Michael Moore esamina cosa è successo agli Stati Uniti dopo l'11 Settembre. Inoltre descrive i rapporti tra Bush e Bin Laden e come siano diventati nemici mortali.
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Mah..che dire..molto meglio bowling a columbine, certamente questo è molto più ruffiano, soprattutto nella seconda parte, in cui moore cerca di impietosire lo spettatore raccontando la tragedie di giovani morti in iraq. Per carità, non invidio le situazioni delle loro famiglie, nè sono felice per questo; tuttavia se fossi stato in moore mi sarei soffermato più sui ragazzi iracheni che non americani.. innanzitutto perchè gli americani hanno invaso l'iraq e non viceversa; e poi perchè trovo fastidiosi questi tentativi, diciamo alla schindler's list, di far inorridire lo spettatore con storie\immagini facilmente strappalacrime, piuttosto che analizzare il problema.. Tutta la parte di bush, inoltre, non aggiunge niente a chi avesse letto un paio di volte un giornale in vita sua, si sapeva già della notizia "in ritardo" della vittoria, del cugino che lavorava nell'emittente televisiva, si sapeva che lavora un giorno sì e venti no, ma soprattutto si sapeva che è un alcolizzato con un quoziente intellettivo di uno spazzolino da denti, salito al potere grazie al suo nome e pupazzetto dei piani alti americani. Ho trovato quantomeno fastidioso anche il tono nella narrazione, come se sapesse tutto e ci stesse raccontando fatti top secret.. Ma và và, come se servisse michael moore per capire che bush è un emerito *****ne...