tutti i colori del buio regia di Sergio Martino Italia 1972
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tutti i colori del buio (1972)

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locandina del film TUTTI I COLORI DEL BUIO

Titolo Originale: TUTTI I COLORI DEL BUIO

RegiaSergio Martino

InterpretiEdwige Fenech, George Hilton

Durata: h 1.34
NazionalitàItalia 1972
Generethriller
Al cinema nel Gennaio 1972

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Trama del film Tutti i colori del buio

A causa di un trauma infantile Jane soffre di incubi ricorrenti. La sorella le consiglia uno psichiatra, mentre una vicina di casa prova a curarla con la magia nera. Ma è tutto un complotto per rubarle l'eredità.

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Voto Visitatori:   6,55 / 10 (31 voti)6,55Grafico
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Voti e commenti su Tutti i colori del buio, 31 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/01/2024 02:16:59
   7½ / 10
Sono convinto più che mai che se non avesse sferzato troppo nella sfera horror cfr. ricorda vagamente il Doppio Sogno di Schnitzler con un risibile effetto grottesco fino all'epilogo il film sarebbe un assoluto Capolavoro di genere. È un'opera che ha potenzialità ENORMI non solo a livello visivo cfr. Le location sono fantastiche - o musicale (la colonna sonora di Nicolai) ma anche per lo script, una sceneggiatura che poi calca la mano in modo così pesante da risultare paradossale e poco credibile. Un vero peccato, perché è difficile valutare un prodotto del genere (può valere 2 o 10 nello stesso tempo) anche per le numerose citazioni, da Aldrich a Corman passando per un personaggio di Messia/Demone che mi ha fatto pensare (o magari l'ho pensato solo io) a Aleister Crowley. E tuttavia, ripeto, il film è zeppo di trovate a volte grossolane e a volte geniali tra telefoni che squillano e paraventi Polanskiani. La Fenech è bellissima e credibile soprattutto nel primo tempo, più prevedibile verso la fine. Film comunque ambizioso e geniale, nonostante una recitazione da fotoromanzo, la migliore del cast mi pare sempre Marina Malfatti. Ripeto, un potenziale capolavoro. Va comunque visto e analizzato in tutte le sue velleità tridimensionali

CyberDave  @  05/12/2022 14:07:26
   6 / 10
Diciamo che in questo film sembra che Martino abbia passato del tempo al telefono facendosi raccontare da Polanski come proseguire per renderlo il più possibile simile ad un suo film, non riuscendoci però.
L'inizio intriga molto, con una scena onirica che prepara lo spettatore a quello che sarà poi il resto, peccato che non ci sia mai un cambio di marcia, un guizzo che riesca in qualche modo a rendere più interessante il film.
Tutto è giocato sul fatto che non si capisce se quello che accade sia solo un sogno di Jane, oppure la realtà, la parte però più da giallo investigativo è troppo debole per essere anche solo menzionata, mentre quella più a horror psicologico è molto marcata, non riuscendo però mai a venir fuori del tutto, lasciando alla fine lo spettatore con l'amaro in bocca.
Inoltre c'è una grave pecca nella sceneggiatura,

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Il film di per sè non raggiunge la sufficienza per me, la metto solo per la bellezza illegale della Fenech che regge bene fino alla fine.

