personalità.
Poi arriva l'Arirang, canzone celeberrima in Corea, considerata quasi come un secondo inno nazionale. Questa melodia, che i coreani intonano nei loro momenti di tristezza, placa i tormenti interiori di Kim e si contrappone ai precedenti deliri e le potenti urla del regista.

Il film alterna così momenti di rancore, rabbia e disperazione ad altri più tranquilli e dall'atmosfera quotidiana, in un circolo vorticoso che si concluderà con un finale tanto folle quanto geniale e simbolico.

E a renderlo unico non è solo il fatto che mancano gli elementi più classici delle opere Kimmiane, come le storie d'amore, i personaggi frustrati, l'onnipresente elemento acqueo. Arirang è unico perchè è realtà, una struggente realtà di solitudine e rozzezza, ancor più marcata dalla totale assenza di attori e dall'ambientazione, rustica e povera, e lontana dall'umanità.

Kim Ki-duk ci trascina così dentro il suo film, ci rende partecipi della sua sofferenza e riesce persino a deprimere anche noi. I fan del regista, come me, gioiranno infinitamente vedendo le sue foto e le locandine dei suoi film, per cui sia noi che Kim provano una certa nostalgia.

Ti prego, Ki-duk Oppa, supera tutti i tuoi problemi e regalaci un altro dei tuoi capolavori!

bulldog  @  08/11/2011 12:44:19
   6½ / 10
Vabè. diciamo che mi aspettavo qualcosa di meglio che un'autocelebrazione lamentosa e anche a tratti logorroica.

Kim Ki Duk dice di esser rimasto scioccato da un incidente avvenuto sul set di "Dream" e dal tradimento ricevuto da alcuni dei suoi collaboratori e pertanto negli ultimi 3 anni si è rinchiuso in se stesso per riflettere sul senso della vita e sull'esigenza reale del suo cinema.
In una casa di campagna senza servizi igienici, Kim si intervista da solo sdoppiandosi, stonando continuamente l'Arirang coreana e sprando pensieri sulla vita e sulla morte che a volte sembrano più deliri di un ubriacone.
Alcune cose interessanti, altre meno, che dire....ah Kimme ripijate, questa è la vita.

Ciaby  @  13/10/2011 11:57:56
   10 / 10
Intimismo delirante che sfreccia nel vento, la confessione del dio cinemaografico si divide tra l'assoluta calma e pazienza, come una confessione quasi religiosa, e la distruzione, il delirio e l'isteria. Kim Ki-Duk, dopo tre anni, parla di sé stesso in un film su sé stesso, ma soprattutto sul suo cinema. Questo non è un film per piacere, non è un film per il pubblico. "Arirang" giustamente, lo snobba. è uno sfogo, una confessione per autoesorcizzarsi, girata con una videocamera digitale, senza soldi né attori. Kim Ki-Duk è allo sfascio, solo, ma finalmente libero di dire quello che vuole.

Dalla sua idea sulla morte, agli insulti rivolti a chi gli ha voltato le spalle. Kim Ki-duk si sfoga e, ovviamente, lo fa a suo modo: cantando l'arirang, canto tradizionale coreano, mentre la telecamera riprende le locandine, i premi vinti e i copioni. Kim Ki-Duk si sdoppia (ricordiamo che il doppio, la scomposizione, è presente quasi sempre in ogni suo film), a specchio, e diventa quasi un caleidoscopio: lui parla a sé stesso, l'ombra parla a lui , ma al contempo un quarto Kim Ki-Duk guarda divertito il girato ai limiti della disperazione.

Documentario o montatura? Kim Ki-Duk non si sforza di nascondere le cose: "Può darsi che prima stessi recitando, che non sono arrivato davvero a piangere." Ma poi, la caduta verso gli inferi. Kim Ki-Duk urla, disperato, e si costruisce una pistola, pronto a mietere vittime. Le vittime sono i set dove ha girato i suoi film. Li uccide tutti, a sangue freddo. La strada di "Soffio", il vicolo dei love hotel di "La Samaritana", freddati completamente. E poi, il suicidio artistico. Ancora l'arirang. Il ciclo continuo della vita ancora una volta incarnato alla perfezione: Non sono più le stagioni le componenti del ciclo vitale, ma le emozioni. La ciclicità è alla base del cinema di Kim ed emerge anche nei movimenti quotidiani sempre ripetuti (il caffè, ininterrottamente preparato, lui che dà da mangiare al gatto....). Quando sei solo, la vita è pura e mera alienazione. Lo struggente ritratto di uno dei più grandi artisti del ventunesimo secolo, il cui obiettivo era semplicemente: "Realizzare dei film ingenui, innocenti, imperfetti."

Il devastante e fottutissimo capolavoro di quest'anno.

