Alina torna dalla Germania per prendere Voichita, l'unica persona che abbia mai amato e che mai amerà. Ma Voichita ha incontrato Dio e in amore, è molto difficile avere Dio come rivale.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Ciò che Mungiu riesce a far emergere in Oltre le colline è il profondo senso di solitudine di Alina. Una ragazza emigrata in Germania e che torna nel proprio paese a trovare l'unica persona che le è rimasta: l'amica d'infanzia compagna di orfanotrofio. E' disposta a tutto pur di rimanere vicino a lei e questo suo tentativo di dissuadere l'amica stessa a lasciare i voti ed il convento dove risiede, la pongono in conflitto con il pope ortodosso e le consorelle. Inun contesto arretrato e fortemente bigotto questa sua disperazione viene mal interpretata come il segno del maligno all'opera. Mungiu come in 4 mesi, tre settimane, due giorni segue da vicino i personaggi e riesce a sfaccettarli il più possibile. Il tempo che scorre vede Alina andare verso un percorso simile ad un martirio nel dare tutta se stessa pur di manere vicino all'amica. Mungiu sottilena molto bene la chiusura di un contesto, aldilà del carattere religioso, completamente incapace ad aprirsi ad un estraneo, non riuscendo a capire le sue esigenze ed i suoi bisogni. Altro bel tassello ala carriera di uno dei migliori registi dell'est europeo.