In una cittadina di frontiera tra Usa e Messico, Sancho e la sua banda assaltano un monastero, uccidono alcuni monaci che tentano di opporsi all'invasione dell'edificio sacro, e se ne vanno con un prezioso bottino, tra cui la sacra custodia, un'opera d'ar
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Un Capuano oramai a fine carriera firma questo western a sfondo religioso che se da una parte può contare su una buona dose di originalità dall' altra viene affossato da un budget pari allo zero,dalla confezione poverissima e da un cast che se si esclude il solito Sancho ( che fa l'antagonista) è molto modesto. Ritmo lento e ambientazione che si nota un po' troppo esplicitamente che si trova in sud Italia. Capuano si trovava più a suo agio in altri generi, molto,molto dimenticabile.
Una banda di fuorilegge messicani massacra i frati di un convento per rubare i gioielli della statua della ******* .... Il regista napoletano Luigi Capuano , dopo una vita trascorsa a dirigere film di tutti i generi , chiude la sua carriera con un paio di Spaghetti Western di mediocrissima fattura . Questo è l' ultimo e , anche se alcuni appassionati lo tengono in discreta considerazione , a me è parso una mezza chiavica . Anzi , l' ho trovato quasi terribile nella sua modestia complessiva , infarcito com' è di futili balletti messicani , s*****ttate inutili , azioni incomprensibili , stragi evitabilissime e personaggi mediamente antipatici . Il protagonista dovrebbe forse essere il cinico americano Stephen Forsyth , con il suo ciuffo alla Tony Renis e l' inguardabile pellicciotto sempre indosso , ma sullo schermo ha molto più spazio il rozzo Fernando Sancho , con il suo solito personaggio di desperado infingardo e superstizioso . Discreto spazio hanno anche le due sconosciute interpreti femminili , la spagnola Antonella Judica ( nella parte dell' avida amante del capataz ) e l' italiana Lea Nanni ( nel ruolo di un' improbabilissima venditrice ambulante ) . Pessime le autunnali locations laziali , con paesi sullo sfondo e lampioni dimenticati nelle inquadrature . Commento musicale mediocre e senza acuti , opera di Francesco De Masi . Secondo me è una pellicola che non merita più di 4 .