Recensione au hasard balthazar regia di Robert Bresson Francia 1966
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione au hasard balthazar (1966)

Voto Visitatori:   8,77 / 10 (24 voti)8,77Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film AU HASARD BALTHAZAR

Immagine tratta dal film AU HASARD BALTHAZAR

Immagine tratta dal film AU HASARD BALTHAZAR

Immagine tratta dal film AU HASARD BALTHAZAR

Immagine tratta dal film AU HASARD BALTHAZAR

Immagine tratta dal film AU HASARD BALTHAZAR
 

Spesso nell'opera di vari autori, parallelamente alla ricerca stilistica e professionale, s'è accompagnata nondimeno quella esistenziale e mistica. Anzi si può dire che tali corrispondenti riflessioni, ne abbiano delineato insieme i diversi percorsi artistici, e che alla curva dell'una sia seguita quella dell'altra, conseguentemente.
A tale proposito, l'intera opera di Bresson appare oggi un'immensa preghiera, raccolta e recitata dentro una stanza spoglia, senza nulla alle pareti. Appare, il cinema di Bresson, una sorta di pellegrinaggio solitario, silenzioso, un cammino penitente, a piedi nudi sopra un sentiero sassoso, irto, che attraversa paesaggi brulli, roveti, erte, greti, campagne desolate, e che trova momenti di grande sconforto ma anche, e specie all'inizio, brevi radure illuminate dalla fede.
Le vicissitudini dei suoi personaggi (sempre la vicenda è individuale) divengono così le varie strofe di questa preghiera; o le tappe, misurate, di tale cammino. Le loro storie non si concludono definitivamente al termine d'ogni pellicola; ma s'evolvono spiritualmente; rivivono in quella successiva portando ad essa tutto il carico d'esperienza acquisito; rendendola, già in principio, vissuta e consapevole.
Così nello sguardo mesto di Balthazar rivivono, contemporaneamente, le anime di coloro che lo hanno preceduto: la conversa, il curato, il condannato, il ladro. Porterà a sua volta, assieme alle altre, la propria in quella di "Mouchette".

Il settimo lungometraggio di Bresson s'apre con un leggero scampanellio, che ne introduce già magnificamente l'ambientazione campagnola, lo spirito compassato, e ne presenta un primo simbolo terreno di purezza: un gregge mentre sta pascolando. In mezzo ad esso, un asinello, nato da poco, mentre ancora s'allatta dalla madre.
La bestiola viene adottata da una ragazzina, Marie, che decide di prendersene cura. L'asinello è battezzato col nome di Balthazar.

Il periodo della giovinezza viene raccontato da sequenze brevi, quasi senza una parola. Un'altalena. Una bambina malata. Marie e Jacques: i due nomi scritti sopra una panchina. Poi uno schiocco di frusta, e la spensieratezza è già strappata. Ha principio il calvario, che porterà Marie e Balthazar via via ad una separazione non voluta ma acconsentita, ad allontanarsi inesorabilmente, l'una dall'altro.
Il primo argomento di questa nuova strofa della preghiera Bressoniana, a differenza che nelle precedenti, è proprio nella vicenda del protagonista (la ragazza e assieme l'asinello) che si sdoppia, che procede per due strade parallele ma differenti, che talvolta si sfioreranno ancora, senza tuttavia mai più riunirsi.

Se da un lato Marie rimane la parte umana - in cerca d'amore, tormentata e costretta a vivere in mezzo al peccato, al pettegolezzo, alle ambizioni, alle invidie, alle venialità degli uomini e a confrontasti con loro - Balthazar è la parte pura, innocente, dignitosa. Un piccolo Cristo senza seguaci, che raglia piano, senza nulla da predicarci.
Passerà di mano in mano, di padrone in padrone, di campo in campo, sino a divenire, vivendo tale situazione con la stessa modestia con cui portava la soma, un fenomeno da circo.
Acconsentirà al mestiere di trainare gli aratri e i carretti di chiunque. Accetterà senza protestare ogni umiliazione subita. Quasi la sua umiltà compassionevole bastasse da sola a riscattare l'intero apparato delle negligenze umane.
Resisterà pazientando, a tale coraggiosa penitenza: ma invece di risanarsi, il male attorno tende ad aggravarsi. Insiste il peccato, la gelosia, l'omicidio, l'odio, la bramosia al denaro, "L'Argent".

