Cinque donne partecipano ad un’escursione, ma solo quattro tornano. L’agente federale Aron Falk indaga sulla scomparsa, scoprendo segreti e tradimenti tra le escursioniste, cercando disperatamente la verità. Chi sta mentendo?
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Filmaccio. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, con personaggi inseriti quasi casualmente e perfettamente inutili (su tutti spicca la collega dell'agente Aron, che vince l'oscar "Attore più inutile dell'anno"), situazioni irrealistiche (come mandare un gruppo di donne inesperte da sole, senza cellulare, senza guida, senza supporto, in un ambiente pericoloso e selvaggio, dove persino MacGyver avrebbe avuto difficoltà ad uscirne vivo, oppure le innumerevoli decisioni prese dal gruppo, una più sbagliata dell'altra). Un serial killer inserito "tanto per", la disavventura dell'infanzia dell'agente Aron poco chiara, dialoghi e dinamiche che nella parte finale diventano confuse e che invece di provocare sorpresa fanno sorridere, confondendo un po' il tutto, una foresta dove si svolgono gli avvenimenti che a tratti sembra grande come l'Amazzonia, in altri sembra grande come un campo da calcio, dove in 5 minuti si raggiungono tutte le location. Purtroppo anche le emozioni provate per tutta la pellicola sono state di noia e sonnolenza. Ho trovato come unici aspetti interessanti la fotografia e la natura, veramente potenti e presenze forti in tutta la pellicola.
Momenti di ilarità: - il gruppo degli (inutili) uomini che saltano fuori dalla foresta con le bottiglie di prosecco in mano; - lo scarico della mamma di Aron davanti alla porta del pronto soccorso, come se fosse un sacco di patate; - la scivolata sulla cascata e il successivo "tuffo" di Aron; - la perdita dell'unica cartina geografica sul fiume;
Bel film!! Di gran lunga migliore del precedente capitolo sull'agente federale Aron Falk. Splendidi scenari (suono e fotografia di gran pregio), ottimi interpreti, regia attenta a mantenere una buona suspence al giallo.