James Bond è impegnato in un'esercitazione durante la quale però deve eliminare un agente che gli ha sparato sul serio. Dopo questo prologo viene inviato a Bratislava per organizzare la defezione di Georgi Koskov, un generale del Kgb. Qui sventa un attentato organizzato da una graziosa violoncellista-spia. Si reca quindi in Afghanistan dove scopre che dietro a tutto si cela proprio Koskov.
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Mamma mia che media ingenerosa! Per carità il film può non piacere ma a volte mi sembra di vedere un po' troppo accanimento verso i Bond-movie non conneriani.
Come al solito due (doverose) parole sul nuovo Bond. Dopo ben sette capitoli Roger Moore passa il testimone a Timothy Dalton che si calerà nei panni di Bond per due soli film. Scelta discutibile visto l'ottimo lavoro fatto dall'attore scozzese, ma si sa a comandare è il denaro e purtroppo i film di Dalton non hanno avuto, non si sa bene perchè, un gran seguito di pubblico e così il Bond daltoniano ha avuto vita breve (va detto che nonostante Dalton sia bravissimo Brosnan è probabilmente meglio e con il senno di poi la scelta dei produttori è stata giustificata). Dalton mette in scena uno 007 diverso dai suoi predecessori, meno ironico e più duro, freddo e cattivo ma allo stesso tempo molto umano, in due film avrà modo di mostrare il suo lato più vendicativo e anche qualche tendenza all'insubordinazione. Una decisa virata rispetto al personaggio visto con Connery e Moore che porta ad un rinnovamento del personaggio. "Zona Pericolo" è un Bond-movie fin troppo bistrattato, la spinta maggiore viene data proprio dalla freschezza di un nuovo attore che riesce a rinvigorire l'immagine dell'agente inglese. John Glen e Timothy Dalton (che faranno ancora meglio con il successivo "Vendetta Privata") mettono in piedi un film particolarmente ricco d'azione come forse non si era mai visto prima di allora nella serie, azione che tuttavia non è assolutamente eccessiva e non è fine a se stessa visto che è sorretta da una buona storia. Purtroppo ho trovato i villains assolutamente non all'altezza e ciò ha avuto una ripercussione negativa non indifferente sulla qualità finale del film. Dopo tante Bond-girls deludenti ne troviamo finalmente una all'altezza, non bella come le precedenti ma decisamente riuscita nel suo essere spia del KGB non così in gamba. Nuovo volto (più giovane) anche per Moneypenny. Le location non mi sono piaciute troppo ad eccezzione di quella desertica. Non un granche neanche la canzone iniziale "Living Daylights" degli a-ha.