Denzel Washington interpreta un detective privato, ex agente segreto che, dopo aver finto la sua morte, trascorre una vita tranquilla e monastica in campagna. Ma la calma è destinata a finire quando una giovane prostituta è minacciata dai suoi sfruttatori. L'agente torna in azione provocando le ire della feroce mafia russa che tenta di eliminarlo attraverso disonesti agenti della CIA.
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Un bel film come quelli che si facevano una volta: i cattivoni sono cattivoni e basta, parlano da cattivoni, si comportano da cattivoni, hanno il look da cattivoni, il buono è uno che sta calmo in disparte ma se lo fai incazzare ("non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo" direbbe Bud)... Le scene d'azione sono molto ben girate, la tensione è ben dosata e Denzel riesce ancora una volta a tirar fuori un'interpretazione con i fiocchi.
Certo la trama è quella che è (un po' Taxi Driver, un po' Man on Fire), alcuni personaggi sono poco sfruttati (Chloë Grace Moretz), forse poteva durare un po' di meno, ma alla fine il film fa quello che deve fare, intrattenere, non ha ambizioni che poi faticherebbe a dover raggiungere.
Ottima l'idea di inserire più sangue del solito, ultimamente gli action stanno riducendo un po' troppo il fattore violenza rispetto ai film di un tempo.