Un gruppo di schiavi provenienti dalla tribù dei Mendi della Sierra Leone raggiunge L'Avana a bordo di una nave portoghese. Nell'isola caraibica vengono comprati dagli spagnoli, quindi imbarcati sulla Amistad diretti a Puerto Principe per iniziare la loro vita di schiavitù. Ma agli schiavi giunge voce che, una volta a destinazione, sarebbero stati uccisi. Ritenendo fondate queste voci capiscono che se vogliono salvarsi devono muoversi in qualche modo e tre giorni dopo aver lasciato il porto...
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Ecco lo Spielberg cattivo ! Si è già detto troppe volte che si tratta di un regista altalenante, uno che alterna periodi propizi a periodi sterili di idee, sforna capolavori ma produce anche tamarrate hollywoodiane. Stavolta si rifugia nel filmone storico pieno di costumi antichi e scenari ottocenteschi, impressionante e interessante per certi versi, ma fragile in quanto a contenuti, uno di quei film che ti fanno vedere alle scuole medie perchè insegnano la storia, hanno tanti bei valori, si battono per i diritti dell'uomo e cercano di commuovere in modo insistente e ruffiano. Ma tutti questi sono i requisiti delle fiction e lasciamoli alle fiction. La sufficienza è per il cast galattico (sprecato...) e perchè in fondo l'episodio dell'Amistad fu un'importante scintilla per la guerra di secessione, un episodio che era stato rimosso dalla storia e che Spielberg ha contribuito a far riemergere.