Elwood P. Dowd, un simpatico pazzerello di mezza età, immagina che un grande coniglio bianco di nome Harvey lo accompagni nelle sue peregrinazioni attraverso i bar. Ma forse il coniglio esiste davvero.
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Gran bella commedia di Henry Koster, giustamente la sua opera più famosa, colma di buoni sentimenti, ma che riesce a veicolare bene il messaggio a favore dell'accettazione del diverso, con un soggetto anche parecchio sopra le righe per il periodo, narra delle vicende di Elwood e del suo migliore amico, un coniglio gigante immaginario, mostrando costantemente la dicotomia tra l'uomo considerato pazzo come Elwood e le persone considerate sane, come possono essere i comprimari, tratteggiando bene il personaggio, grazie anche ad una grande prova di James Stewart, mostra quanto Elwood sia una persona estremamente gentile e premurosa, immune ai risentimenti della gente comune, incapace di provare rancore o rabbia, porgendo spesso l'altra guancia anche in casi in cui gli altri lo maltrattano, una sorta di eterno bambino che ha incontrato questo Pooka, creatura mitologica, che gira spesso con lui, è fantastico vedere i confronti col resto della società, come può accadere già nella prima parte quando Elwood piomba a casa sua e la nipote ha organizzato una festicciola per incontrare qualche ragazzo abbiente e Elwood fa fuggire tutte le nobildonne con la puzza sotto al naso perché ha presentato a tutte il suo amico immaginario, momento emblematico, così come lo è il momento in cui la sorella lo porta in clinica per farlo internare ma il dottore interna lei pensando sia tutto un piano contro Elwood, che comunque inganna involontariamente tutti coi suoi modi estremamente garbati, fino ad arrivare ad una seconda parte dove il film si trasforma in una sorta di ricerca di Elwood che è in giro per la città da parte dello staff della clinica, creando anche qualche situazione comica interessante.
Nella parte finale, emerge tutta la critica all'alienazione dell'uomo moderno, mostrato come scorbutico e pieno di pregiudizi, a proposito di questo diventa emblematico il dialogo col tassista in cui afferma che preferisce i pazienti prima, quando considerati matti, perché con la testa fra le nuvole ma gentili, piuttosto che dopo, quando diventano dei rompicogl1oni pazzeschi, arrabbiati, stressati, ansiosi.
Nel complesso, una gran bella commedia impegnata, colma di significati di tolleranza e con un approccio positivo nei confronti della vita, dallo stampo teatrale - d'altronde è tratta da una piece - recitata divinamente da tutto il cast, Stewart non è una sorpresa, Josephine Hull stupisce, con dialoghi acuti e divertenti, registicamente di forte impatto, consigliatissimo.
Un grandissimo film , una commedia d'altri tempi con una scenggiatura di ferro e recitazioni di veri professionisti , su tutti un James Stewart da oscar . E se il coniglio avesse ispirato Donnie Darko .. magari Gyllenhall è il nipote di Stewart.. chissà?
Elogio della fantasia all'ennesima potenza nonché sincera riflessione sul "diverso": manca una netta presa di posizione sull'alcolismo del protagonismo ma forse non era l'obiettivo principale del racconto, che va detto funziona benissimo nel suo meccanismo di stralunata commedia degli equivoci. James Stewart vi si immerge con la consueta classe e sono impagabili le sue smorfie nei confronti dell'immaginario Harvey ed i suoi inviti a cena in serie con tanto di biglietto da visita!
Commedia simpatica diretta e recitata molto bene, James Stewart è sempre stato un grande interprete, uno dei miei preferiti di quei tempi, capace di giocare con leggerezza e disinvoltura tra le righe della semplicità e del sentimentale senza mai trascendere o diventare banale. E' vero che in alcuni momenti risulta un po' verbosa, ma per forza di cose deve concedere mezzo passo alla retorica per non far prevalere troppo la fantasia, quando invece nasconde significati profondi e sempre attuali che trattano la natura umana nelle sue tante sfaccettature. Ecco che l'accettazione del diverso, ma anche il timore di ciò che non conosciamo e che ci rende ostili vengono trattati con delicatezza e sobrietà, riuscendo a proporre una storia fatta di ironia ma anche di emozioni valide. Un film che vale la pena vedere almeno una volta.
Bellissima commedia, che lascia di buon umore subito dopo la visione. Ci sono delle scene semplicemente esilaranti, mentre altre molto significative e malinconiche che fanno riflettere sulla società, tristemente oppressa dal consumismo e dall'avidità, ed esaltano la bontà e la generosità. L'interpretrazione di Jimmy Stewart è fantastica, affiancato da una bravissima ed effervescente Josephine Hull.
Un bellissimo classico. Dietro il velo di buonismo si cela però una fredda tristezza. Stupendo lo script, con almeno due o tre scene indimenticabili. Un ottimo cast di attori, con J. Stewart straordinario. Un antesignano del nostro Forrest Gump, per alcuni aspetti. Una commedia nel più classico stile Hollywood anni 50, ma con una marcia in più. Davvero stupendo.
