Baaria è il nome fenicio di Bagheria: attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Per 60 minuti un film per me STRAORDINARIO (non sono siciliana), atmosfere, colori, musica, interpreti, tutto perfetto. Si fatica a comprendere il dialogo solo nei primi minuti, poi va via liscio. Nella mezz’ora seguente ti vengono i primi dubbi, troppe comparsate senza senso, un pò troppo politico, ci sia di mezzo Papi o meno. Il resto, fino alla fine assurda, massacra l’intero film. Se fosse finito un’ora prima sarebbe stato un ottimo Tornatore. Da ricordare: il geniale confronto generazionale e sociale tra il vecchio e il nuovo paese, il cameo da Coppa Volpi della Bellucci :-P Da dimenticare: gli scopiazzamenti plateali di Peppino ai suoi vecchi film e non solo. Parlando del vitello…
non disturba in quanto uccisione di animale, anche se atroce. Dopo lo squartamento di esseri viventi in Novecento, L’albero degli zoccoli e Apocalypse now e i vari film di Deodato, ci si fa le ossa. Però se il richiamo culturale magari rientrava in pieno nei film precedenti, qui non c’entra nulla. Scoccia parecchio che il regista abbia girato in Tunisia perché le leggi qui non permettono di uccidere un animale umanamente, cioè facendogli perdere i sensi prima di sgozzarlo. Poi la scena del vitello è totalmente inutile. Poteva usare un vitello vero sdraiato e legato ma vivo e uno zampillo di sangue finto e l’effetto sarebbe stato lo stesso. Per questo, mi sento di condannare in toto l’intero film e spero che in Usa facciano lo stesso