Il 63enne veterano di guerra Vincent, sarcastico, rude, e pieno di risentimenti, siede sulle rovine della sua vita. Tutto cambia quando il suo vicino di casa, il dodicenne Oliver, lo presenta come un eroe dei giorni nostri per un progetto scolastico.
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La critica oltreoceano lo ha osannato oltremodo e lo strascico di entusiasmo è giunto sino a noi, ma di fatto sotto il sole non c'è niente di nuovo. C'è un Murray che rifa uno dei suoi personaggi più celebri, c'è la McCarthy che va tanto in voga nella commedia leggera, nel post 'Bridesmaids' richiestissima dal pubblico americano, e per essere sicuro di non sbagliare Melfi ripropone un dipanamento di trama piuttosto telefonato, lo scorbutico asociale ammansito da un'anima nobile, infante, una contribuzione reciproca di sentimenti, Vincent che riscopre un po' d'amore in se stesso, ricopre la latitante figura paterna nel ragazzo, dispensatore di opportuni consigli per temprarlo alla vita e a farsi rispettare dai coetanei. Caramelloso e infatti la distribuzione italiana ha ben pensato di riporlo sotto Natale, unico motivo d'interesse l'impastato accento russo di Naomi Watts (possibilmente in lingua originale perchè il doppiaggio è troppo corrivo, la parodizza anche se poi l'intento è quello) nei panni di una prostituta rozza, irriconoscibile, goliardica anche se sembra finita un po' per caso sul set, abbastanza sprecata.