close (2022) regia di Lukas Dhont Belgio, Olanda, Francia 2022
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close (2022)

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locandina del film CLOSE (2022)

Titolo Originale: CLOSE

RegiaLukas Dhont

InterpretiEden Dambrine, Gustav De Waele, Émilie Dequenne, Léa Drucker, Kevin Janssens, Igor van Dessel, Marc Weiss, Léon Bataille, Elodie Barthels

Durata: h 1.45
NazionalitàBelgio, Olanda, Francia 2022
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2023

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Trama del film Close (2022)

Il film racconta la storia di un'amicizia, quella nata anni prima tra i tredicenni Léo e Rémi (Eden Dambrine e Gustav De Waele). I due sono molto legati e abituati a dimostrarsi affetto in pubblico genuinamente, senza preoccuparsi di cosa possa pensare chi li vede da fuori.

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Voto Visitatori:   6,68 / 10 (11 voti)6,68Grafico
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Voti e commenti su Close (2022), 11 opinioni inserite

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TheLegend  @  03/01/2024 21:36:55
   6½ / 10
Gli manca qualcosa ma è comunque un'opera che merita.

stratoZ  @  30/06/2023 17:08:27
   6 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Concordo con le tesi espresse precedentemente della troppa carne al fuoco per una pellicola che non riesce a colpire nel profondo per via di una sceneggiatura non eccezionale.

Interessante il primo atto in cui viene esposta una sola tematica, pure discretamente, in un rapporto ambiguo ma chiaro agli occhi di uno spettatore esterno - oltre che agli altri personaggi all'interno dell'opera - ma poi il susseguirsi di avvenimenti fa perdere un po' il filo conduttore e come detto anche in precedenti commenti la ridondanza di certe scene contribuisce ampiamente a questo.

Più apprezzabile il finale riconciliatorio che fa probabilmente emergere un po' di empatia nello spettatore.

Non mi sento di bocciarlo, ma comunque mi aspettavo parecchio di più, peccato perché il potenziale c'era.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/05/2023 13:25:50
   7 / 10
Un amicizia ambigua tra due adolescenti malintesa, forse, da qualcuno e che crea disagio in uno dei due giovani.
Se c'è un vero sentimento represso non è dato saperlo e non è certo l'omofobia al centro del dibattito perche non ci sono veri e propri momenti di razzismo se non una battuta da parte di un bullo.

Quindi non è il contesto sociale a scandalizzare il protagonista. Il film lascia aperti vari interrogativi e non affonda mai ne' sui sentimenti ne' su altro.
A mio avviso un'opera poco coraggiosa ma comunque girata bene.

Anche il finale incompleto è in linea con lo spirito del regista, poco chiaro.

7219415  @  19/03/2023 21:52:30
   7 / 10
Bel film molto toccante

Oskarsson88  @  18/03/2023 10:08:09
   7½ / 10
Film molto toccante sull'amicizia nell'adolescenza e sull'omofobia. Prende una piega che non mi aspettavo. Bella prova di Lukas Dhont...

Mauro@Lanari  @  11/03/2023 12:37:04
   3½ / 10
Se il problema identitario inducesse al suicidio, dal più celebre dei motti delfic'in poi ci sarebbe stata una strage, idem con le delusioni affettive di qualsiasi tipo. Qui la fragilità che si sarebbe dovuto scandagliare è quella non di Lèo ma di Rémi, del quale invece il regista si degna di farci sapere che suona l'oboe solista a un concerto. Con un soggetto filmico così ribaltato non c'è forma stilistica che regga.
Ps: raccapricciante l'orazione funebre sulle 4 stagioni. A primavera non rinascono le vecchie foglie. Muoiono e vengono rimpiazzate d'altre nuove.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/03/2023 12.49.25
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Thorondir  @  05/03/2023 00:17:40
   6½ / 10
Coming of age sull'identità sessuale, sul lutto e sul senso di colpa. Tanta carne al fuoco, forse troppa: quello che infatti manca al film, in modo tangibile, è una scrittura in grado di tenere questi "massimi sistemi". Non a caso Dhont si rifugia nell'espressività dei due protagonisti e nella bravura della Dequenne: il film diventa quindi un tripudio di primi e primissimi piani e una sequela di scene ripetitive in cui come spettatori veniamo messi di fronte al crescente disagio di Leo per un senso di colpa pesantissimo (quante scene con lui che cade a terra ad hockey dobbiamo vedere?) È proprio questo che intendo quando dico che la scrittura sembra mancare degli strumenti adeguati per affrontare concretamente temi così importanti. Ed è un peccato perché Dhont dimostra di avere la sensibilità giusta e questo viene fuori quando il film lavora sui silenzi, gli sguardi, il non-detto.

