Fred, il ribelle del gruppo della BPM (Squadra Protezione Minori di Parigi), s'invaghisce di Mélissa, fotografa incaricata dal ministero dell'Interno per realizzare un reportage sulla squadra.
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'Polisse' direbbero i bambini francesi indicando le forze dell'ordine. Tutto il mondo è paese, anche per i nostri odiati cugini spesso la polizia è malvista, infastidisce quel potere e quella prepotenza donati da un distintivo. Ma infastidisce ancor peggio chi ha un distintivo autocertificato più importante (=paternità) e cresce/educa i propri figli secondo le proprie convinzioni, abusandone psicologicamente fisicamente sessualmente e non riuscendo a realizzare che quel loro amore morboso è quanto di più sbagliato ed infame possa esistere. Provocazione: ad esser cinici viene da pensare che la maternità dovrebbe diventare privilegio da dosare con cura. Spaccato del prezioso lavoro della 'polisse', sezione tutela dei minori. Che si sbatte ogni giorno per salvare i più indifesi. Poliziotti di serie B, derisi dai colleghi ed abbandonati dalle istituzioni, che cercano ogni giorno di salvare anche se stessi. Indigna, spiazza, deprime, emoziona. Né più né meno quanto la realtà. Per le questioni razziali affrontate viene in mente 'La classe'. Più documentario che film per il modo in cui è montato girato recitato. Bravà.