american animals (2018)

Heist movie meraviglioso come non ne vedevo da tempo; basato su una storia vera, il film è un collage di fiction e interviste ai veri protagonisti, espediente metanarrativo che non fa che aumentare clamorosamente il livello di assurdità della vicenda.
È una roba secondo me imperdibile, girata in maniera originalissima e interpretata ancora meglio dal giovane cast. È sul catalogo di Prime (neanche a dirlo)

È la storia di questi ragazzi che, un po' per noia, un po' per provare nuove emozioni (non sicuramente per mancanza di disponibilità economica) organizzano il furto di un prestigioso volume, ma non tutto va secondo i loro piani.
Tratto da una storia vera con tanto di testimonianze dei veri protagonisti. Attori ben calati nel ruolo, tra cui Berry Keoghan, indimenticabile ne Il sacrificio del cervo sacro e un Evan Peters che ricorda un casino il Malcolm McDowell da giovane nei panni di Alex DeLarge.

Una storia vera pesantemente romanzata dove si ripercorrono le gesta di un gruppo di amici improvvisatisi ladri, con conseguenti esiti disastrosi non difficili da immaginare. Il regista viene dal documentario ed infatti innesta nella storia le interviste ex post ai protagonisti della vicenda, che vanno ad alternarsi alle sequenze della ideazione e realizzazione del colpo: il risultato finale però sembra un pò fasullo - o quantomeno esagerato dalla spettacolarizzazione della vicenda - perchè alla fine il reato descritto non è questa gran cosa e la giovane età dei ragazzi coinvolti permetterà agli stessi di rifarsi una vita una volta scontata la loro pena. Da Tarantino, Kubrik e Soderbergh sono diversi i maestri del genere e non citati nella pellicola. Ma anche qui, poteva essere qualcosa di più personale ed invece si risolve tutto nella più trita convenzionalità.

Da una vicenda non proprio entusiasmante, devo dire che se ne è ricavato il massimo possibile. Merito di un'ottima regia, di un tono da semi-commedia, e dall'interazione nel film dei veri protagonisti della vicenda reale.

Come heist movie è poca cosa, molto ingenui i protagonisti, quasi al limite dell'assurdo per essere una storia vera, ma tutto sommato mi è piaciuto e mi ha intrattenuto molto bene.

Dilettanti.

discreto; Un heist movie di dilettanti ispirato a una storia vera che ha del grottesco e momenti tragi-comici. Ritmo altalenante che nei punti centrali però diviene lentissimo colpa delle quasi due ore di pellicola che dilata e sfilaccia i tempi e provoca progressivamente la perdita d'interesse. Non lo rivedrei

...buon ritmo

Malgrado non sia "tratto da una storia vera" ma si tratta di "una storia vera", come indicato nei titoli iniziali, non ci troviamo di fronte a nulla di eclatante.
Buono il ritratto psicologico dei protagonisti alla ricerca di pura evasione piu' che di soldi.
Non avrei inserito i commenti dei "veri" protagonisti della vicenda che eliminano qualsiasi possibilita' di pathos o possibile imprevisto.
E' anche un film lento che sinceramente non rivedrei.

Film dalla sceneggiatura solida, con un montaggio tra finzione e realtà non troppo originale, ma funzionale.
Mi sono piaciuti gli interpreti ed anche la colonna sonora.

Film perfettamente godibile, ben interpretato da giovani bravi già noti attori. Con un tema così abusato si rischiava la paralisi del sonno, invece fila dall'inizio alla fine come un cavallo dai polmoni di cuoio. Consigliato, anche coi vostri nipoti, visto che è un film pulito.

Alla fine coinvolgente e nella sua assurdità grottesca anche mezzo comico .
La storia è originale ,losviluppo buono , gli intermezzi dei veri protagonisti non fanno che accrescere l'empatia per la loro condizione .
Ben fatto e recitato anche se una maggiore caratterizzazzione dei personaggi ci poteva stare

Come virar'al cinema il nichilismo spaziotemporalmente compiuto della postmodernità, nella sua contagiosità planetaria e nella sua acuzie storica? D'esempi n'abbiamo a caterve, anzi fors'il problema è l'esatt'opposto: non esistono più eccezioni. L'assurdo del Novecento è uscito dalla cultura di nicchia e ora è diventato di massa, popolare, mainstream. Il citato "Reservoir Dogs" (1992) è un'esplicita dichiarazione d'un plausibile punto di svolta. Poi il regista si dirige dalle parti di "The Bling Ring" (Sofia Coppola, 2013) o "Posh" (Lone Scherfig, 2014), aggiungend'una pleonastica sfuggevolezza della verità a quest'ennesima apologia del nulla.

Mauro Lanari

American animals è concepire una rapina sul piano teorico e gradualmente metterlo su un piano pratico. Quattro giovani di buona famiglia, insospettabili si direbbe, iniziano un percorso che li vedrà oltrepassare una linea che mai avrebbero sognato di fare in altre circostanze. Quattro rapinatori a cui manca del tutto l'indole criminale e la rapina diventa quindi un salto nel buio dal punto di vista esistenziale.
Il film non è altro che un resoconto di avvenimenti, inframmezzati dalle dichiarazioni dei veri protagonisti di quella rapina. Questi intermezzi servono non solo ad aumentare i punti di vista sui fatti ma a fornire le motivazioni di questa loro discutibile impresa. Un film che pur rimanendo ben saldo nei canoni del genere, mostra diverse particolarità che ne fanno un prodotto superiore agli standard di genere.