Alpagueur  @  16/01/2021 14:09:19
   5 / 10
Con questo film dovrei aver finalmente completato la rassegna dedicata a Sergio Martino per quanto riguarda il genere thriller/giallo. "Tutti colori del buio" (alias "All the colours of the dark") è uno strano thriller psicologico/dell'occulto che molti considerano anche un giallo (anche se riesco a vedere ben poco che lo qualifichi come tale). Il film si apre con una sequenza da incubo surreale degna di Lynch o Jodorowksy, e prosegue in modo insolito fino alla fine. Edwige Fenech interpreta Jane, che soffre di brutti sogni a causa di un trauma infantile (l'accoltellamento di sua madre) e la perdita del suo bambino non ancora nato a seguito di un incidente d'auto causato dal marito Richard. In questi sogni, Jane è perseguitata da un uomo con sorprendenti occhi azzurri (Ivan Rassimov) che brandisce un pugnale insanguinato. Il marito di Jane, Richard (George Hilton), un rappresentante di prodotti farmaceutici, cerca di aiutarla con una dieta costante di vitamine, ma la donna, in difficoltà psicologica, cerca sostegno altrove, in primo luogo dallo psichiatra Dr. Burton (George Rigaud), che le è stato raccomandato da sua sorella Barbara (Nieves Navarro Garcia), e poi dalla sua coinquilina Mary (Marina Malfatti), che le suggerisce un po' di magia nera per alleviare la mente, invitandola a unirsi a un 'sabba'. Sorprendentemente, i bizzarri rituali (che coinvolgono l'uccisione di Mary e un rapporto sessuale con il leader barbuto del culto) sembrano far funzionare il trucco, ma Jane alla fine scopre che il suo coinvolgimento nelle arti nere fa tutto parte di un sinistro complotto ideato dalla sorella, che è anche un membro della setta diabolica e che ha a cuore solo i suoi interessi economici. Con una trama molto contorta che confonde realtà e fantasia, e immagini deliranti del regista Sergio Martino, "Tutti i colori del buio" è sicuramente un film strano. Ma la cosa più strana, per quanto mi riguarda, è come Edwige Fenech si alterni dall'assolutamente affascinante in alcune scene (quelle in cui si mostra svestita) allo sconcertante in altre. Le foto e la musica sono un elemento molto importante dei film gialli/horror. Nel nostro caso, questi due elementi si collocano ad un discreto livello e creano perfettamente l'atmosfera dell'orrore. La fotografia, che è merito di Giancarlo Ferrando, è splendida. Ha lavorato a oltre cento film nella una carriera. Tuttavia, "Tutti i colori del buio" è stato uno dei suoi primi film. Anche allora ha dimostrato di avere un grande talento. Ecco perché Martino ha più volte invitato Ferrando a collaborare alla creazione di nuovi film. La musica è opera di Bruno Nicolai. Ha scritto molte volte musiche per i film di Martino, inclusi tre dei suoi film gialli. Qui abbiamo anche una nenia sospirata che ricorda vagamente quella de "L'uccello dalle piume di cristallo" (1970) di Dario Argento e di "Mio caro assassino" (1972) di Tonino Valerii (la possiamo ascoltare all'inizio durante il sogno e la scena dell'incidente, durante l'attesa di Jane nell'anticamera dello studio del dottor Burton, e al risveglio di Jane la mattina nella villa di Burton prima che scopra i due cadaveri in cucina)...non mi sorprende più di tanto, perchè entrambi i film sono stato musicati da Morricone e Nicolai è sempre stato il suo migliore allievo. Il plot è ambientato a Londra e anche le location reali sono inglesi: il condominio dove risiedono Jane Harrison e Mary Weil è il Kenilworth Court di West Putney (un distretto nel sud-ovest di Londra, nel quartiere di Wandsworth); l'enorme castello dove si riuniscono gli adepti della setta diabolica è il celebre Wykehurst Place a Bolney, un villaggio della contea del West Sussex (nella costa sud-orientale dell'Inghilterra); la stazione della metropolitana in cui si svolge l'inseguimento della Fenech da parte di Rassimov è la fermata di Holland Park in Lansdowne Road a Londra. Non sono invece riuscito a trovare l'ambientazione della villa in campagna dello psichiatra (in cui avvengono fuori campo gli omicidi dei custodi e di lui).

dagon  @  02/05/2018 21:03:38
   6 / 10
Una mezza Polanskata incrociata con il giallo italico. Ha i suoi momenti, anche se nel complesso è un po' slegato. Martino mostra ambizioni anche stilistiche, con inquadrature spesso molto ricercate, la Fenech in alcune scene è da sturbo. Bello il tema del Sabba di Nicolai, anche se non mi è parso calzantissimo con il tono delle scene in cui viene utilizzato, sembrando quasi un adattamento di un tema nato per uno spaghetti western. Ambizioso, ripeto, nel genere, ma non proprio riuscitissimo.

Oskarsson88  @  23/03/2018 14:50:05
   5 / 10
Non so, francamente a parte l'incipit con la scena onirica po non mi ha convinto granchè... belle attrici a ravvivare, buono l'intento, ma scarso il risultato

Hankzilla  @  11/08/2017 02:53:37
   6½ / 10
Credo che il difetto più grande sia la mancanza di una scintilla, una catalisi, un elemento tipico (presente spesso in film di culto a confronto peggio realizzati) che lo aiuti a distinguersi fra tutti i suoi coetanei, seppur dotato di uno sviluppo non originale, ma intrigante.

ferzbox  @  16/07/2016 13:44:02
   6½ / 10
Sono dell'idea che il periodo migliore di Edwige Fenech risale agli anni 70 quando cominciò a lavorare in ruoli da protagonista in alcuni thriller del periodo, di cui alcuni precursori di un nuovo genere di cinema più crudo e dalle atmosfere molto cupe e malsane.
Alcune delle pellicole più caratteristiche sono proprio quelle girate da Sergio Martino come "Lo strano vizio della signora Wardh" o questo "Tutti i colori del buio", dove il thriller all'italiana veniva preso come punto di riferimento da molti registi o mestieranti del cinema;lo stesso Mario bava stava cambiando stile e da li a poco sarebbe arrivato un certo Dario Argento a metterne la firma definitiva.

