Rèmy, cinquant'anni, divorziato, si trova all'ospedale. L'ex moglie Louise, chiama il figlio Sébastien a Londra per convincerlo a tornare a casa in questo momento. Sébastien prima esita, poi parte per Montreal per aiutare la madre e sostenere il padre.
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E' un bel film, racconta la vita e la morte, è una poetica favola amara ma bella. A volte forse i personaggi sono irreali nella loro saggezza disincantata, ma non è un difetto. Se fosse stato veramente reale, senza l'espediente del figlio ricco e buono, senza l'ironia e i panorami sereni, senza i protagonisti bellini e dolci, pochi avrebbero potuto sopportarlo. La morte di cancro nella realtà è più triste e penosa, e non bisogna andare lontano per toccarla con mano. Ma la poesia non è necessariamente realismo. E questo film è poesia. Mi è piaciuto anche il tono confidenziale dei dialoghi: accattivante e inaspettato. Anche le dissolvenze alla fine di ogni dialogo importante è una bella trovata, non credo che rallenti, quanto invece ritma all'ascolto. Fotografia sgranata, niente steady camera, inquadrature tradizionali... cinema tradizionale ma originale. Bello.