James Bond è impegnato in un'esercitazione durante la quale però deve eliminare un agente che gli ha sparato sul serio. Dopo questo prologo viene inviato a Bratislava per organizzare la defezione di Georgi Koskov, un generale del Kgb. Qui sventa un attentato organizzato da una graziosa violoncellista-spia. Si reca quindi in Afghanistan dove scopre che dietro a tutto si cela proprio Koskov.
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Finita l'era Moore gli autori cercano di tornare alle origini,scegliendo un Bond più simile a quello di Fleming. La scelta di Dalton in quest'ottica è a mio avviso azzeccata e la pellicola scivola via liscia e senza problemi pur tuttavia senza esaltare. La pecca a mio avviso è di aver messo in secondo piano l'aspetto spionistico per concentrarsi sull'azione pura e semplice ( cosa di moda in America in quel periodo),scelta che personalmente non ho molto gradito. Non si farà ricordare ma non è neanche una schifezza,una nuova partenza per la saga.