84m2 (2025)

La frase finale di EMANS, qui sotto, "La paranoia che diventa... noia..." incarna molto bene cosè questo film koreano.
Nella prima metà, nonostante della confusione nella sceneggiatura, risulta piuttosto avvincente e a suo modo originale. Seconda parte caotica, scontata e tirata troppo per le lunghe.
Peccato

Thriller Coreano estremamente dilatato che si perde in un bicchiere d'acqua. Tutto quello di buono che si crea all'inizio viene rovinato da una seconda parte complessa, eccessiva e inutile.

Le premesse erano buono, chi dopo un trasloco non si trova a disagio perche nel nuovo condominio non conosce nessuno? Il proprio vicino potrebbe essere un serial killer o un semplice guardone.
Le paranoie del protagonista diventano le nostre e l'indagine iniziale è piuttosto avvincente. Ma evidentemente le idee finiscono li', il proseguio della storia non è per nulla accattivante e ci fa entrare nel mondo delle imprese immobiliari Coreane...

La paranoia che diventa... noia...

Interessante thriller psicologico sudcoreano, ben tratteggiato a livello di sceneggiatura, diretto con mano sapiente e interpretato in maniera convincente e intrigante.
Si esplorano tratti della pchicologia umana, tra paranoie, ansie e speculazioni, riuscendo a imbastire una storia che coinvolge e non permette cali di noia o distrazioni di sorta.
Un buon film.

Sarebbe potuto e dovuto essere su cementificazione, gentrificazion'e turistificazione, invece è sull'inquinamento acustico; dovrebb'essere un film di denuncia ma il principale accusato è il giornalista d'inchiesta. L'ha prodotto BlackRock? Netflix lo proiett'in (Beppe) Sala.

Dalla Corea ci piomba addosso questo thriller atipico. E' abbastanza lungo ma strutturato in un modo che non annoia affatto; si pone l'accento su molti argomenti a cominciare dalla crisi degli alloggi in una metropoli, i prezzi degli appartamenti che poi crollano lasciando in seria difficolta, tra mutui e debiti, tanta gente complice anche una selvaggia speculazione edilizia E già questo è molto angosciante. Poi, magari rifacendosi ad altre opere come "L'inquilino del terzo piano" di Polansky ci si mettono di mezzo i difficili rapporti di vicinato che si possono creare in un grande condominio con i rumori che possono portare alla pazzia. Ed anche qui la pellicola tocca vette inquietanti. Cosa si è disposti a fare per salvarsi dai debiti, soprattutto quando il tuo intero futuro dipende da un secondo? Si assiste a momenti paradossali ma niente affatto stupidi. Una morsa di suspance si stringe intorno al protagonista fino ad un finale dove tutto combacia e la tensione non lascia un attimo di respiro. Perfetta la regia che alterna stasi a momenti concitati quando serve.
Ottimo dramma-thriller!