Guy (Ryan Reynolds), un impiegato di banca, scopre di essere un personaggio all'interno di un videogame. Dopo aver realizzato che non è una persona reale, l'uomo intraprende una crociata contro i creatori del gioco, intenzionati a chiudere baracca.
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Free guy è un film che gioca molto sull'immaginario cinematografico dello spettatore. Prendiamo la storia, nella sua struttura principale un incrocio tra Truman show ed Essi vivono, applicato alla realtà virtuale. Un personaggio non giocante che prende una via propria, acquisisce consapevolezza e progredisce. L'intelligenza artificiale che entra in contatto con i propri creatori. La qualità migliore di questo film è che racconta la storia di un gioco, facendolo in maniera giocosa, strizzando l'occhio allo spettatore nella maniera giusta, cioè facendolo divertire. Ben equilibrato nella sua struttura che scorre narrativamente fra il reale ed il mondo virtuale di Free City, il film non ha una attimo di pausa ed i personaggi magari non sono approfonditi, ma funzionano alla grande, perchè in fondo è un gioco e non servono sottili psicologismi. Un film brillante che mi ha sorpreso in positivo, godibilissimo dal primo all'ultimo minuto.