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Papà ha preso il controllo e Charlot esce vincitore per la prima volta nelle sue (dis)avventure. "Twenty Minutes of Love" ha un'importanza colossale nella storia del cinema: è il primo film in assoluto scritto e diretto da Charlie Chaplin, la prima regia della sua carriera (sebbene accreditata come co-regia insieme a Joseph Maddern); pur non avendo di per se nulla di speciale o diverso dai corti comici della Keystone, questo film rappresenta l'inizio di qualcosa che sarà straordinario ed è una pietra miliare. Si tratta quindi di una tappa fondamentale nel percorso artistico di Chaplin, per la prima volta libero di creare e scriversi il proprio film e di dirigerlo (quasi) per conto suo. Al di la della regia condivisa, il corto lo scrive interamente lui (e concede a Charlot una vittoria) e da qui nasce un punto di svolta fondamentale per il proseguo del suo anno alla Keystone: Chaplin manterrà sempre il controllo sui successivi cortometraggi o sarà comunque partecipante attivo. Da questo momento in poi, anche nelle pellicole che non lo vedranno alla regia figurerà sempre come sceneggiatore e autore, al massimo "co", ma sempre coinvolto attivamente oltre alla recitazione. Sennett aveva imparato la lezione dopo "Mabel at the Wheel": Chaplin non poteva più essere tenuto fermo al palo. Poi, come prima regia, è piuttosto prudente e in linea con i topos classici di Keystone. Buono il ritmo e pulita la narrazione, anche divertente (la prima coppia di innamorati, esasperata dalle continue interruzioni è adorabile, poveretti) ma nulla di particolare; Chaplin stava tastando il terreno e stava abituandosi a creare un film oltre che a recitare una parte, assaggiando una situazione di leadership artistica. Pian piano, nasceranno in lui idee e ispirazioni che, ancora nell'epoca dei corti nella seconda metà degli anni '10, porteranno già ad esempi di cinema meraviglioso.