Dopo la morte della moglie, Otto, un sessantenne scorbutico e cocciuto, è costretto a lasciare il lavoro che ha svolto per quasi quarant'anni e per questo comincia a pensare di farla finita. Ogni suo tentativo di uccidersi, però, viene sventato o mandato a monte dalle intromissioni dei suoi nuovi vicini, esuberanti e chiassosi, con cui poco per volta finisce per fare amicizia.
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Non ho visto l'originale svedese, e sapere che si tratta di un remake sicuramente gli fa perdere qualcosa. Ad ogni modo l'ho trovato un film riuscito, che bilancia bene la commedia con il dramma, anche se in alcuni punti cerca forse fin troppo la lacrima facile.
Strepitoso Tom Hanks, ma niente male anche suo figlio e soprattutto Mariana Trevino. Non mi ha entusiasmato invece la colonna sonora.
Scialbo remake che copia quasi passo passo la trama dell'originale svedese del 2015, Mr. Ove.
Il trionfo del sentimentalismo, del qualunquismo e del pressapochismo ed anche un grande attore come Tom Hanks può fare poco per risollevare una pellicola nè carne nè pesce... Peccato! hanno cercato di rendere i personaggi di contorno più simpatici e la trama meno "spigolosa" ma nel contempo il film perde di personalità e brio, anche per la durata maggiore nonostante...
abbiano tagliato tutta la parte di Sonia dopo l'incidente che da invalida su sedia a rotelle riesce a fare grandi cose ed essere amata ed apprezzata dagli studenti e dalla comunità anche grazie alla caparbietà di lui...
Delicata commedia dai risvolti drammatici con uno splendido Tom Hanks che aggiunge un altro tassello alla sua invidiabile filmografia. Non ho visto il film svedese da cui Forster ha diretto il remake e non posso fare paragoni. Il personaggio di "Otto Anderson" entra subito in simpatia con il suo carattere difficile e scontroso derivato dalla profonda depressione in cui è caduto dopo la scomparsa dell'amata moglie "Sonya". Un uomo che si è isolato da tutti convinto che uscire di scena sia il solo modo per non soffrire in un mondo che oramai non può più offrirgli niente di positivo. L'arrivo nel triste quartiere dove abita lo scorbutico protagonista di un'allegra famiglia messicana lo farà ricredere e dimostrare di essere ancora un uomo dal "grande cuore". Brava anche la coprotagonista Mariana Trevino. Commovente e patinato.
Forse troppo repentino nella virata morale e didascalico nel motivare il carattere e le ossessioni di Otto che tuttavia risulta credibile grazie a T Hanks che sopperisce a diverse scelte discutibili di ritmo e sceneggiatura, tra i tanti i melodrammatici flashback che appesantiscono inutilmente e una lunghissima dissolvenza finale che poteva essere risparmiata. Se si sorvola poi sulla netta distinzione tra buoni e cattivi o sull'ingenuità di un quartiere idilliaco si riesce ad apprezzare questa favola agrodolce.
Adoro Tom Hanks, a mio parere è uno dei migliori attori dei nostri giorni. Riesce a rendere credibile e interessante qualsiasi personaggio che interpreta. Anche in questo caso il film è piacevole e scorre bene.
mi ha ricordato molto gran torino, ovviamente risultato diverso ma comunque godibile. personaggi un pò forzati come anche alcune situazioni chiave, però il film qualche corda dell'anima te la pizzica.
La versione originale, Mr Ove, è DECISAMENTE MIGLIORE. Se potete EVITATE questo brutto remake e andate dritti all'originale. Molto più intenso, molto più coinvolgente, molto più vero. Qui gli attori sono FORZATAMENTE anticipatici; il problema è che questa antipatia, si percepisce molto bene e anche la parte di Hanks è palesemente tirata, senza appeal.
Dramma con qualche venatura comica. Una pellicola in cui si capisce fin dall'inizio dove si andrà a parare: classica pellicola lacrimosa e scontata. Si lascia vedere, ma nulla più.
Triste e freddo, tanta amarezza. Tante cose strane, però, se proprio vogliamo analizzarlo. L'ambientazione segue il grigiore del film, molto brava l'attrice.
se uno decide di farla finita non ha senso cessare i contratti luce/telefono/gas e cellulare, fra l'altro non c'era nessuno di cui preoccupoarsi. Il Gas non c'è per il riscaldamento ma c'è per cucinare, la cucina non poteva essere ad induzione . Se hai il cuore infranto dal dolore e coltivi il desiderio di farla finita te ne importa poco di controllare la differenziata e di chi accede ai posti riservati
Commedia amara con un ottimo T.Hank nei panni del burbero solitario ma dal cuore dolce; protagonista assoluto di questo film che cerca con delicatezza e ironia ad affrontare il tema dell'elaborazione del lutto regalandoci momenti simpatici che tendono a toccare le corde del cuore fino al (scontato) finale commuovente. Non male
Film insulso,con tematiche trite e ritrite.Personaggi retorici e stereotipati.tom hanks fa quello che puo' ma non basta.Mezzo voto in piu' per lui.Senno' sarebbe un 4
È rimasto da solo con l'ultimo amico. Il quartiere è ormai in preda all'agenzia immobiliare. Un quartiere spoglio di emozioni, case identiche, cancello d'ingresso, non si vedono negozi o attività che lo ravvivino. È così che si sente Otto mentre cerca in ogni modo di raggiungere nel nuovo mondo la moglie defunta, unico amore della sua vita. Ad ogni tentativo un segnale. C'è ancora da fare Otto. Arrivano nuovi vicini c'è bisogno di aiutare, l'esperienza del vecchio burbero può dare ancora vita.
