Un ispettore ferisce a morte un giovane di colore e la notizia provoca una violenta rivolta nella periferia di Parigi. Vinz, Hubert e Sai vagabandona per la città alla ricerca di un pretesto qualsiasi per scatenare la loro disperazione, la violenza, l'odio.
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Qui abbiamo la faccia di Vincent Cassel, dalla quale si evince chiaramente che il suo personaggio prova un notevolissimo fastidio, nonché acuta irritazione che sconfina spesso in rabbia e furore. Gli rode, insomma. Questo appare molto chiaro. Il regista è riuscito bene a farci capire che è veramente rabbioso, nervoso e irritato. Non c'è motivo di dubitare, perché è proprio così. La narrazione mostra la tendenza a reiterare il concetto testé espresso. Si attende con una certa speranza che avvenga qualcosa di significativo. Speranza che si ripone in una paio di scene (il vecchio che ai gabinetti racconta un simpatico aneddoto sulla sua prigionia in Siberia e il cocainomane Asterix che improvvisa una roulette russa), ma speranza destinata ad essere vana. Dal punto di vista tecnico ed estetico è un film inattaccabile.