"Tutti i colori del buio" è un ottimo giallo del periodo, forse a volte un pò troppo ridondante in alcune cose e non sempre dal ritmo splendido, ma molto funzionale nella sceneggiatura e nel modo di incutere inquietudine, sopratutto grazie al continuo cambio delle carte in tavola in grado di depistare lo spettatore dalla soluzione finale.....
Consigliato a chi predilige o vuole approfondire il cinema italiano del periodo; queste erano piccole chicchette che hanno aperto un portone, nonostante non fossero girate con grandissimi mezzi....

Neurotico  @  16/03/2015 13:34:07
   9 / 10
Tutti i colori del buio è un grande horror "psicologico" dall'atmosfera nebulosa e paranoica che risplende dei bagliori più puramente polanskiani per quella vena complottista e opprimente da luogo chiuso e claustrofobico che lo innerva a cominciare dall'incipit dove una graduale oscurità e il gracchiar d'animali lascia spazio a un delirante incubo di Jane, una dannata e conturbante Fenech.

Il sabba nero, preannunciato dall'immagine oscura e incombente del castello, si celebra quasi improvvisamente (che bellezza i baci rituali) e il film di Martino svela la sua chiara ascendenza polanskiana (Rosemary's baby) senza esserne però una riproposizione pedissequa, ma vivendo di vita propria. Lo stile visivo (superba fotografia) e registico (perfetto il mix di campi lunghi sugli edifici, mdp "impazzita", carrellate e primi piani) gli dona un'impressionante aura tetra e angosciante, come se il Maligno si manifestasse ad ogni inquadratura, in ogni personaggio, e non solo nel fascino oscuro di Susan Scott, nell'espressione alienata, meschina di Marina Malfatti, nello sguardo minaccioso di Rassimov e nelle movenze teatrali del sacerdote Julian Ugarte.

La lucida sensazione di venir osservati, controllati, pedinati si confonde con
la folle paranoia del complotto. E' un viaggio lucidamente folle tra incubi deliranti, inseguimenti lungo scale condominiali, sguardi ipnotici e mani che si allungano minacciosamente. Niente è come sembra, e il finale non dirama tutti i dubbi.

"Tutti i colori del buio" è una gemma preziosa che abbaglia con grande e ipnotica suggestione, lasciando pietrificati e in balia dei colpi di scena. Tetragono e agghiacciante.

GianniArshavin  @  02/09/2014 11:09:27
   5 / 10
Fra i tanti gialli che nel tempo hanno dato fama a Sergio Martino non si può non ricordare "Tutti i colori del buio" , forse il più ambizioso episodio del ciclo avente come protagonista indiscussa la tanto amata Edvige Fenech.
Pur apprezzando l'intento che sta alla base del progetto , il film in questione mi ha un po deluso. Ho trovato poco amalgamata la commistione di generi che spazia dal thriller al giallo all'italiana fino all'horror occulto , in una miscela poco funzionale e alquanto confusionaria.
La narrazione procede molto macchinosamente , la sceneggiatura è abbastanza raffazzonata e alcuni passaggi non tornano. Ho trovato debole anche il finale , in genere punto di forza di queste produzioni.
Tecnicamente il film è ben girato e recitato , interessanti alcune scene e buona la colonna sonora.
Dunque un lavoro che funziona per quanto riguarda la parte tecnica mentre delude dal lato narrativo. Una visione la merita senza avere però chissà quali pretese.