Una commedia adorabile che dietro l'apparente bonarietà cela uno sfondo anche tragico: con il brio tipico delle produzioni d'epoca il film veicola un messaggio di solidarietà nei confronti del diverso, l'accettazione di una realtà 'altra' nel quale rifugiarsi dopo un'esperienza traumatica (erano ancora aperte le ferite della seconda guerra mondiale), ma anche l'assoluta ricchezza di un animo gentile che all'astuzia preferisce l'amabilità. Sarebbe magnifico se in ogniuno di noi ci fosse un minimo del candore di Elwood P. Dowd, uno dei personaggi più teneri e struggenti della cinematografia di tutti i tempi. A rendere "Harvey" un classico intramontabile c'è anche la squisita regia di Koster al servizio di un copione premio Pulitzer dalla forza dirompente francamente irresistibile, oltre che un manipolo di attori davvero impagabile sul quale svettano il meraviglioso Stewart e l'esilarante piccola Hull. Forse si fa eccessivamente teatrale nella seconda parte ma rimane una delle migliori commedie americane di sempre e il coniglione immaginario è un (non)protagonista indimenticabile.
Il coniglio Harvey (immaginario) è entrato nel cuore della commedia popolare americana più dei recenti casi di Lynch e Donnie Darko. Un classico del genere, divertente e liberatorio, con un'ottimo Stewart
Consiglio a tutti la visione di questa commedia straordinaria che io ormai da tempo mi riguardo con scadenze sempre più brevi. Un toccasana per lo spirito in grado di far sorridere anche l'uomo più triste della terra!
Forse a volte è meglio rimanere eterni bambini piuttosto che avventurarsi nel caos e nella frivolezza della vita mondana. Elwood è un uomo che con il suo amico (nonché coniglio gigante) Harvey entra nei bar come uno straniero e parla con la gente: beve con loro, si fa confidare i problemi, le bruttissime cose che hanno fatto e le bellissime cose che faranno. Elwood è una persona straordinariamente sincera che ha scelto di essere amabile piuttosto che astuto. Elwood è interpretato da uno dei migliori attori che il cinema abbia mai avuto e che purtroppo non avrà mai più.
Una grande commedia con elementi di fantasia, ma che colpiscono la realtà in pieno viso. Solo James stewart poteva reggere una sceneggiatura così particolare, ma con la collaborazione degli altri attori tutti bravissimi specialmente Josephine Hull ( la sorella ).
Ci sono alcuni dialoghi che sono molto profondi e colpiscono il cuore tanto sono veritieri e taglienti, un film da vedere assolutamente.
Tenera commedia dal sapore fiabesco, un inno alla libertà dell'animo e alla diversità come ricchezza da cui attingere, ma anche al potere terapeutico della fantasia, che fa capire l'inutilità delle rassicuranti etichette con cui distinguiamo la normalità dall'anormalità. Il film forse risente delle origini teatrali del testo, che sembra un pò attorcigliarsi su se stesso, ma, allo stesso tempo, proprio questo consente di goderci di una squadra di attori di vecchio stampo che sono una delizia per gli occhi e le orecchie, molti dei quali avevano già portato la commedia sul palcoscenico: su tutti Josephine Hull, che interpreta la sorella maggiore di Eldwood, vincitrice dell'Oscar. Inutile spendere parole su James Stewart, uno degli attori più versatili della storia di Hollywood, qui perfettamente nella parte. Ovviamente lo consiglio a tutti, e vi consiglio anche il recente "Lars e una ragazza tutta sua" che, pur con le dovute differenze, mi sembra un più che degno erede della gentilezza di questo film.
Non è facile diventare amico di un Pooka! La leggenda dice che siano schivi e non amino gli umani, ma Elwood P. Dowd c'è riuscito! Ha conosciuto un Pooka di nome Harvey e non solo, è anche diventato il suo migliore amico, compagno di vita, vita trascorsa tra bar e cene tra amici improvvisati, conosciuti magari solo un giorno prima! Elwood P. Dowd è un uomo dal grande animo, un uomo dallo sguardo fanciullesco e il sorriso solare, un uomo il quale non si può non amare, non apprezzare, così come è, senza volerlo cambiare!
Non so che dire, una volta finito di vedere il film penso che chiunque vorrebbe avere per amico Harvey! Finito il film tutti noi vorremmo scappare dalla realtà che ci circonda, farci a pugni come Elwood e vincerla!
Stupendo, da vedere e rivedere, magari insieme ad un amico di nome Harvey!
IMMENSO James Stewart, l'oscar quell'anno doveva esser suo, per una delle interpretazioni più vere e più sentite che io ricordi! Delicatissimo e dolcissimo interprete!
Godibilissima e proprio bella commedia che si può riuassumere nella frase citata da maybe credo visto che è una sfida alla realtà e alle convenzioni e frenesie della società.
Un film che dimostra come un buon soggetto, una sceneggiatura articolata perfettamente e degli ottimi interpreti possano dare vita ad un film favoloso e senza tempo. Bellissimo.