z, l'orgia del potere regia di Costa-Gavras Algeria, Francia 1969
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z, l'orgia del potere (1969)

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locandina del film Z, L'ORGIA DEL POTERE

Titolo Originale: Z

RegiaCosta-Gavras

InterpretiYves Montand, Irene Papas, Allel El Mouhib, Jean-Louis Trintignant, Jacques Perrin, Charles Denner, Bernard Fresson, François Périer, Pierre Dux, Georges Géret, Magali Noël, Marcel Bozzuffi, Renato Salvatori, Julien Guiomar, Jean Dasté, Clotilde Joano, Sid Ahmed Agoumi, Maurice Baquet, Hassan El-Hassani, Gérard Darrieu, Jean Bouise, Jean-Pierre Miquel, Van Doude, Guy Mairesse, Andrée Tainsy, Eva Simonet, François Chaumette, José Artur, Raoul Coutard, Steve Gadler, Gabriel Jabbour

Durata: h 2.07
NazionalitàAlgeria, Francia 1969
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1967

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Trama del film Z, l'orgia del potere

Grecia 1963, un giovane magistrato che sta indagando sulla morte di un deputato pacifista scopre una cospirazione ordita dalla polizia. Pur essendo egli stesso figlio di un poliziotto, conduce una rigorosa inchiesta che lo porta a indiziare per l'omicidio alti ufficiali della polizia, Lo scandalo che ne segue porta alla caduta del governo conservatore in carica. Dopo alcuni anni, nel 1967, un colpo di stato, detto "dei colonnelli", instaura nel paese una feroce dittatura di destra che sopprime le libertà democratiche e, come recita la voce narrante nel finale,....contemporaneamente i militari hanno proibito i capelli lunghi, le minigonne, Sofocle, Tolstoi, Mark Twain, Euripide, spezzare i bicchieri alla russa, Aragon, Trotsky, scioperare, la libertà sindacale, Lurcat, Eschilo, Aristofane, Ionesco, Sartre, i Beatles, Albee, Pinter, dire che Socrate era omosessuale, l'ordine degli avvocati, imparare il russo, imparare il bulgaro, la libertà di stampa, l'enciclopedia internazionale, la sociologia, Beckett, Dostojevskij, Cechov, Gorki e tutti i russi, il "chi è?", la musica moderna, la musica popolare, la matematica moderna, i movimenti della pace, e la lettera "Z" che vuol dire "È vivo" in greco antico.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (6 voti)8,50Grafico
Miglior film stranieroMiglior montaggio
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior film straniero, Miglior montaggio
Miglior film straniero in lingua straniera
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero in lingua straniera
Miglior attore (Jean-Louis Trintignant)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attore (Jean-Louis Trintignant)
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Voti e commenti su Z, l'orgia del potere, 6 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Boromir  @  20/04/2023 21:14:24
   10 / 10
Forse il caso più emblematico di Premio Oscar assegnato per decisione al contempo politica e artistica, nonché la ridefinizione ultima del cinema d'impegno civile. Ispirato alla vera storia dell'assassinio del deputato Grigoris Lambrakis (che avrebbe aperto le porte al golpe militare in Grecia), il film di Costa-Gavras rimuove nomi e riferimenti vari alla cronaca, tendendo così a un'astratta allegoria dell'eterno ritorno della dittatura nella Storia.
Il regista greco regala un'opera modernissima, dal montaggio serrato e caratterizzato da movimenti di macchina asciutti e fluidissimi, che non fanno distogliere lo sguardo dai fatti neppure per un secondo, né confondono lo spettatore tra gli anfratti di un'inchiesta complessa e stratificata. Cast di prim'ordine, dall'austero Jean Louis Trintignant al sempre intenso e realistico Renato Salvatori, per arrivare alla presenza silenziosa e ieratica di Irene Papas. Un promemoria.

VincVega  @  21/03/2023 13:29:56
   8½ / 10
Pellicola eccellente di Costa Gravas che realizza un thriller politico ispirato da fatti reali nella Grecia degli anni '60, immergendo lo spettatore in una cospirazione ordita dai piani alti, atta a minare la libertà dell'individuo. La crescente presa di coscienza va di pari passo con la rabbia (almeno per gli antifascisti) che culmina in un finale amaro e beffardo. Un film assolutamente da vedere, coraggioso (naturalmente non girato in Grecia...), importantissimo ed attuale ancora oggi (e si nel 2023 nel mondo ci sono governi che si comportano in maniera simile). Cast corale di alto livello.