Jack_Burton  @  26/12/2013 16:43:41
   6½ / 10
Film particolare con luci e ombre...la trama è quella che mi ha convinto meno, troppo frastagliata e prolissa a mio giudizio, per arrivare poi ad un finale piuttosto banalotto.
Il punto di forza invece è secondo me l'atmsofera claustrofobica e sinistra che il film riesce a creare e la regia che come al solito non delude.
Non è un film che riguarderei ma un'occhiata, specie da parte degli amanti dei B-movie nostrani non è sprecata.

woodygenemel  @  04/04/2013 11:59:13
   6 / 10
Il film sarebbe ottimo se il regista Martino non commettesse un paio di clamorosi ed ingenui errori:uno quando

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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  11/12/2011 20:06:39
   6 / 10
Film di Martino che trae spunto da "Rosemary's baby", purtroppo non arrivando alla bellezza del film di Polanski. Il giudizio non è negativo ma nemmeno troppo positivo, visto che alcune scene vanno al di là del film senza un motivo ben preciso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  07/12/2011 15:38:01
   6½ / 10
Dopo aver subito un violento trauma la bella Jane comincia da essere perseguitata da ricordi terrificanti legati alla sua infanzia.
Sergio Martino apre questo suo thriller con una sequenza onirica davvero interessante e per tutto il film sfoggia una maestria non indifferente,ricorrendo spesso ad inquadrature sofisticate e optando per una messa in scena sicuramente suggestiva.
L'introduzione ai vari argomenti è sulle prime molto incisiva con appetitosi richiami oscillanti tra realtà e presunte allucinazioni.
Si genera una forte curiosità grazie al tentativo di disorientare lo spettatore a più riprese,cercando di forgiare una tensione attribuibile più a deliri mentali che a una tradizionale trafila di efferatezze.
"Tutti i colori del buio" purtroppo perde di forza nella concatenazione degli avvenimenti,spesso riproposti con troppa ostinazione nell'ambito di uno script tortuoso e confuso in molti passaggi che pervengono piuttosto forzati.Tra congiure familiari e una setta satanica dedita a messe nere i fili si riannodano in maniera non proprio soddisfacente nel finale,alimentando così qualche perplessità di troppo.Questo lavoro del regista romano non sembra all'altezza di altri suoi lavori (ad esempio il precedente "Lo strano vizio della Signora Wardh" era di gran lunga più interessante),per quanto siano meritevoli di plauso la notevole colonna sonora e l'ispirazione di partenza nient'affatto malvagia nell'amalgama tra influenze tipiche del filone e prospettive psicoanalitiche.
Martino riesce comunque a concretizzare uno scenario stuzzicante facendo buon uso dei personaggi a disposizione,molto in parte Edwige Fenech,ovviamente sempre cortese nel deliziare lo sguardo con le sue prorompenti doti fisiche.Intorno la protagonista circolano molti volti noti del cinema anni '60/'70, tra cui un Ivan Rassimov con lenti cerulee ,George Hilton e Susan Scott.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/04/2011 00:12:04
   6½ / 10
Pur con qualche evidente debito con Rosemary's baby di Polanski, il film di Martino è un prodotto di buona fattura, con una buona messa in scena perennemente sospesa tra l'omirico e il reale, in cui sia la protagonista (bella la mia Edwige!), sia i personaggi che le ruotano intorno sono avvolti da un'aurea di ambiguità particolarmente straniante.
L'inizio è forse la parte più debole del film, data l'introduzione di molti elementi che contribuiscono a creare il classico effetto minestrone, però gradualmente la trama diviene intrigante, riuscendo a dare un buon grado di coinvolgimento. Non il solito thriller canonico con la caccia all'assassino, ma un qualcosa di diverso rispetto ai prodotti del periodo. in definitiva più valido tecnicamente che come scrittura.

Guinea Pork  @  17/02/2011 09:38:21
   7 / 10
Evidentemente influenzato dal Rosemary's Baby di Polanski, Martino mette in scena un thriller psicologico che vira inaspettatamente all'horror satanistico: la sceneggiatura risente di questa mossa e perde i pezzi per strada, ma la regia è magnetica e il montaggio impreziosisce non poco. Le musiche di Nicolai danno forma all'atmosfera, mentre l'interpretazione della Fenech è da latte alle ginocchia. Nella memoria di tutti i fan c'è la sequenza onirica iniziale, ma nella mente degli autori forse funzionava meglio.

Mpo1  @  12/01/2011 00:29:00
   5 / 10
Scarsissimo thriller che non fa paura e che rischia più volte di cadere nel ridicolo. Un "Rosemary's Baby" dei poveri, con molte nudità della Fenech (che novità!) e tanta confusione.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  11/01/2011 17:03:45
   6½ / 10
Si respira quell'aria vagamente erotica tipica di certi film anni '70, sulla quale Martino costruisce un thriller niente male anche se gli attori non convincono molto.

