Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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"Dogville" è un film insolito, atroce. Insolito perchè è ambientato su un palco, in un teatro di posa. Volutamente Lars Von Trier non presenta una cittadina specifica, collocata nello spazio perchè vuole raccontare la storia di tutti. La vita così come la conosciamo, la vita che quasi sempre facciamo finta di non vedere. Atroce perchè tremendamente vero. Potrei esaurire tutti i caratteri che ho a disposizione per scrivere questa recensione eppure non riuscirei,( credetemi sulla parola!)a spiegare "Dogville" a nessuno di voi. E' un 'esperienza personale, intima. E' un film che bisognerebbe guardare da soli: per riflettere, indignarsi e anche piangere, se necessario, senza avere il timore che qualcuno ci giudichi se decidiamo di farlo. Non potete neanche lontanamente immaginare quali reazioni susciterà in voi fino a quando non vi troverete da soli, davanti allo schermo. Soli e senza difese, proprio come quando ci si guarda dentro. "Dogville" è in tutti noi e non possiamo negarlo, fa parte di una vita che conosciamo dal momento in cui siamo nati. E' un paese come ce ne sono tanti, ma è soprattutto un "paese dell'anima", un'anima meschina, sporca , gretta, ottusa, spietata. La chiave di volta del film è come direbbe Tom( Paul Bettany)"l'argomentazione", ovvero l'accettazione. Peccando di presunzione e superbia(e di peccati i questo film ce ne sono tanti),Tom approfitta dell'arrivo in città della bella e affascinante Grace (Nicole Kidman), in fuga da un gruppo di gangster,per insegnare ai compaesani l'arte dell' accettare chi è, in un certo senso, diverso da loro. All'inizio viene accolta con riluttanza e paura, poi col tempo gli abitanti di Dogville cominciano ad approvare la sua presenza in città, affidandole mansioni tutt'altro che indispensabili, senza le quali avrebbero continuato a vivere come sempre.La sua vita procede "tranquilla" per un po', ma la minaccia della polizia che è sulle sue tracce scuote la monotonia della vita delle persone. Comincia quindi lo sfruttamento: più ore di lavoro, retribuzione più bassa.
Grace è costretta ad accettare a sua volta e suo malgrado i maltrattamenti, le umiliazioni e anche la violenza carnale prima da parte di Chuck, poi da quasi tutti gli uomini del paese. Le donne,gli uomini e perfino i bambini sentono il diritto di privarla della sua libertà e delle sue speranze, arrivando a legarla alla catena come un CANE.Prova più volte a scappare, ma gli abitanti non glielo permettono, forse perchè hanno bisogno di qualcuno su cui scaricare la loro rabbia, il loro risentimento, la loro invidia.Grace diventa il "capro".L'espiazione di Dogville. Sarà lo stesso Tom (innamorato di lei) a consegnarla alla polizia. L’uomo misterioso che la inseguiva, altri non era che suo padre, un killer. Al termine il film cambia faccia, Grace si rivela in tutta la sua arroganza, si erge a giudice e condanna chi ha abusato di lei. Ordina di uccidere. La sua ira non risparmia nessuno, tranne Mosè, il cane. L'unico che merita di vivere.