Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Possiamo vedere il film sotto due aspetti diversi. Il primo e' quello costituito dagli effetti speciali, dall'aspetto scenografico e dell'arte del disegno e della fotografia digitale. L'altro aspetto riguarda la sceneggiatura, la trama della storia e i ritratto dei personaggi.
Sotto il primo punto di vista il film e' eccellente, un 3D discreto ma fatto molto bene, immagini e colori degni del miglior fantasy.
Invece la scenografia e' semplice e lineare. Siamo lontani dall'innovazione epocale come avvenne in Matrix. Siamo lontani da una trama ricca di sempre nuove intepretazione come avviene nei film e nelle opere d'arte autentiche. Ma soprattutto siamo in presenza di una mercificazione banale e immatura della spiritualita', la quale la si propone come una fuga in un mondo immaginario fatto di banalita' della new age piu' sempliciotta.
L'aspetto che pero' toglie al film, secondo me, ogni autorita' e' il fatto che priva completamente lo spettatore del proprio slancio di immaginazione. Il film e' scontato e tutto e' rivelato, non lasciando nulla al mistero e alla nostra intuizione.