Antologia di tipo sci-fi che esplora storie di meraviglie e terrore dell'era digitale che avvengono nell'angolo più remoto del cyberspazio, la Dimensione 404.
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Ad un primo approccio sia riallaccia a Twilight Zone con la voce narrante di Mark Hammill all'inizio di ogni episodio di questa breve serie antologica, oltre a Black mirror per i vari spunti fantascientifici. Della prima non ha la grande variabilità di generi che caratterizzava la serie di Rod Serling, mentre della seconda ne condivide gli spunti ma non ha il tono cupo. Anzi, fondamentalmente c'è un sottofondo molto ironico negli episodi, senza avere velleità satiriche. Più votata all'intrattenimento puro con più di una strizzata d'occhio ai b-movie di una volta, probabilmente anche per necessità di budget non certo all'altezza di Black Mirror. Una serie piacevole che si lascia seguire in ogni episodio anche grazie a buone interpretazioni.