tenebre (1982)

Su tutte, la morte delle due lesbiche e la morte di Peter Neal sul finale.

Le scarpette rosse col tacco, che fanno da cornice occasionale all'evento sulla spiaggia, trauma giovanile scatenante dell'assassino ed elemento trainante del film, non sono proprio un'idea originale: tempo addietro Armando Crispino aveva avuto la stessa idea per il suo meraviglioso "L'etrusco uccide ancora" (1972), le stesse erano state conservate nel tempo dal killer, shockato da bambino.
L'idea dei due assassini era stata in realtà già sdoganata da Duccio Tessari nel 1971 ne "Una farfalla con le ali insanguinate", anche se Argento "utilizza" il secondo killer per finalità e scopi diversi.
Memorabili le scene in cui l'assassino prende le pastiglie per l'emicrania al bar e poi in un luogo non ben precisato, con la sua ombra che si staglia straziante sul muro), così come la soggettiva di lui che cerca un varco per introdursi furtivamente nel caseggiato delle due lesbiche, accompagnata dalla splendida "PAURA" di Simonetti.

La soluzione finale però mi ha fatto un po' storcere il naso. Possibile che il killer era lo scrittore?

1) ho personalmente trovato forzata e snervante la sequenza dell'omicidio della ragazzina Maria (la figlia del portiere): la ragazza viene inseguita da un cagnaccio e finisce (fatalità!) nella cantina dell'assassino 1 e qui perde un sacco di tempo nel girare e rigirare le foto delle vittime. Poi fa ingresso in casa e in maniera stupida e patetica chiede aiuto all'assassino stesso. Fugge ma in maniera a dir poco rocambolesca e quasi viene da fare il tifo per il killer.

2) L'omicidio dell'agente letterario (John Saxon per intenderci): avviene IN PIENO GIORNO e in una piazza relativamente affollata e per di più davanti ad una donna in lacrime che è in procinto di avvicinare la vittima. E nonostante tutto ciò NESSUNO vede o peggio ancora, tenta di bloccare il killer...

3) Ancora sconvolto e giustamente turbato, il ragazzo (Gianni) RITORNA SUL LUOGO dell'omicidio del primo killer...e qui trova anch'egli la morte.

Comunque aldilà di queste piccole illogicità il film riesce a farle dimenticare e la visione scorre bene fino al finale da brividi!

( celebre l'omicidio di Bullmer avvenuto di giorno, al sole, in mezzo a tanta gente: praticamente il contrario di come di solito vengono ambientati gli omicidi... )

del primo assassino ( e qualcuna anche del secondo )

Basic Instinct (anche se antecedente).
Ma, visto il capolavoro di Paul Veerhoven, Tenebre sembra un allestimento pacchiano per le fiction Rai (di basso livello).

Geniale l'idea di rendere Berti l'assassino del rasoio, il quale poi viene sorpreso da Neal e successivamente ucciso.
Poi Neal assume lui il ruolo dell'omicida, proseguendo i reati e facendosi giustizia sulle persone che a suo dire lo hanno danneggiato.
Una scelta di sceneggiatura che purtroppo non ti fa ( quasi) mai sospettare del protagonista, ed alla fine te lo ritrovi con l'accetta in mano.

Ma le impronte lasciate sul telefono della cabina pubblica non le prendono?
E quando lui, lo scrittore di "Tenebre" è seriamente minacciato di morte non gli mettono delle guardie di protezione?
No... non fila.
E lasciano andare via il ragazzetto sotto chock per l'omicidio al quale ha assistito?Berti viene ucciso e Neal è un paranoico ammiratore di Peter, lo scrittore. Berti viene ucciso, L'assassino è Neal, capito dopo questo sbaglio colossale soprattutto quando arrivan i fax con informazioni su di lui,Bingo! Capito molto prima del finale. E questo è male, malissimo.
E Ann, la cretina non suona prima di entrare nella casa di colei che chiede aiuto ed è in grave perricolo? Neal ha ucciso tutte ma il colpevole è lui, l'insospettabile: lo scrittore.
Ma se lei era seduta davanti con il commissario, com'è che nel secondo frame è seduta dietro?

Argento riutilizzerà Saxon per un Masters of horror.

Il cattivone Antony Franciosa viene preso dal poliziotto Giuliano Gemma con le mani nel sacco: invece di arrestarlo - magari con delle manette ? - il poliziotto lo lascia libero di sgozzarsi; al che, senza neanche constatarne l'avvenuto suicido, lascia la casa del fattaccio, andandosene inspiegabilmente un quarto d'ora in auto con la Nicolodi, testimone degli eventi. Ravvedutosi ( forse ) e senza comunque un apparente motivo ritorna in casa, e a quel punto la sua uccisione è tanto scontata quanto meritata. Dai su!!

L'impulso era diventato irresistibile, c'era una sola risposta alla furia che lo dominava e così commise il suo primo assassinio. Aveva infranto il più profondo tabù e non si sentiva colpevole ne provava ansie ne paura ma libertà. Ogni ostacolo umano, ogni umiliazione che gli sbarrava la strada, poteva essere spazzato via con un semplice atto d'annientimento: L'OMICIDIO. Il tutto senza vedere dal film. Incredibile, 12 ripeto 12 morti ammazzati!.

i movimenti della mdp intorno alla casa prima dell'uccisione delle 2 donne sono qualcosa di incredibile.

come si fa a credere che il secondo assassino sia il protagonista? Cioè nella scena in cui va con Gianni alla casa di Christian Berti per ucciderlo, il ragazzo si allontana UN MINUTO e lo scrittore riesce ad; entrare in casa, spegnere le luci, ammazzare l'uomo, uscire, tornare nello stesso posto di prima e colpirsi in testa con un sasso???

un killer uccide per moralismo e uno perchè gli sta sulle palle la donna che lo ha tradito: pensa che fantasia e che spessore narrativo! ( se paragonato alle sue prime opere poi). Inoltre sono due moventi che non si fondono in un discorso narrativo compiuto (che so ad esempio una specularità psicologica tra killer1 e killer2 con analogie che tornano alla fine della narrazione come avviene in alcuni thriller).

... la scena dell'assassinio delle due amanti omosessuasi e i vari flashback con eva robin's (con sottofondo un'agghiacciante musichetta infantile di un carillon) sono stupendi

Aveva infranto il più profondo tabù ma non si sentiva colpevole, nè provava anzia o paura, ma libertà...

Per dirla meglio:l'omicida numero 2,lo scrittore,ammetto che non mi aspettavo la trovata dei due assassini.

quella ai danni di Veronica Lario nel finale. Al mometo del passaggio in tv del film era già moglie del non ancora presidente del consiglio Berlusconi. Strana censura,si vede che Silvio già faceva le prove tecniche per il futuro.