Voto Visitatori: | 6,81 / 10 (230 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 5,00 / 10 | ||
Benjamin Franklin Gates (Nicholas Cage) è l'ultimo discendente di una famiglia che per anni è andata alla ricerca, inutilmente, dell'inestimabile Tesoro di Alessandria. Trovato ai tempi delle crociate da alcuni soldati, autonominatisi Cavalieri dei Templari, e da loro custodito per secoli, l'ubicazione del tesoro è stata tenuta nascosta per anni da una società segreta denominata Massoneria, che ha disseminato il globo di criptici indizi per poterlo raggiungere.
Indizio dopo indizio, Gates trova, con un gruppo di amici, una nave tra i ghiacci dell'Antartico, che dovrebbe finalmente contenere il preziosissimo carico, ma si imbatte nell'ennesimo indizio che, una volta decifrato, rivela l'incredibile: la mappa per raggiungere il Tesoro di Alessandria è incisa sul retro del documento storico più importante d'America, la Dichiarazione di Indipendenza! Tradito dai suoi compagni, che intendono rubare il prezioso documento e poi distruggerlo, Gates, insieme all'unico dei compagni rimastogli fedele e a una bellissima esperta di documenti antichi (Diane Kruger), dovrà anticipare ogni mossa del suo nuovo nemico e riuscire a mettere le mani sul tesoro prima di lui.
Uscito, con un tempismo perfetto, nel periodo della mania da "Codice da Vinci", "Il mistero dei Templari" rispolvera il classico tema cinematografico e letterario della caccia al tesoro alla Indiana Jones, proponendoci un intrepido Nicholas Cage al posto dell'allora atletico Harrison Ford. Il film risulta francamente un mero prodotto concepito a tavolino per raggranellare quanti più soldi fosse possibile, e lo dimostra il fatto che sfrutta una serie di situazioni e di stereotipi talmente banali e già visti, che durante la visione si è in grado di anticipare ogni mossa del nostro protagonista e, viceversa, dell'antagonista.
I deejavù che si hanno durante la visione sono di notevole intensità: il film principale da cui trae maggiormente spunto è naturalmente il primo "Indiana Jones e il predatori dell'Arca Perduta", da cui eredita addirittura l'intera struttura e disposizione dei personaggi (avventuroso protagonista, amico sfigato dell'avventuroso protagonista, bella compagna dapprima ostile e poi innamorata dell'avventuroso protagonista, antagonista che ruba sempre gli oggetti importanti all'avventuroso protagonista che li ha faticosamente recuperati). Ma non solo: se a questo ci aggiungiamo un pizzico di "The Score" e "Mission Impossible" o, comunque, del classico tema del colpo impossibile, uno spicchio di "Allan Quatermain e le miniere di Re Salomone" e una spruzzatina di "Codice da Vinci" con annessi Templari e Massoni (a tal proposito, patetica la traduzione del titolo da parte della distribuzione italiana, che vuole far credere, dopo il successo del Codice da Vinci in Italia, che l'intero film sia incentrato sui Templari, quando non è affatto così), otteremo quindi il cocktail esplosivo, ma prevedibile, di cui è composta questa pellicola.
Detto questo, bisogna aggiungere che il film, nonostante tutto, non è realizzato affatto male, tutt'altro: Jon Turteltaub ("Phenomenon", "Instinct") si dimostra molto abile nello svolgere il compito assegnatogli dal produttore Bruckeimer e confeziona una pellicola che per un paio d'ore riesce a divertire e a far quasi dimenticare che si sta guardando qualcosa di già visto.
Nicholas Cage, dal canto suo, si difende più che bene nel ruolo dello scaltro cercatore di tesori ed è affiancato da una Diana Kruger la cui contemplazione dello splendido viso vale da sola il prezzo del biglietto.
Scherzi a parte, "Il mistero dei Templari" è un film di cui consiglierei la visione solamente dopo la disponibilità di noleggiarlo, ma che certamente potrà piacere a chi si accontenta di trascorrere due ore spensierate, che spenderà quindi volentieri il prezzo del biglietto.
Io da un film pretendo di più di un mosaico ben incastonato di idee già sfruttate e quindi non mi sento di promuoverlo.
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Recensione a cura di stefano76 - aggiornata al 04/01/2005
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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