Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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Geniale e di "maniera" The Kingdom di Von Trier. Con Le onde del destino fa commuovere migliaia di spettatori. E questo probabilmente gli piace. Spunta fuori Dancer in the Dark (ipercommevente-assurdo e s****to mega-polpettone) e spuntano fuori anche i primi sospetti che Von Trier sia ,sotto sotto, un furbacchione che vuole intrappolare lo spettatore che gli stessi trucchetti del cinema americano sentimentale. E anche adesso con Dogville vuole soltanto provocare uno stato mentale molto forte ( in questo caso molto diverso dai precedenti film).
Il problema sta nel fatto che le tecniche di ripresa usate dal regista sono banalissime: tutto è fatto con macchina a mano e basta. E' un po come un bambino di 6 anni che scrive una storia in classe alla prima elementare. Non c'è grammatica. Se volessero, tutti sarebbero in grado di fare un film cosi. E' un po come fare il regista a teatro (ma molto meno seriamente), stessa identica cosa: costruzione teatrale della scena e relative riprese. Lars Von Trier per nascondere questo suo limite (è presente in tutti i suoi film) "entra" nella setta del famosissimo "Dogma" : 10 regole estreme e senza via di scampo, per fare un film. Ma il dogma può essere interessante per 3-4 film (Festen ad es.) poi diventa ripetitivo e Lars Von Trier, non sapendo fare altro (non ha mai fatto altro tipo di regia) si inventa la scenografia bizzarra di Dogville in stile teatrale. C'è ovviamente da dire che le capacità di costruire le scene sono impressionanti e dimostrano una fortissima personalità del regista.
Per me Lars Von Trier è un bravo regista, sicuramente desciso e convinto in quello che fa, ma la sua troppa furbizia sopra descritta e le troppe dicerie che girano sulla sua "genialità" mi fanno pensare che Von Trier sia solo tanto benedetto dal Signore (Trier è molto credente... pure troppo pare.) e assolutamente non un genio come si vuole far credere.