Anche nello stile, in coerenza ai temi e al pensiero, Bresson prosegue la sua ricerca. Non c'è traccia d'enfasi nella recitazione. La cinepresa indugia su alcune parti del corpo. Le mani, i gesti contano più delle parole. Le ambientazioni sono minimali.
Alla lirica dei piccoli rumori s'affianca una musica discreta e delicata. L'emozioni sono ottenute mediante la privazione delle stesse. Ma non tanto vorremmo soffermarci su questi aspetti, non meno importanti, della pellicola di Bresson; quanto più sui significati profondi che essa ancora contiene e lascia interpretare.

Marie e Jacques tornano a sedere su quella panchina, ormai emblema dell'amore perduto. Il cuore di lei, però, è senza più amore, disseccato dalle arsure della vita. E Balthazar non è altro che un accoratissimo ricordo lontano. Nel mondo non c'è redenzione. Possibilità di estinguerne il male.
Ma allora a cosa può servire un'espiazione, ove non esiste speranza di correzione né salvezza? Qual'è il paradiso? Dove quell'elevazione spirituale a cui dovrebbe condurre l'ascetismo?
Essi non si trovano al di là, ma all'interno della rettitudine con cui s'è vissuto; sono nell'attimo medesimo della morte (ecco l'ultimo argomento della strofa, la liberazione raggiunta solo in virtù dell'estremo distacco, che il regista riprenderà e approfondirà nel successivo "Mouchette") affrontato con la stessa umiltà, con lo stesso ritegno, col silenzio coi quali s'è affrontato la vita.

Nel commovente, bellissimo finale, Bresson ci mostra in ultimo una raffigurazione del suo paradiso: una notte traversata da colpi d'armi da fuoco; il chiarore che segue d'un terso mattino; l'asinello è colpito, s'accascia... e in un quel prato ove servo ero nato, le pecore, come rispettosi angeli, si ritirano allora in commiserazione al simbolo d'innocenza che, lontano dagli uomini, muore modesto e silenzioso.

Commenta la recensione di AU HASARD BALTHAZAR sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Ciumi - aggiornata al 20/10/2009

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

100 di questi anni30 notti con il mio exa different mana real paina working manamichemaianoraapril, come she will
 NEW
arsaattack on titan: the last attackbastion 36berlino, estate '42biancaneve (2025)black dogblack mirror - stagione 7blur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacharlotte, una di noicherry juicecloudcome se non ci fosse un domani (2025)death of a unicorndi noi 4diciannovedreamsdrop - accetta o rifiutae poi si vedeeden (2025)elfkins - missione gadgeteyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofiume o morte!follementeg20gen_generazione romanticagioco pericolosoglobal harmonyguglielmo tellguida pratica per insegnantiheretichokage - ombra di fuocohollandi colori dell'anima - the colors withini peccatoriil bambino di cristalloil caso belle steineril complottistail critico - crimini tra le righeil migliore dei maliil mio amore, ti fara' sparireil nibbioil seme del fico sacro
 NEW
in viaggio con mio figlioio non sono nessunoio ti conosco
 NEW
julie ha un segretokaiju no.8: mission reconla casa degli sguardila citta' proibita (2025)
 NEW
la fossa delle mariannela gazza ladrala storia di patrice e michella vita da grandil'albero (2025)
 NEW
l'amore, in teoriale assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)l'orto americanolove (2024)l'ultima sfida (2025)mickey 17misteri dal profondomoon il pandamr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranoi e lorononostanteoperazione vendettaopus - venera la tua stellapaddington in peru'prophecypuan - il professorequeersconfort zone - stagione 1screamboatsenza sangue
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!sons (2025)sotto le fogliestoria di una nottestrange darling
 NEW
the accountant 2the alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe chosen - ultima cenathe last showgirlthe monkeythe shrouds - segreti sepoltithe woman in the yardtornando a esttu quoqueu.s. palmeseun film minecraftun posto sicuro (2025)una barca in giardino
 NEW
una figliauna viaggiatrice a seouluna vita da sogno - l'abbaglio
 NEW
until dawn - fino all'albavoci di poterew muozzart!

1060818 commenti su 52013 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ANUJADICK JOHNSON E' MORTOHACKS - STAGIONE 2HACKS - STAGIONE 3IL BRAVO GATTO PRENDE I TOPIMEGALOPOLIS (2008)THE ONLY GIRL IN THE ORCHESTRA

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net