"ti ho salvato sa una Volkswagen" super battuta
Ottimo film non buonista. Avrei gradito vedere una presa di posizione più mediaticamente forte nei confronti del sistema, quindi resta un film bello da vedere, con un buon cast, qualche effetto scenico e un bel messaggio.
Assurdo il titolo in italiano che non comprendo, ma in Italia il titolo originale non avrebbe attirato attenzione.
Una Perla rara. Film triste, ma pieno di buoni sentimenti, che riempie il cuore e racconta una storia che, seppur scontata, colpisce, fa riflettere e commuove, ma con il sorriso. Apprezzato tantissimo
Tom Hanks straordinario in questa interpretazione, forse una delle sue migliori...già la sua bravura merita la visone. Il film tratta temi profondi, sentimenti, affetti, amicizia... ma é amarissimo ed in diversi passaggi scivola secondo me nell'eccessivo sentimentalismo melodrammatico e volutamente strappalacrime. Trascinata troppo per le lunghe la parte centrale, poteva durare mezz'ora in meno senza compromettere particolarmente la trama (abbastanza ovvia e intuibile da un certo punto in poi...)
Una pellicola d'altri tempi, ironica eppure dolorosissima, un cielo nerissimo che si fa crivellare dagli imprevisti della bontà umana. Il nome del protagonista (il sempre immenso Hanks) Otto, si legge andando avanti e si legge tornando indietro. A un certo punto ognuno di noi sceglie quale direzione prendere.
Remake americano di MR. OVE. Vale lo stesso discorso fatto con l'originale: storia prevedibile ma ampiamente gradevole, impreziosita dalla performance di Tom Hans, ben coadiuvato dal resto del cast, che esalta un personaggio umanamente ordinario ma che rimane impresso nei cuori di chi gli è stato accanto. Sentimenti in grande quantità, forse un po' enfatico in alcune dinamiche.
I coniugi Hanks producono un film buonista, consolatorio e piacione confezionato in modo smaccatamente ruffiano, manipolativo e strappalacrime. Comunque la sindrome del sopravvissuto com'idea di base lo differenzia d'apparenti analogie con "Gran Torino" (Eastwood 2008), "Qualcosa è cambiato" (Brooks 1997), ecc. https://quinlan.it/2023/02/15/non-cosi-vicino/
E' importante mantenere vivo il ricordo della persona a cui hai tenuto più di ogni altra cosa, soprattutto quando tale persona viene a mancare. E' comprensibile e condivisibile. Lo è meno quando ormai c'è solo il ricordo della persona e non ci sia più la capacità di andare avanti e rinunciare alla vita. Il ricordo diventa quasi un avvertimento per Otto, intento a tentare più volte il suicidio, ma c'è sempre l'imprevisto che gli impedisce di farla finita. Sembra un avvertimento del destino. Hanks è bravissimo in ruoli di questo tipo, anzi dire l'ideale. Un uomo comune, incattivito dalla scomparsa della moglie e burbero con gli altri che riesce a trovare nuovi stimoli dopo la conoscenza con la vicina di casa e la sua famiglia. Affidandosi ad un attore di tale calibro è difficile sbagliare il film perchè Hanks è bravissimo, insieme ad un paio di comprimari che riescono ad essere meglio definiti a scapito di altri che sono troppo abbozzati. La storia procede in maniera lineare nella sua narrazione non originale, però solida abbastanza per portare a casa un risultato dignitoso.
Si piange a dirotto per due ore singhiozzando. Non esagero, uno dei film più tristi della storia del cinema (Philadelphia in confronto è l'Esorciccio) Film affatto ottimista, positivo e con il lume della speranza. Cupissimo, ansioso.Non si sorride (e parlo di sorridere) neanche per un millesimo di secondo in 126'. E poi troppe, davvero troppe citazione al (nettamente superiore) e molto simile "Gran Torino". E poi davvero troppo, troppo lungo.Inutilissima e leziosa la parte sulle lezioni di guida per non parlare dell'irritante digressione sul transgender che il protagonista adotta. Un peccato perché la prima parte con i ricordi della moglie sono meravigliosi e straziante.Ma, ribadisco, troppo lungo e troppo amaro. Si esce dal cinema distrutti. Meglio di film che non lasciano nulla eh ma davvero la piacevolezza, il sapore dolce di aver visto un capolavoro in questo caso non c'è
Abbastanza "zuccherato" e discretamente scontato, ma tanta è anche la profondità e la bellezza di sentimenti che si riesce a scorgere... e quanto è bravo Tom Hanks!!