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

a big bold beautiful journey - un viaggio straordinario
 R
a house of dynamiteafter the hunt – dopo la cacciaag4in - il film del quarto scudetto del napolialpha (2025)amata
 NEW
anemone
 NEW
anna (2025)black phone 2bugoniachien 51cinque secondicome romeo e giuliettacome ti muovi, sbaglicrossing istanbuldalai lama - la saggezza della felicita'dead of winterdemon slayer: kimetsu no yaiba - il castello dell’infinitodepeche mode: mdiscesa liberadj ahmetdownton abbey - il gran finaledracula - l'amore perdutoduseeddingtonelisa (2025)elvira notari: oltre il silenzioesprimi un desideriofamiliar touchfantasma in guerraferdinando scianna – il fotografo dell’ombrafin qui tutto bene?francesco de gregori nevergreenfranco califano - nun ve trattengofrankenstein (2025)
 NEW
fuori la verita'grand prix (2025)green is the new red
 NEW
heidi - una nuova avventurahimhoney don't!il mio amico pinguinoil mostro (2025)il padre dell'anno (2025)il principe della folliail sentiero azzurroin the lost landsio sono rosa riccijane austen ha stravolto la mia vitajohn candy: i like mela ballata di un piccolo giocatorela casa delle bambole di gabby - il filmla chitarra nella roccia - lucio corsi dal vivo all’abbazia di san galgano
 NEW
la divina di francia - sarah bernhardtla donna della cabina numero 10la famiglia halloweenla famiglia leroyla grande paura di hitler. processo all'arte degeneratala mia amica evala ragazza del corola riunione di condominiola valle dei sorrisila vita va cosi'
 R
la voce di hind rajablast breath (2025)l'attachement - la tenerezzale citta' di pianural'isola di andrealo spartito della vitamaterial love
 NEW
ne zha - l'ascesa del guerriero di fuoco
 NEW
noi e la grande ambizioneper te
 NEW
piero pelu’. rumore dentropomeriggi di solitudine
 NEW
predator: badlands
 NEW
qui staremo benissimoquirriproberto rossellini - piu' di una vitascirocco e il regno dei ventisiamo in un film di alberto sordi?sotto le nuvolespringsteen - liberami dal nullasquali (2025)stevesuccede in una nottesuper charliesuper happy foreverteresa - la madre degli ultimitesta o croce? (2025)the conjuring - il rito finalethe last vikingthe life of chuckthe long walk (2025)the lost busthe mastermindthe perfect neighbor: la vicina perfettathe smashing machinethe toxic avengerthe ugly stepsisters
 NEW
toni, mio padretre ciotoletron: aresun crimine imperfettoun film fatto per bene
 NEW
un semplice incidenteun viaggio per incontrare mimi'una battaglia dopo l’altra
 NEW
una famiglia sottosoprauna sorellina per peppa pigzvani' - il romanzo famigliare di giovanni pascoli

1066785 commenti su 52795 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

4 MATTI CERCANO MANICOMIO CONFORTEVOLEAMORE A' LA CARTEAMORE A MALTAASSALTO AL BLINDATOBERTOLDO, BERTOLDINO E CACASENNO (1936)BERTOLDO, BERTOLDINO E CACASENNO (1969)BOMB SQUADBOUNDLESSBRUCE LEE LA TIGRE INDOMABILEDARKNESS OF MANDON'T LET HIM FIND YOUDOPPIA IDENTITA'ELETTROSHOCKHOOD WITCHIL MIO AMORE PASSATO E FUTUROIL MOSTRO DEI CIELIIN THE SHADOW OF KILIMANJAROINNAMORARSI A MUSTANG RANCHLA DONNA PIU' ASSASSINATA DEL MONDOL'AMORE NON DIVORZIA MAIMARATONA DI NEW YORKOCCUPIED CITYOMICIDI A MYSTERY ISLANDPER L'ONOREPERICOLI ONLINEPROVA D'INNOCENZAPSYCHOVILLE - STAGIONE 1PSYCHOVILLE - STAGIONE 2SHADOW OF THE HAWKSONNO SENZA FINESPELLBREAKER: SECRET OF THE LEPRECHAUNSTHE GHOST DANCETHE RETURN OF WONDER WOMANTI VORREI COME MIA FIGLIAYOU ANIMAL!

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


A HOUSE OF DYNAMITE
Locandina del film A HOUSE OF DYNAMITE Regia: Kathryn Bigelow
Interpreti: Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

LA VOCE DI HIND RAJAB
Locandina del film LA VOCE DI HIND RAJAB Regia: Kaouther ben Hania
Interpreti: Amer Hlehel, Clara Khoury, Motaz Malhees, Saja Kilani
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

NOSFERATU (2024)
Locandina del film NOSFERATU (2024) Regia: Robert Eggers
Interpreti: Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Skarsgård, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney, Adéla Hesová, Milena Konstantinova, Stacy Thunes, Gregory Gudgeon, Robert Russell, Curtis Matthew, Claudiu Trandafir, Georgina Bereghianu, Jordan Haj, Kateřina Bílá, Maria Ion, Tereza Dušková, Liana Navrot, Mihai Verbintschi, Karel Dobrý, Andrei Sergeev, Matěj Beneš, Marek Pospíchal, Jan Filipenský, Alex East, Christian Dunckley Clark
Genere: horror

Recensione a cura di Harpo

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net