Una ragazza polacca, Weronica, e una francese, Vèronique, pur non avendo nessun legame, sono uguali come gocce d'acqua, hanno lo stesso amore per la musica e la stessa malformazione al cuore. Per una misteriosa corrispondenza, la francese farà tesoro della tragica esperienza dell'altra.
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Enigmatico, trasportato da una bellissima colona sonora, e da una meravigliosa Irene Jacob (giustamente premiata a Cannes), questo splendido film di Kieslovskj si presta a molteplici interpretazioni. Bella anche la calda fotografia, velata da un rosso praticamente sempre presente. La regia a tratti virtuosistica si divide tra trovate ottiche a volte innovative e chiari richiami ad Escher. Ma ha il pregio di non essere mai banale. La visione pittorica delle inquadrature, i continui giochi tra luci ed ombre (sfruttando anche l’acqua piovana che scivola sui vetri delle finestre) rendono ancora più affascinante la visione del film.