JOKER1926  @  13/08/2010 19:27:24
   5½ / 10
"Tutti i colori del buio" è uno dei tanti lavori del genere Thriller/Horror appartenenti al filone degli agli anni settanta ed ottanta, e tutti bene o male presentavano qualcosa di positivo, insomma un po' tutti cercavano di emularsi a vicenda e molti in fin dei conti offrivano un alone di suggestione e di bellezza.
Ciò capita anche al film di Sergio Martino, pellicola con una trama principale sicuramente buona, l'elaborazione però non sarà felice, almeno sotto alcuni aspetti.
Comunque oltre a qualche squarcio di sceneggiatura il film mostra delle belle sequenze intrise nel mistero, la scena iniziale per esempio è molto buona saturata di mistero e di terrore; ottima poi la scenografia, artistica e suggestiva che si fa nettamente preferire ad una fotografia poco più che mediocre, ed è questo il punto dolente nel quadro tecnico di Sergio Martino.
Le musiche (classiche del tempo, alla Dario Argento!) sono apprezzabili così come, in linea di massima, gli attori.
La durata abbastanza breve del film (un' ora e mezzo) aiuta a tenere un ritmo abbastanza buono, il rapido susseguirsi degli eventi non comporta noia e i punti morti sono pochi.

A non convincere comunque sostanziosa parte della sceneggiatura, la realtà si (con)fonde con il sogno, cioè il tutto non è un pregio della regia ma sicuramente un punto debole, in pratica il regista un po' confusionale che si ispira alla pellicola del 1968 "Rosemary's Baby" con la solita setta satanica che poi ne "Tutti i colori del buio" è veramente bizzarra e rende il film sotto alcuni aspetti fin troppo stravagante e quasi trash.
Anche il finale non è entusiasmante, appena accettabile.

"Tutti i colori del buio" nella Cinematografia di questo genere non resta a brillare, un po' scordato, globalmente apprezzato (ma non troppo) dagli amanti del Thriller all'italiana resta in una terra "scordata" fra i flop indecenti e le Opere "Argentiane".

BraineaterS  @  24/02/2010 23:43:34
   7 / 10
A parte le odiosissime lenti a contatto del tizio il film non è male, la storia coinvolge, anche se effettivamente sembra ispirarsi a Rosemary's Baby. Riesce a non svelare niente fino alla fine e non è scontato.

ninodettoerpais  @  14/09/2009 13:07:15
   7½ / 10
Titolo solo per appassionati questo di Sergio Martino, che come concorrente si ritrova un certo Dario Argento e nel suo sforzo per eguagliare il gran stile del maestro romano, riesce comunque a realizzare prodotti piu' che godibili. In questo caso assistiamo ad una fusione Thriller/Horror che come base prende spunto da -Rosemary's Baby- (impossibile non farci caso). E' ottimo l'inizio del film con il sogno della Fenech, dove le riprese macabre ed inquietanti la fanno da padrone ma dopo questo incipit iniziale si torna al piu' classico del made in Italy; la Fenech che ci mostra tutte le sue fattezze, i dialoghi che potrebbero essere meglio e un po' di trash, con bottiglie di J&B e primi piani degli attori un po' esagerati. Indimenticabile l'iniziazione della Fenech alla setta satanica a base di sangue di volpe, baci lesbo e gangbang finale, ma direi straordinaria la conclusione del film che, confusa dai sogni della protagonista i quali si sovrappongono alla realta' per quasi tutta la pellicola, spiazza tutti gli spettatori. Dice Martino: "nella versione cinematografica fu tagliata la scena dell'epilogo - riproposta invece nella versione televisiva - in cui la protagonista prima immagina il finale e poi lo vive. Però il pubblico al cinema non lo capiva; mi ricordo che alla prima, a Roma, la gente non riusciva a cogliere il senso di quelle sequenze. Così, frettolosamente, nella versione che uscì nel resto d'Italia, fu apportato il taglio della scena dell'immaginazione di Edwige" (Stracult - dizionario dei film italiani, Giusti, 2004). Concludendo, il film potrebbe risultare un po' noioso nonostante la buona interpretazione dei protagonisti ma rimane comunque una pellicola molto interessante per gli amanti del genere.

Drugo.91  @  03/09/2009 09:16:54
   7½ / 10
film riuscito quasi completamente, inquietante e dalle atmosfere sempre sinistre e cupe, l unico difetto evidente è qualche punto morto a metà pellicola che da un pò di noia, ma in fondoè un problema ricorrente in pellicole italiane di questo genere.
affascinante l incubo iniziale,
Martino segue perfettamente la lezione dei film di Polanski.

