Una donna ancora in lutto intraprende un doloroso viaggio emotivo dopo la perdita del suo bambino. Il suo percorso è diverso da quello del suo consorte.
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La prima f*ttutissima mezz'ora. Che angoscia, che suspance. Da storia del cinema. Vanessa Kirby tiene la scena magistralmente, pazzesca. Affrontare una perdita di questo tipo non è ovviamente semplice ma tutta la palette di emozioni della Kirby si trasmettono su un Leboeuf che fa da compagno anche se ha ovviamente una sua personalità. Ma è lei il personaggio predominante. Stare insieme ma accusarsi a vicenda, cercare un motivo ma poi cercarne un altro. Certo, il dibattito su sepoltura o donazione alla scienza, provvedimenti legali o meno è interessante ma dura troppo ed arriva ad essere quasi estenuante (a parte la scena con la madre di lei che racconta la sua nascita che è meravigliosa). Poi arriva il processo e riviviamo quella mezz'ora. E le foto. Un epilogo drammatico se si pensa alla coppia, un epilogo in cui lei alla fine può sorridere. Ammesso che quella bambina su quell'albero di mele esista veramente o sia solo frutto di una sua proiezione e di cosa poteva essere. Il Manchester by the sea del 2021.