Lory_noir  @  14/09/2012 11:55:25
   7½ / 10
Un buon film, dai temi impegnati ma reso accessibile a tutti da una buona regia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/09/2010 23:40:09
   9 / 10
Stile asciutto ed essenziale, racconto serrato via via in crescendo di tensione drammatica e grottesca. Z racconta gli albori del golpe dei colonnelli in Grecia decisi ad estirpare le troppe libertà concesse e la deriva morale e politica (secondo loro) del paese.
Nella sua estrema semplicità e forse, sottolineo forse, può apparire troppo schematico, ma è indubbia la qualità e soprattutto il riconoscere determinate situazioni in altri paesi.

Jumpy  @  16/04/2009 11:19:20
   8 / 10
Splendido film polizesco/drammatico, immeritatamente dimenticato nonostante l'estrema attualità.
Trama che scorre via fluida e gestita magistralmente nonostante sia intricatissima, nel cast spicca, su tutti, Yves Montand, atmosfera, da un certo punto in poi, che trasmette con una certa efficaca il crescendo di tensione.
Da vedere, fino...

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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  27/03/2008 20:34:35
   8 / 10
Questo film ha ormai 40 anni, ma secondo me non li dimostra. I fatti di Genova del 2001 stanno ancora lì a dimostrare che forze oscure e deviate continuano a nascondersi dietro la facciata delle istituzioni pubbliche (soprattutte nelle “forze dell’ordine”), pronte a derogare ai principi democratici per fini di parte. Ben venga quindi un film del genere, teso a spiegare questo fenomeno nel suo tipico schema. Certo ai tempi del colpo di stato in Grecia fatto dai Colonnelli, la cosa era più visibile e scoperta, ma ripeto, il modello è ancora attuale.
Prima di tutto, nel film, si presentano le forze politiche e istituzionali che non hanno altro scopo che quello di preservare e continuare il più a lungo possibile il loro potere. Per questo non esitano a eliminare e a intralciare l’opera degli oppositori, contravvenendo pure alle regole costituzionali e se messi alle strette possono addirittura rovesciare il sistema. Non si fanno quindi alcuno scrupolo.
All’inizio utilizzano trucchi vari di carattere amministrativo burocratico (non concedere autorizzazioni, ecc.), grazie al fatto che i servizi pubblici sono per lo più corrotti e retti con l’arbitrio. Poi non esitano ad arrivare all’intimidazione diretta, sfruttando gruppuscoli di facinorosi aizzati da infiltrati o provocatori (oggi sarebbero gli ultras calcistici).
Le persone che vengono colpite non sono gli oppositori più esagitati o violenti (tipo Black Block a Genova) che anzi vengono lasciati operare indisturbati, ma i gruppi più intellettualizzati, più consapevoli, tipo i pacifisti, in genere chi vuole far scoprire il gioco sporco all’opinione pubblica.
Nel film il disegno dei poteri deviati riesce ma finisce per essere portato alla luce grazie ad alcune singole persone e singoli funzionari pubblici (magistrati) che ancora credono nei principi di tutela collettivi e fanno il “loro dovere”. Un ruolo fondamentale ce l’ha anche la stampa “libera”, almeno quella che ancora riesce a farsi sentire. Questi poteri non si fanno però espropriare con le buone, la loro pelle la vendono cara; il serpente reagisce, non si fa schiacciare la testa.
Fin qui il film rende un servizio esemplare, tanto che secondo me andrebbe fatto vedere nelle scuole, giusto per far capire ai giovani certi retroscena ancora possibili. La parte più prettamente cinematografica è resa in maniera forse meno curata. I personaggi vengono analizzati psicologicamente in modo non molto approfondito, sono più che altro portatori di comportamenti politici. Nel film si usa molto l’arma dell’ironia. Il regista si vendica con i “cattivi” facendoli apparire tronfi, ridicoli e fanatici, forse in maniera troppo macchiettistica. Gli esecutori invece appaiono dei poveri diavoli facilmente corruttibili. Uno addirittura è descritto come un pedofilo. Un po’ di ironia è rivolta anche ai “buoni”, visti come ingenui, troppo fiduciosi o troppo accesi e pronti a cadere nella trappola della provocazione. Inoltre si cerca di usare uno stile un po’ sperimentale (usava all’epoca) con un ritmo abbastanza veloce che si affida a stacchi improvvisi nel montaggio, con funzione di contrasto. Tutto in funzione di rendere chiaro uno schema che secondo me è ancora attualissimo.

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