Bella orfana, decisa a farsi suora, è ospitata in casa di un ricco zio che, dopo aver cercato di usarle violenza, s'impicca. Erede del suo castello, si dedica a opere di carità cristiana, ma è derisa dai suoi beneficiati.
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Parabola discendente per una giovane monaca in attesa di vestizione; il suo sarà un ritorno all'immoralità insita nella natura dell'uomo, dalla quale non ne uscirà di certo inviolata.La protagonista, inizialmente inconsapevole di ciò che le sarebbe capitato, verrà presto travolta e inghiottita da quel marciume che alberga senza alcun pudore al di fuori della sua piccola "isola felice", non del tutto estranea anch'essa, comunque, al valore di certi beni tutt'altro che spirituali.Bunuel traccia un percorso ricco di simbologie, con importanti riferimenti dal contenuto erotico, che utilizzerà per dissacrare il passaggio della bella Viridiana attraverso un mondo popolato da anime avare e corrotte, disposte a qualsiasi cosa pur di trarre un vantaggio dalle proprie azioni; un mondo in cui, anche l'umiltà di quelle persone poste su uno dei gradini più bassi della "scala" può rapidamente trasformarsi in superbia, manifestandosi in tutta la sua prepotenza e intolleranza, se, alla presenza di taluno ancor più sfortunato.Il regista "smonta" il Modello, utilizza come soggetto una di quelle figure considerate dalla società un esempio di rettitudine, un'icona del "bene da ufficio" (fatta di preghiere e belle parole), trascinandola al di fuori dell'ordine religioso cui era inizialmente devota, per condurla sino ai vizi della società moderna.Indubbiamente, al di là del messaggio, nemmeno troppo originale, è la fotografia che metaforizza con la solita genialità il contenuto delle immagini, ed è proprio grazie a quella, che il film riesce mantenersi su livelli tutto sommato buoni.