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In mano ad Hitchcok sarebbe stato un capolavoro eppure anche così il film di Gordon ha un bel fascino perverso, alimentato da una sceneggiatura che mette in fila un discreto numero di colpi di scena ( non tutti necessari, va detto ) e da un pugno di personaggi torbidamente affascinanti. La dark lady della Turner ad esempio non fa rimpiangere le grandi figure noir degli anni '40 ma anche l'ambiguità dei domestici e l'affiatamento con Quinn ( che però non è al suo livello ) sono elementi utili ad un racconto ricco di pathos e di suspense. Nel finale c'è comunque troppa carne sul fuoco, ed infatti la pellicola finisce peggio di come inizia ( già dai bellissimi titoli di testa si entra infatti subito nell'atmosfera giusta).
Melodramma a forti tinte (si dice così no?) che si regge soprattutto per le prove degli attori. La Turner ricicla un pò se stessa, comprese certe sfumature della sua movimentata esistenza fuori dagli schermi