Sono passati ventidue anni e Isla Nublar si popola nuovamente. La lussureggiante isola ospiterà finalmente, come John Hammond aveva a suo tempo progettato, un parco per famiglie a tema dinosauri: la notorietà del parco inizia però presto a diminuire, così come le sue visite. Per risolvere il problema, i proprietari decidono di aprire una nuova, grandiosa attrazione. Ma tra le minacciose ombre dell'Isla Nublar, l'imprevisto è in agguato.
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Ne approfitto dopo aver rivisto “Jurassic Park” per parlare di questa piaga, perché questo non è un film ma una maledizione, una ciofeca colossale, tra le cose peggiori che mi sia mai capitato di vedere al cinema, non è solo la poca originalità e la voglia di monetizzare un brand è proprio una realizzazione pessima che rende il film tra le cafonate peggiori mai concepite, fatto con una svogliatezza clamorosa tanto che non vi è mezzo guizzo registico, non si salva mezza interpretazione, la computer grafica è pessima, non so come sia possibile che i velociraptor erano stati realizzati meglio vent’anni prima, eppure….
Bryce che cammina sui tacchi a spillo per tutto il parco, il patetismo della scena del brontosauro morente con tanto di colonna sonora lacrimevole, agghiacciante, un fan service buttato lì, contestualizzato per nulla, il mosasauro, dai di che parliamo, il mosasauro e i combattimenti tra dinosauri che neanche Transformers, un casino fine a se stesso con le code dei dinosauri che sfasciano tutto tanto per, santo cielo, la regia non si sta un attimo ferma, sembra un videoclip, caos ovunque, narrazione? No grazie, facciamo casino.
Orrendo, talmente orrendo che non ho avuto il coraggio di guardare i seguiti