Un sicario, il suo capo, un mercante d'arte e un piano di riciclaggio che accidentalmente trasforma l'assassina in una sensazione d'avanguardia che la costringe a giocare il mondo dell'arte contro la malavita.
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Lo spunto non sarebbe nemmeno male perché descrive con una certa arguzia alcuni aspetti del mondo dell'arte concettuale, luogo d'incontro delle seghe mentali artistiche con le seghe mentali di collezionisti o presunti tali. Pur avendo un parterre di attori di tutto rispetto come la Thurman e Jackson, il film rimane sempre su un piattume di crociera, non decollando mai fra commedia nera, heist movie e gangster. Complessivamente un film che punge meno di quanto dovrebbe e risultando abbastanza incolore malgrado le buone premesse.