stef123  @  07/02/2023 23:43:36
   6½ / 10
Voto sceneggiatura: 9; non è facile trattare temi così delicati in modo così conciso.
Voto Fotografia: 7; una serie di inquadrature delicate che ben assecondano il racconto.
Voto regia 5; tutti primi piani sul protagonista con fondo sfuocato; immagini spessissimo in movimento e senza punti di riferimento. Il tutto porta ad una difficoltà per lo spettatore di seguire la narrazione, con una sensazione (probabilmente voluta) di perenne fastidio, come un senso di vertigine. La storia (ripeto che la sceneggiatura è notevole) poteva ben essere narrata senza questi espedienti estetici che tengono conto poco o nulla dello spettatore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/01/2023 23:31:05
   7 / 10
È un gran bel film, ma a costo di apparire incontestabile devo dire che mi aspettavo qualcosa di più. Il regista è belga, e per quanto ovvia l'emulazione dei concittadini Dardenne sfiora il parossismo. Tempi lunghi, dialoghi scarni, prospettiva sugli sguardi etc. E va tutto bene se comprime un'emotivita' che solo lo spettatore attento è in grado di percepire, ma mentre ad es. Le fila dei Dardenne diceva tutto e di più senza parole spesso Close sembra chiuso in se stesso, risultando alla fine un po' troppo lento e monolitico. Il film è comunque ben girato e interpretato, e specialmente le sequenze di Hockey o l'impatto devastante di una notizia traumatica danno ampio risalto alle emozioni. Se avesse Osato di più senza soffermarsi troppo sulle reazioni implosive di un ragazzo, il regista avrebbe realizzato un capolavoro. Resta "soltanto" un elegiaco e doloroso racconto di amicizia, senza un vero turbamento di identità e scoperta

Danielsky  @  12/01/2023 22:42:57
   7 / 10
Bel film sulla amicizia e sull'adolescenza ma ancora di più sul condizionamento esterno di cui tutti possiamo essere vittima, specialmente in una difficile età, come i due protagonisti.

Le chiacchiere rovinano le cose più belle e persino un'amicizia bella e profonda dal lasciar intendere qualcosa di più non ne è immune. Il film ha questo come punto fondamentale, oltre all'elaborazione del dolore.

Purtroppo, seppur ben diretto e ottimamente recitato, la pellicola manca di narrazione. La trama è ridotta all'osso e, a parte i due protagonisti, non ci sono altri veri personaggi nel film. Ciò stona molto e toglie respiro al tema trattato. I dialoghi sono ridottissimi e ciò inficia l'elaborazione di qualsiasi sentimento, positivo o negativo.

Peccato perché sul lato tecnico il film eccelle ma non riesce completamente nel suo scopo. Lascia allo spettatore una trama che avrebbe potuto essere più profonda, con maggior sentimento e chiarezza. Peccato anche perché i due giovani attori sarebbero, secondo me, stati in grado di reggere una simile sfida.

Un film da vedere sicuramente ma che avrebbe potuto davvero essere un grande capolavoro se solo si fosse voluto approfondire, sviluppare e dare corpo ad una storia con una grande anima, che risulta abbozzata là dove avrebbe potuto essere molto più bella, struggente ed appassionante anche nella definizione del legame fra i due protagonisti e nella loro storia, fra di loro e con il mondo esterno che praticamente non esiste.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  11/01/2023 22:45:54
   9 / 10
Film meraviglioso , una vera e propria perla di recitazione e regia da vedere assolutamente in sala per entrare nel dramma del protagonista.
Dhont realizza un film di rara delicatezza con primi piani e telecamera a mano che monopolizzano l'intera visione ma riescono in pieno nel portarci in quel mondo.

Il dramma è raccontato senza pietismi e senza pretese didascaliche, ma è una serie di momenti che portano all elaborazione del dolore e del senso di colpa.

Bellissimo.

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