è un peccato che un regista come Martino non abbia continuato col genere..

paride_86  @  10/08/2009 22:43:54
   4 / 10
Evitabilissimo thriller anni '70.
Una giovane donna soffre di incubi e cerca di risolvere la sua drammatica situazione in tutti i modi possibili.
Sergio Martino scopiazza "Rosemary's Baby" di Polanski e lo fa anche male perché alcune scene esoteriche fanno ridere più che spaventare; inoltre Edwige Fenech non è certo l'attrice adatta a reggere un ruolo impegnativo come quello che fu di Mia Farrow.
Come se non bastasse, oltre a questi vistosi e pacchiani difetti, il film prosegue intricandosi sempre di più fino ad una conclusione...non commentabile.

LEMING  @  10/07/2009 08:14:39
   4½ / 10
Per questo film devo ripetere quanto ho scritto nei miei altri commenti di film del genere italiani anni '70, stessa solfa, trama ridicola (il tentativo d'imitazione di Rosemary's Baby di Polansky è patetico), a tratti sembra un manifesto hippy, con momenti psichedelici da video di serie Z, attori mummie, suspence inesistente, approfondimento psicologico zero, che altro dire......bella la scena del rito e poco altro.
Lemming

memo  @  06/06/2009 14:14:28
   6 / 10
sufficiente solo per le ambientazioni "londra '70", le musiche e poche scene.
martino si rivela particolarmente bravo nelle scene oniriche quanto imbranato a costruire una trama e rendere il tutto scorrevole.
a tratti non si capisce dove il film voglia andare a parare.

stupenda invece la scena del sabba, con quella musica del geniale bruno nicolai.

finale ridicolo e che lascia con l'amaro in bocca.

castelvetro  @  11/05/2009 10:25:23
   10 / 10
Questo sì che è un film!
Sergio Martino dirige un giallo all'italiana con influenze horror, thriller e
del cinema erotico. Un film che già dalla prima sequenza onirica fa sobbalzare
dalla sedia.

Bello poi il cast: Edwige è stata proprio la scelta giusta per interpretare
il personaggio principale, Rassimov è inquietantissimo, George Hilton pure.

Spettacolare poi la fotografia e i costumi, per quegli anni e per quel genere
di film era molto avanti... Direi proprio sia un film da non perdere.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento roizzz  @  04/05/2009 23:41:00
   7½ / 10
Nell'apatia cinematografica che caratterizza i film di genere di questi anni 2mila, in cui troppo spesso questi assumono lo spessore di uno spot pubblicitario e nulla più, rivedere un vecchio film come "Tutti i colori del buio", che già dal titolo ispira un senso di meraviglia e sano mistero, non può che essere un piacere.. come un bel bicchiere d'acqua fresca dopo che ci si è abituati a bere acqua putrida di uno stagno maleodorante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  04/05/2009 09:32:10
   6½ / 10
Thriller anni Settanta sull'occulto abbastanza gradevole. Alcune cose sono un po' ripetitive o scontate ma comunque di notevole effetto.
Perfetta la colonna sonora e buona prova della Fenech.
Film consigliato agli amanti del genere.

GodzillaZ  @  24/04/2009 14:32:59
   7½ / 10
Molto bello.
Bella musica, bella fotografia, bella e brava la divina Fenech.
Thriller più psicologico/occulto che sanguinoso molto efficace.
Povera Jane (E. Fenech) che ad un certo punto non capisce più nulla!
Sempre in bilico tra incubo e realtà.
La storia mi è piaciuta.

DarkRareMirko  @  02/03/2009 20:47:21
   7½ / 10
Altra buonissima escursione di Martino nel giallo, col suo film più weird e meglio confezionato in assoluto imho, considerati inizio (un sogno stranissimo ed inquietante praticamente) e qualità della colonna sonora - curata da Nicolai del resto -, della fotografia e della confezione in generale.

Molti bravi Fenech - che come al solito e per la gioia dei nostri occhietti si presta facilmente a spogliarsi - ed Hilton, buonissima la regia di Martino, un pò esagerata seppur originale la presenza dell'elemento della similsetta religiosa e magica.

Molta tensione, molto mistero per un buon film.

Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  25/04/2008 01:39:24
   6½ / 10
rispetto ad altri gialli di martino e con la fenech in generale è un pò sottotono,ma comunque gradevole.

private_joker  @  17/04/2008 17:32:13
   9 / 10
Davvero bello, un thriller psicologico con una grandissima Fenech e una tensione a tratti insopportabile.

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